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On-line il nuovo sito dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Possile ora la Ricerca di nominativi per il ruolo di Responsabile Tecnico

È on-line la nuova versione del sito ufficiale dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Vediamo quali sono le principali funzionalità e le metodologie di ricerca delle figure dei responsabili tecnici gestione rifiuti (RT).

Cosa c’è di nuovo

L’obiettivo è quello di avvicinare sempre di più l’Albo Gestori agli utenti e facilitare lo scambio di informazioni normative e funzionali, sempre con riguardo alla sicurezza dei dati e alla velocità di fruizione. Il nuovo sito è stato sviluppato sulla base delle tecnologie più avanzate e tenendo presente tre concetti cardine: usabilità, accessibilità e comunicazione.

Nella nuova versione sono presenti nuove pagine con aree dedicate a:

  • la ricerca di contenuti all’interno del sito;
  • le Sezioni dell’Albo;
  • le iniziative legate alla legalità;

la newsletter, con archivio e modalità di iscrizione.

La ricerca degli RT

Chi sono gli RT

Per l’iscrizione all’Albo Gestori Ambientali nelle categorie 1, 4, 5, 8, 9, 10 le imprese e gli enti devono nominare almeno un responsabile tecnico.

Il responsabile tecnico ha il compito di assicurare la corretta organizzazione nella gestione dei rifiuti da parte dell’impresa in maniera effettiva e continuativa. Tale incarico può essere ricoperto dal legale rappresentante/titolare, da un dipendente, o anche da un soggetto esterno all’organizzazione.

L’Albo nazionale gestori ambientali ha emanato la deliberazione n. 1 del 23 gennaio 2019 sui compiti che il responsabile tecnico deve svolgere per ogni categoria.

In cosa consiste la funzionalità di ricerca

Nell’area riservata di ciascuna impresa iscritta, è possibile accedere alla funzionalità “Ricerca RT” che consente di visionare l’elenco dei responsabili tecnici, con i relativi requisiti, per coprire le eventuali necessità di ricerca di questa figura, indispensabile per mantenere attiva l’iscrizione alla specifica categoria e classe.

Per maggiori informazioni

https://www.albonazionalegestoriambientali.it/Public/Home

MUD: slittato a luglio l’invio del modello unico di dichiarazione ambientale

Con una decisione intrapresa dal MASE, al via la revisione del nuovo modello di dichiarazione ambientale (MUD). Ancora dubbi sulla possibilità di utilizzare il vecchio tracciato record per la trasmissione dei dati.

Il nuovo modello

È stato annunciato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE). Con una nota annuncia viene previsto, a breve, il rilascio del nuovo MUD.

Il Dicastero chiarisce che esso sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale la prossima settimana e il termine per adempiere agli obblighi per gli operatori slitterà “ai primi giorni di luglio”

Come noto, il tracciato record viene delineato attraverso un atto rilasciato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (mediante DPCM).

Le tempistiche

Per quanto riguarda i tempi della pubblicazione, il MASE ha chiarito che ciò avverrà entro il 10 marzo.

Pertanto, gli obblighi degli operatori per la presentazione del nuovo MUD verranno posticipati di ulteriori 120 giorni dalla data di pubblicazione: dunque tra il 4 e il 10 luglio prossimi, in base alla effettiva data di pubblicazione.

È possibile utilizzare il vecchio tracciato normativo del 2022?

Resta però da chiarire in che modo il nuovo modello potrà essere adottato per l’anno in corso in deroga alla normativa vigente.

La normativa sul punto, data dalla L. n 70/1994, chiarisce che, affinché possa entrare in vigore un nuovo tracciato record, occorre che il nuovo format debba essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 1° marzo.

Come sopra specificato, ciò non potrà avvenire.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha chiarito che è stata comunicata la volontà di procedere al nuovo DPCM lo scorso 3 marzo, mediante un comunicato trasmesso alla direzione competente del Ministero che il decreto annuale per l’aggiornamento della modulistica MUD è stato trasmesso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.

Un’ipotesi al vaglio di Palazzo Chigi è quella di procedere con la pubblicazione di un supplemento ‘retrodatato’ della Gazzetta Ufficiale.

I ritardi nella pubblicazione del DPCM sarebbero da attribuirsi al clima di instabilità generato dal processo di riorganizzazione della struttura del dicastero.

La comunicazione unioncamere

Unioncamere comunica, sentito il MASE, che non essendo stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro la data del 1° marzo un DPCM contenente modifiche ed integrazioni al modello unico di dichiarazione ambientale, il modello da utilizzare per le dichiarazioni da presentare con riferimento all’anno 2022 è ancora quello previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 17 dicembre 2021.

Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale che sarà utilizzato per le dichiarazioni da presentare nel 2023, con riferimento all’anno precedente, come disposto dalla legge 25 gennaio 1994, n. 70 è articolato in Comunicazioni che devono essere presentate dai soggetti tenuti all’adempimento, aventi ad oggetto:

  • Rifiuti;
  • Veicoli Fuori Uso;
  • Imballaggi, composta dalla Sezione Consorzi e dalla Sezione Gestori Rifiuti di imballaggio;
  • Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche;
  • Rifiuti Urbani, assimilati e raccolti in convenzione;
  • Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.

Unioncamere informa che nei prossimi giorni provvederà a pubblicare i prodotti informatici e i portali per la compilazione e trasmissione delle Comunicazioni, così come previsto dal punto 3.4 dell’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sopra citato.

Il termine per la presentazione del modello è fissato al 2 maggio 2023.