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Ok al piano di forestazione urbana del MASE

Per la Commissione Europea e la nostra Corte dei Conti l’avviso inerente il Piano di forestazione urbana varato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) può essere intrapreso. A seguito della positiva valutazione dei due organismi, prendono corpo le misure del PNRR previste dalla Missione 2.

Il processo di valutazione

In particolare la Commissione ha concluso l’iter di valutazione relativo alle attività di rendicontazione, magistratura contabile e chiede alle strutture di “proseguire e accelerare vigilanza e controllo sui soggetti beneficiari”. Pubblicato il nuovo bando per le annualità 2023 e 2024. Per il Ministero “opera strategica per compensare anni di eccessivo consumo di suolo”

Di cosa si tratta

La M2C4

La valutazione riguardava l’avviso rilasciato dal Ministero dell’ambiente, relativo alla presentazione di proposte progettuali finalizzate alla realizzazione di interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana nel contesto territoriale delle 14 Città metropolitane nell’ambito del PNRR, Missione 2, Componente 4, Investimento 3.1 “Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano”, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.

In linea con le strategie nazionali e dell’Unione Europea, l’investimento prevede una serie di azioni rivolte alle 14 città metropolitane, per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini di tutti i comuni metropolitani attraverso interventi di rimboschimento che contrastino i problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. 

Le finalità dell’investimento

L’investimento è finalizzato a: 

  • preservare e valorizzare la naturalità diffusa, la biodiversità e i processi ecologici legati a ecosistemi pienamente funzionali e resilienti;
  • contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e alla rimozione del particolato nelle aree metropolitane, aiutando così a proteggere la salute umana;
  • contribuire a ridurre le procedure di infrazione della qualità dell’aria;
  • recuperare i paesaggi antropizzati valorizzando le periferie e le connessioni ecologiche con le aree interne rurali (corridoi ecologici, reti ecologiche territoriali) e il sistema delle aree protette;  frenare il consumo di suolo e ripristinare i suoli utili.

L’obiettivo finale dell’attività di forestazione

L’obiettivo è la messa a dimora di almeno 6,6 milioni di alberi entro il T4-2024 (1000 alberi per ettaro), individuando specie coerenti con la vegetazione naturale potenziale secondo il principio di utilizzare “l’albero giusto nel posto giusto” in termini ecologici, biogeografici, ecoregionali e di risposta alle diverse esigenze ambientali per ciascuna area metropolitana.

Le valutazioni operate sul piano

Le considerazioni della Corte dei Conti

La Corte dei Conti ha chiuso la propria iniziativa di controllo concomitante con una deliberazione del 9 maggio scorso, prendendo atto dell’attività svolta dal Ministero.

In particolare, la magistratura contabile chiede al MASE:

  • di proseguire e accelerare l’esercizio proattivo delle proprie funzioni di vigilanza e controllo nei confronti dei soggetti attuatori beneficiari” delle risorse PNRR per la tutela e la valorizzazione del verde urbano ed extraurbano nell’intervento “Rimboschimento e tutela del verde;
  • di attuare un “monitoraggio continuo del relativo stato di avanzamento così da prevenire eventuali ritardi o criticità tali da compromettere il raggiungimento del target finale.

Le considerazioni della Commissione Europea

Invece, la Commissione europea ha dato esito positivo all’attività di verifica (“sampling”) sulla misura, con la conseguente conferma della rendicontazione sulla domanda di pagamento di dicembre 2022.

Le dichiarazioni

Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato, in merito, che “il fattivo confronto con il collegio per il controllo concomitante della Corte dei Conti è servito a chiarire l’efficacia dell’azione del MASE, sostenuta da evidenze scientifiche e rivolta a una gestione delle piante nel rispetto dell’autoctonia e della biodiversità, che garantisca nel tempo la reale funzionalità degli interventi di imboschimento. Ne è conferma anche la chiusura delle procedure di verifica da parte degli uffici europei preposti. L’impegno – conclude il Ministero – è da considerarsi strategico, perché non finalizzato all’arredo urbano, ma a un’opera di vera e propria forestazione che, come dimostrano i tragici eventi di questi giorni, è necessaria per compensare anni di eccessivo consumo del suolo”.

Il PNRR prevedeva come milestone di fine 2022 la messa a dimora di un milione e 650 mila specie arboree e arbustive: un traguardo superato per tempo dal Ministero, con oltre due milioni di unità, tra piante e semi, destinate a undici città metropolitane che hanno progettato interventi di forestazione sul loro territorio. La task force di progetto composta tra gli altri da MASE, Centro Interuniversitario Biodiversità CIRBISES, Ispra e Comando biodiversità dell’Arma dei Carabinieri approfondirà ulteriormente le azioni di verifica e controllo e nel frattempo è stato pubblicato l’avviso per le annualità 2023 e 2024, nel quale sono tenuti in considerazione i suggerimenti tecnici giunti dall’ANCI e dalle Città Metropolitane.

MASE: autorizzati 75 progetti faro per il riciclo della plastica

Sono stati autorizzati dal ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ben 75 progetti. I profili dell’iniziativa e i meccanismi di riciclo della plastica ad oggi praticati in Italia.

PNRR: dal MASE ok a 75 progetti faro per impianti di riciclo della plastica

E’ stata aggiornata dal MASE la lista dei soggetti beneficiari del contributo per complessivi 115 milioni. Settantacinque sono i nuovi progetti di realizzazione di impianti di riciclo dei rifiuti plastici, compresi quelli recuperati dal mare. Il Dipartimento Sviluppo Sostenibile del Ministero ha approvato infatti il decreto di concessione dei contributi ai progetti “faro” di Economia Circolare per il riciclo della plastica, specifica linea di intervento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Il provvedimento, trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione, estende la platea dei beneficiari già individuati dal precedente decreto grazie alla rimodulazione delle risorse non utilizzate per altre linee.

I meccanismi di riciclo della plastica

Esistono diversi meccanismi per il riciclo dei rifiuti in plastica, che dipendono dal tipo di plastica e dalla sua destinazione d’uso finale. Tra i principali meccanismi di riciclo ci sono:

  • Riciclo meccanico: è il metodo più comune e prevede la triturazione e la fusione della plastica in nuovi prodotti, come contenitori, tubi, profili e altri oggetti.
  • Riciclo chimico: è un processo più avanzato che prevede la trasformazione della plastica in nuovi materiali utilizzando sostanze chimiche. Esistono diverse tecnologie per il riciclo chimico, come il cracking termico, la depolimerizzazione e la gassificazione.
  • Riciclo energetico: prevede l’utilizzo della plastica come combustibile per la produzione di energia termica o elettrica. Questo processo avviene attraverso la combustione della plastica in appositi impianti, che la trasformano in vapore acqueo e gas di combustione.
  • Riciclo biologico: si tratta di un processo di compostaggio in cui la plastica viene scomposta da microrganismi in compost, che può essere utilizzato come fertilizzante per l’agricoltura.

Inoltre, esistono anche altri meccanismi di riciclo meno diffusi, come il riciclo artistico, che prevede l’utilizzo della plastica per creare opere d’arte, o il riciclo di prodotti in plastica, come le bottiglie, per creare nuovi prodotti come i piumoni.

Le dichiarazioni

Il finanziamento ai soggetti beneficiari, la cui lista è pubblicata sul sito del Ministero, consentirà la realizzazione di nuovi impianti di riciclo meccanico, chimico e i “plastic hubs”, anche per recuperare il cosiddetto “marine litter”. “L’investimento del PNRR – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – ci dà la possibilità di far crescere nel Paese una filiera dell’innovazione sul dirimente problema della gestione dei rifiuti plastici. Anche nel G7 in Giappone – ricorda il Ministro – l’impegno preso è stato molto chiaro, con il target al 2040 per lo stop a nuovi rifiuti plastici: l’Italia vuole essere ancora una volta, come in altri settori del riciclo, riferimento virtuoso per l’affermazione dell’economia

MASE: aggiornati i raggruppamenti dei RAEE

Con DM Ambiente n. 40 del 20 febbraio 2023 il Dicastero approva il Regolamento che aggiorna i raggruppamenti di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sostituendo l’Allegato 1 del decreto 25 settembre 2007, n. 185. Vediamo quali sono e quali RAEE vengono inclusi ora nel raggruppamento.

Sistema RAEE: cosa sono i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche e come funziona il sistema

Cosa sono i RAEE?

I RAEE, acronimo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono tutti quegli oggetti che per funzionare dipendono dalla corrente elettrica collegati alla rete oppure alimentati da pile e batterie di cui ci si vuole liberare perché non più funzionanti o obsoleti.

Come funziona il sistema?

Il sistema RAEE, regolamentato dal D. Lgs. 49/2014, si basa su un modello multiconsortile regolato che coinvolge diversi attori, ciascuno con responsabilità specifiche, uniti dal medesimo obiettivo: collaborare in ottica di economia circolare per favorire uno sviluppo sostenibile del settore dei rifiuti elettronici nel nostro Paese.

Il cittadino o consumatore raccoglie in modo separato le proprie apparecchiature elettriche ed elettroniche non più funzionanti o di cui si vuole liberare conferendole gratuitamente presso il centro di raccolta del proprio Comune oppure riconsegnandole a un rivenditore di AEE secondo due modalità di ritiro:

  • Il ritiro 1 contro 1, disciplinato dal D.M. 65/2010, consiste nella consegna del proprio RAEE al negoziante al momento dell’acquisto di un nuovo prodotto equivalente e riguarda anche gli acquisti online.
  • Il ritiro 1 contro 0, previsto dal D.M. 121/2016, consiste nella consegna dei propri RAEE di dimensioni inferiori ai 25 cm presso i punti vendita con superfici dedicate alla vendita delle AEE superiori ai 400 mq. Il servizio è facoltativo per i punti vendita con superfici inferiori.

I rivenditori di AEE possono gestire i RAEE riconsegnati dai consumatori portandoli presso i centri di raccolta comunali convenzionati o costituendo propri luoghi di raccolta dei rifiuti elettronici, i cosiddetti luoghi di raggruppamento.

I Sistemi Collettivi si occupano del recupero dei RAEE raccolti dai centri di raccolta comunali e dai luoghi di raggruppamento e del loro trasporto agli impianti di trattamento specializzati e certificati presso il CdC RAEE, che svolgono attività di riciclo e valorizzazione dei materiali per ottenere materie prime-seconde da reintrodurre in nuovi processi produttivi.

Oltre ai rivenditori di AEE, vi sono altre due tipologie di soggetti che possono dar vita a luoghi di raccolta dei rifiuti elettronici nei pressi della propria sede, serviti dai Sistemi Collettivi:

  • gli installatori di sorgenti luminose;
  • i grandi utilizzatori di AEE della categoria dell’illuminazione, ovvero soggetti come aeroporti, ospedali e caserme.

Anche i Sistemi Collettivi possono costituire propri centri di raccolta, denominati centri di raccolta privati.

Aggiornati i raggruppamenti dei RAEE

Con DM Ambiente n. 40 del 20 febbraio 2023 il Dicastero approva il Regolamento che aggiorna i raggruppamenti di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche sostituendo l’Allegato 1 del decreto 25 settembre 2007, n. 185.

La necessità di ridefinire i raggruppamenti indicati nell’Allegato 1 del DM 185/2007 deriva dalle modifiche nell’elenco contenuto nell’allegato IV del decreto legislativo n. 49 del 2014 che individua in modo non esaustivo le AEE rientranti nel campo di applicazione del decreto 185.

I nuovi raggruppamenti

Raggruppamento 1 – Apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi                                                        

Le apparecchiature indicate ai punti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6,  4.2 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49,  di seguito elencate:                                              

1.1 Frigoriferi;                                            

1.2 congelatori;                                            

1.3 apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti freddi;                                                      

1.4 condizionatori, deumidificatori, pompe di calore;     

1.5 radiatori a olio;                                      

1.6 altre apparecchiature per lo scambio di temperatura con fluidi diversi dall’acqua;                                   

4.2 asciugatrici

Raggruppamento 2 – Altri grandi bianchi

Le apparecchiature indicate ai punti 4.1, 4.3, 4.4 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di seguito elencate:

4.1 Lavatrici;                                              

4.3 lavastoviglie;                                          

4.4. apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche;                                     

4.5 apparecchiature di grandi dimensioni diverse da quelle elencate nel paragrafo 4 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49.                           

Raggruppamento 3 – TV e Monitor                                   

Gli schermi, i monitor e le apparecchiature dotate di schermi di superficie superiore a 100 cm2 indicati al paragrafo 2 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di seguito elencati:                                                  

2.1 Schermi;                                                

2.2 televisori;                                             

2.3 cornici digitali LCD;                                   

2.4 monitor;                                                 

2.5 laptop, notebook;                                       

Raggruppamento 4 – IT e Consumer electronics, apparecchi di illuminazione (privati delle sorgenti luminose), PED e altro

Le apparecchiature di grandi dimensioni elencante al paragrafo 4 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, tranne quelle rientranti nei raggruppamenti R1 e R2, le apparecchiature di piccole dimensioni elencante al paragrafo 5 e le piccole apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (con nessuna dimensione esterna superiore a 50 cm) elencate al paragrafo 6 del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di seguito elencate:                                                 

4.5 lampadari;                                               

4.6 apparecchiature per riprodurre suoni o immagini, apparecchiature musicali (esclusi gli organi a canne         installati nelle chiese);                                                    

4.7 macchine per cucire, macchine per maglieria;            

4.7 mainframe;                                              

4.6 grandi stampanti;                                       

4.9 grandi copiatrici;                                      

4.10 grandi macchine a gettoni;                             

4.11 grandi dispositivi medici;                             

4.12 grandi strumenti di monitoraggio e di controllo;       

4.13 grandi apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti e denaro;                                          

5.1 aspirapolvere;                                          

5.2 scope meccaniche;                                       

5.3 macchine per cucire;                                    

5.4 lampadari;                                               

5.5 forni a microonde;                                      

5.6 ventilatori elettrici;                                  

5.7 ferri da stiro;                                         

5.8 tostapane;                                               

5.9 coltelli elettrici;                                     

5.10 bollitori elettrici;                                   

5.11 sveglie e orologi;                                     

5.12 rasoi elettrici;                                        

5.13 bilance;                                               

5.14 apparecchi tagliacapelli e apparecchi per la cura del corpo;                                                      

5.15 calcolatrici;                                           

5.16 apparecchi radio;                                      

5.17 videocamere, videoregistratori;                        

5.18 apparecchi hi-fi, strumenti musicali, apparecchiature per riprodurre suoni o immagini                              

5.19 giocattoli elettrici ed elettronici;                   

5.20 apparecchiature sportive, computer per ciclismo, immersioni subacquee, corsa, canottaggio, ecc.;             

5.21 rivelatori di fumo, regolatori di calore, termostati, piccoli strumenti elettrici ed elettronici, piccoli           dispositivi medici, piccoli strumenti di monitoraggio e di controllo;                                                  

5.22 piccoli apparecchi che distribuiscono automaticamente prodotti;                                                    

5.23 piccole apparecchiature con pannelli fotovoltaici integrati;                                                  

6.1 telefoni cellulari;                                     

6.2 navigatori satellitari (GPS);                           

6.3 calcolatrici tascabili;                                 

6.4 router;                                                 

6.5 PC;                                                     

6.6 stampanti;                                              

6.7 telefoni;                                               

altre apparecchiature di grandi e piccole dimensioni, anche informatiche e per telecomunicazioni, non menzionate nei paragrafi 4, 5 e 6 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49.                                       

Raggruppamento 4 – Sezione A “pannelli fotovoltaici”

I pannelli fotovoltaici indicati al punto del paragrafo 4 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di seguito elencati:                                                 

4.14 pannelli fotovoltaici                                  

Raggruppamento 5 – Sorgenti luminose                              

Le apparecchiature elencate al paragrafo 3 dell’allegato IV del decreto legislativo 14 marzo 2014, n. 49, di seguito elencate:    

3.1 Tubi fluorescenti;                                      

3.2 lampade fluorescenti compatte;                          

3.3 lampade fluorescenti;                                    

3.4 lampade a scarica ad alta densita’, comprese lampade a vapori di sodio ad alta pressione e lampade ad alogenuro metallico, lampade a vapori di sodio a bassa pressione;     

3.5 LED.                                  

MPC – MASE: Riattivata la Piattaforma Nazionale del Fosforo

E’ stata riattivata la “Piattaforma Nazionale del Fosforo”, gestita dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Vediamo di cosa si tratta e l’importanza del fosforo come materia prima critica.

La piattaforma di nuovo al via

Di nuovo al via le attività della Piattaforma Nazionale del Fosforo. Un nuovo accordo di collaborazione biennale tra il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e l’ENEA consente il rilancio del lavoro di una Piattaforma che riunisce tutti i soggetti portatori di interesse della catena di valore del fosforo.

Il fosforo come materia prima critica

Innanzitutto, occorre vedere di quale materia prima critica si tratta e il problema generato.

Si tratta di una risorsa non rinnovabile, non sostituibile, fondamentale per la produzione alimentare, essenziale per l’agricoltura e direttamente legata alla sicurezza alimentare, oltre ad essere importante in una serie di altre applicazioni industriali. Le riserve minerali mondiali di fosforo sono limitate anche se si discute ancora sull’estensione e concentrazione geografica delle stesse.

Tuttavia, agli attuali ritmi di prelievo di materie prime e produzione alimentare, il fabbisogno di fosforo rimarrà elevato. Allo stesso tempo le perdite di fosforo determinano gravi impatti ambientali. Il fosforo è la sostanza che maggiormente contribuisce all’eutrofizzazione delle acque ed allo scadimento della qualità delle acque superficiali.

Le problematiche di sostenibilità del fosforo sono strettamente legate ad altre sfide cruciali incluse la gestione dell’azoto, il trattamento delle acque, gli scarti alimentari, l’erosione del suolo, la sicurezza alimentare.

Il fosforo è inserito nell’elenco delle “Critical Raw Materials” redatto dalla Commissione europea.  

Formano una solida base industriale, producendo un’ampia gamma di beni e applicazioni utilizzate nella vita quotidiana e nelle moderne tecnologie. L’accesso affidabile e senza ostacoli a determinate materie prime è una preoccupazione crescente all’interno dell’UE e in tutto il mondo. Per affrontare questa sfida, la Commissione europea ha creato un elenco di materie prime critiche (CRM) per l’UE, che è soggetto a regolare revisione e aggiornamento. I CRM combinano materie prime di grande importanza per l’economia dell’UE e ad alto rischio associato alla loro fornitura.

In particolare, la loro importanza è giustificata da:

  • Collegamento con l’industria : le materie prime non energetiche sono collegate a tutte le industrie in tutte le fasi della catena di approvvigionamento
  • Tecnologia moderna : il progresso tecnologico e la qualità della vita dipendono dall’accesso a un numero crescente di materie prime. Ad esempio, uno smartphone può contenere fino a 50 diversi tipi di metalli, ognuno dei quali contribuisce alle sue dimensioni ridotte, leggerezza e funzionalità.
  • Ambiente : le materie prime sono strettamente legate alle tecnologie pulite. Sono insostituibili nei pannelli solari, nelle turbine eoliche, nei veicoli elettrici e nell’illuminazione ad alta efficienza energetica.

Il fosforo è considerato una materia prima critica per l’Europa, a causa della dipendenza dalle importazioni da Paesi extra europei (84% per la roccia fosfatica e 100% per il fosforo elementare) e del basso tasso di riciclo da prodotti a fine vita (17% per la roccia fosfatica e nullo per il fosforo elementare). Tuttavia, il fosforo è una risorsa essenziale per la vita, non rinnovabile e non sostituibile, che trova un largo impiego in molti mercati. La quasi totalità del fosforo elementare viene impiegato nell’industria chimica per la produzione di fertilizzanti per l’agricoltura (82%) e in via residuale nel settore della metallurgia (5%) e nel settore dell’elettronica (5%).

In generale, sono considerate come tali quelle fondamentali per l’economia europea. 

La piattaforma del fosforo

Nel 2019 il Ministero ha promosso la nascita della Piattaforma, gestita da ENEA in collaborazione con la Direzione Generale Economia Circolare del MASE, tra le cui finalità c’è il raggiungimento dell’autosufficienza del ciclo del fosforo su base nazionale e coordinamento con le politiche europee, attraverso lo sviluppo di un modello di economia circolare. Vi partecipano più di 60 organizzazioni aderenti, tra cui realtà della ricerca, istituzioni pubbliche e private, aziende e terzo settore.

Webinair informativo

Il prossimo 15 marzo è previsto un webinar per illustrare gli obiettivi operativi per il biennio 2023-2024, assieme a maggiori dettagli su organizzazione e attività specifiche previste.

Per maggiori informazioni

Cliccare qui: https://www.piattaformaitalianafosforo.it/

Approvati dal MASE 500 mln di euro in progetti per le reti elettriche

Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica  (MASE) ha garantito 500 milioni di euro di agevolazioni  per la realizzazione di 31 progetti finalizzati ad aumentare la resilienza del sistema elettrico.   

I finanziamenti

Con essi il nostro Paese taglia un nuovo traguardo nell’ambito del PNRR, contribuiranno a ridurre la durata e l’entità delle interruzioni di corrente in caso di fenomeni climatici estremi su 22 reti di distribuzione e 9 di trasmissione. 

I progetti

I progetti finanziati consentiranno entro il 30 giugno 2026 di migliorare la resilienza della rete elettrica per un totale di circa 8 mila e 200 chilometri, di cui 1.700 relativi alla rete di trasmissione e 6 mila e 500 alla rete di distribuzione, raddoppiando l’obiettivo dell’investimento fissato dal PNRR in 4 mila chilometri di rete. Gli interventi  interesseranno  5 mila e 200 chilometri al centro nord (circa il 63%), e 3 mila  chilometri al mezzogiorno (37%).

Le basi normative

I decreti fanno riferimento agli Avvisi pubblici n. 117[1] e 118[2] del 20 giugno 2022.

Le dichiarazioni

Il Ministro dell’ambiente ha affermato: “Garantiamo continuità approvvigionamenti per famiglie e imprese”. Inoltre, ha aggiunto che “In una fase delicata come quella attuale sul fronte energetico non è cruciale solo garantire nuove fonti e nuove connessioni, ma anche migliorare la sicurezza e la qualità della rete esistente. L’entità degli eventi climatici estremi  sul nostro territorio richiede interventi tempestivi per evitare possibili interruzioni di corrente e garantire la continuità dell’approvvigionamento per le famiglie e per il sistema produttivo”. 


[1] Decreto Direttoriale della Direzione Generale Incentivi Energia n. 413 del 16 dicembre 2022 di approvazione degli elenchi dei progetti ammessi alle agevolazioni a valere sull’ Avviso pubblico n. 117 del 20 giugno 2022, per acquisire manifestazioni di interesse per la realizzazione di interventi finalizzati a migliorare la resilienza della rete elettrica di trasmissione a eventi meteorologici estremi. Da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione Ecologica” – Componente 2 “Energie Rinnovabili, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” – Ambito di Intervento/misura 2 “Potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete” – Investimento 2.2 “Interventi per aumentare la resilienza della rete elettrica” (M2C2.2.2). Finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. Per maggior approfondimenti: https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/PNRR/Decreti/decreto_413_16-12-2022_IE.pdf

[2] Decreto Direttoriale della Direzione Generale Incentivi Energia n.414 del 16 dicembre 2022 di approvazione della graduatoria a valere sull’Avviso pubblico n. 118 del 20 giugno 2022, per la presentazione di proposte di intervento finalizzate a migliorare la resilienza della rete elettrica di distribuzione a eventi meteorologici estremi da finanziare nell’ambito del PNRR, Missione 2 “Rivoluzione verde e Transizione Ecologica” – Componente 2 “Energie Rinnovabili, idrogeno, rete e mobilità sostenibile” – Ambito di Intervento/misura 2 “Potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete” – Investimento 2.2 “Interventi per aumentare la resilienza della rete elettrica” (M2C2.2.2). Finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU. Per maggior approfondimenti: https://www.mite.gov.it/sites/default/files/archivio/allegati/PNRR/Decreti/decreto_414_16-12-2022_IE.pdf

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