Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha confermato che il tanto atteso decreto sulle “Aree Idonee” per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili verrà pubblicato entro la fine di agosto 2025. Il provvedimento, cruciale per sbloccare le autorizzazioni e accelerare lo sviluppo di eolico e fotovoltaico, definirà i criteri per la mappatura delle superfici idonee e non idonee, fornendo un quadro normativo certo a Regioni e operatori. L’obiettivo è bilanciare le esigenze di tutela del paesaggio e del suolo agricolo con quelle della transizione energetica, superando gli attuali ostacoli burocratici.
Il settore delle energie rinnovabili italiano è in attesa di uno dei provvedimenti più importanti e strategici per il futuro della transizione energetica: il decreto sulle “Aree Idonee”.
Dopo mesi di attesa e di confronto con le Regioni, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha rotto gli indugi, annunciando che il testo definitivo verrà pubblicato entro la fine di agosto 2025.
Questo decreto è considerato la chiave di volta per sbloccare centinaia di progetti eolici e fotovoltaici attualmente fermi a causa dell’incertezza normativa e dei complessi iter autorizzativi. Il suo scopo principale è definire una volta per tutte i criteri omogenei a livello nazionale per l’individuazione delle superfici e delle aree idonee e non idonee all’installazione degli impianti. Le Regioni avranno poi il compito di recepire questi principi e mappare concretamente i propri territori.
L’obiettivo è creare una “mappa” chiara
Questa dovrà permettere agli operatori di sapere in anticipo dove è possibile sviluppare un progetto e dove invece vigono vincoli insormontabili (paesaggistici, agricoli, archeologici). Questo dovrebbe ridurre drasticamente i tempi delle autorizzazioni e il numero di contenziosi. Il provvedimento introdurrà una “fascia di rispetto” intorno ai beni sottoposti a tutela, ma al contempo identificherà le aree prioritarie per lo sviluppo delle rinnovabili, come le aree industriali, le cave dismesse e altre zone già compromesse.
La pubblicazione del decreto è dunque un passaggio fondamentale per dare certezze agli investitori e per accelerare il passo verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. La sfida, ora, sarà quella di garantire una rapida e coerente applicazione da parte di tutte le Regioni per rendere la pianificazione energetica finalmente una realtà.