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Il Ministero dell’Ambiente introduce il registro nazionale produttori e importatori dei pneumautici fuori uso

Lo scorso lunedì 20 maggio sono entrate in vigore le nuove norme dell’UE che estendono e inaspriscono l’elenco dei reati ambientali nell’Unione europea (UE) attraverso il diritto penale.

I principali punti dell’accordo

Essi riguardano:

  1. Reati: la direttiva contiene un elenco completo e aggiornato di condotte da stabilire come reati nell’ordinamento giuridico nazionale degli Stati membri. Rispetto alla direttiva del 2008, sono state introdotte diverse nuove categorie di reati, quali:
  1. riciclaggio illegale delle navi ed estrazione di acqua;
  2. gravi violazioni della legislazione dell’UE in materia di sostanze chimiche e mercurio;
  3. l’immissione sul mercato e l’esportazione di materie prime e prodotti pertinenti in violazione del regolamento contro la deforestazione dell’Unione.
  • Reati qualificati: gli Stati membri sono tenuti a stabilire come reati qualificati i casi in cui uno dei reati elencati nella direttiva causi danni particolarmente gravi all’ambiente e distruzione dell’ambiente. Tali reati qualificati sono soggetti a pene più severe per le persone fisiche e giuridiche rispetto a quelle previste per gli altri reati.
  • Sanzioni: la direttiva istituisce un sistema graduale di pene detentive minime-massime e, per le persone giuridiche, introduce due metodi alternativi di ammenda basati su importi fissi compresi tra 24 e 40 milioni di euro 24 e 40 milioni di euro o pari al 3% – 5 % del fatturato globale annuo della persona giuridica interessata.
CNR, CODIGER e CdC RAEE sottoscrivono un accordo quadro di collaborazione per la gestione dei rifiuti elettronici e la divulgazione scientifica

Con un documento, Consiglio nazionale delle ricerche, Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani e Centro di Coordinamento RAEE, viene esteso, a tutti gli enti di ricerca pubblici il servizio gratuito di ritiro dei RAEE ‘Dual use’ e promossa un’attività di informazione e formazione sulle potenzialità in termini di sostenibilità derivanti dal loro corretto recupero e riciclo.

Il documento

Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr)[1], Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani (Codiger)[2] e il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE)[3], l’organismo centrale che si occupa in Italia di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici, hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione destinato a promuovere in tutti gli enti di ricerca pubblici nazionali la corretta gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ‘Dual Use’ e a favorire la divulgazione scientifica sull’importanza del corretto riciclo e recupero dei RAEE.

Cosa sono i RAEE Dual-Use

Si tratta di una particolare categoria di RAEE ‘Dual use’ identifica i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) generati dall’utilizzo in attività commerciali, industriali o istituzionali di apparecchiature utilizzate anche in ambito domestico.

Promotore dell’accordo quadro è il Consiglio Nazionale delle Ricerche che nel maggio del 2023 ha sottoscritto con il CdC RAEE un protocollo di collaborazione con le medesime finalità.

In qualità di utilizzatori di numerose AEE e produttori di RAEE Dual Use, tutti gli enti di ricerca hanno infatti l’esigenza di avviare a corretto trattamento questi rifiuti tecnologici. In base al recente protocollo viene facilitato il ritiro gratuito dei RAEE nei punti di prelievo presso le strutture identificate e il successivo conferimento agli impianti accreditati dal CdC RAEE ad opera dei sistemi collettivi consorziati.

Il Centro di Coordinamento metterà pertanto a disposizione il portale per l’iscrizione dei punti di prelievo dei RAEE dai singoli enti di ricerca ed effettuerà l’attivazione del servizio di ritiro gratuito tramite i sistemi collettivi.

A sua volta il Codiger si attiverà presso tutti gli enti associati per far conoscere e promuovere l’accordo e le relative procedure attuative e operative.

Sul fronte della comunicazione e della divulgazione scientifica, i tre soggetti firmatari svolgeranno attività di informazione e formazione sulla natura e la pericolosità dei RAEE per l’ambiente, ma anche sulle loro potenzialità economiche in termini di ‘sostenibilità’ e, per-tanto, sull’importanza del loro corretto riciclo e recupero.

Il CNR metterà a disposizione il proprio know-how e le informazioni acquisite direttamente dall’esperienza attualmente in corso. Il CdC RAEE opererà in sinergia con il Codiger per identificare gli argomenti di maggiore interesse scientifico e per supportare e favorire la diffusione e la divulgazione culturale e scientifica sul corretto trattamento dei RAEE.


[1] Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è un ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari, vigilato dal Ministero dell’università e della ricerca (Mur). Le attività vengono svolte attraverso un patrimonio di risorse umane di circa 8.500 dipendenti e la rete scientifica è costituita da 88 istituti di ricerca e da 7 dipartimenti per aree macro-tematiche. In particolare, l’Unità ambiente e gestione rifiuti del Cnr, tra le varie attività svolte, fornisce supporto e consulenza all’Ente sulla gestione dei rifiuti speciali, svolge compiti di indirizzo e di orientamento sulla tutela delle acque, l’inquinamento del suolo, le bonifiche di siti inquinati e l’inquinamento atmosferico. Inoltre, fornisce supporto alle strutture sulle modalità di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

[2] La Conferenza Permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani (Codiger), associazione senza scopo di lucro fondata nel 1994, riunisce tutti gli Enti pubblici di ricerca con l’obiettivo di promuovere il miglioramento della gestione della ricerca italiana coordinando  e contribuendo a metterne a sistema  l’azione.

[3] Il Centro di Coordinamento RAEE è un consorzio di natura privata, gestito e governato dai Sistemi Collettivi sotto la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero delle imprese e del made in Italy. È costituito dai Sistemi Collettivi dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), in adempimento all’obbligo previsto dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014. Il compito primario del Centro di Coordinamento RAEE è garantire su tutto il territorio nazionale una corretta gestione dei RAEE originati dalla raccolta differenziata, assicurando che tutti i Sistemi Collettivi lavorino con modalità ed in condizioni operative omogenee; il Centro di Coordinamento RAEE stabilisce, inoltre, come devono essere assegnati i centri di raccolta RAEE ai diversi Sistemi Collettivi.

UNI: rilasciata la prassi per la rendicontazione e per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani

Con il rilascio di una prassi dedicata, UNI ha reso note le Linee guida per il monitoraggio e la verifica dei flussi di rifiuti urbani ai fini della rendicontazione per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio. Di cosa si tratta e principali caratteristiche.

Il contenuto e gli obiettivi

Una “guida” per la rendicontazione e per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento negli impianti di trattamento.

È stata pubblicata in settimana la Prassi di Riferimento UNI/PdR 132:2022 promossa da Utilitalia.

Obiettivi

permette di tracciare le quantità di rifiuti avviate a riciclaggio per il monitoraggio e la verifica del dato nel rispetto degli obiettivi europei del pacchetto Direttive “Economia Circolare”, che sono fissati sull’effettivo riciclaggio di quanto raccolto (65% entro il 2035) e non più sulla sola raccolta differenziata.

Gli operatori della filiera potranno quindi certificare la destinazione finale dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e dare evidenza della loro corretta gestione ai propri utenti e a tutti gli stakeholder, in un’ottica di trasparenza, di applicazione delle migliori pratiche e di un miglioramento continuo.

È uno strumento di cui potrà beneficiare l’intera filiera – dagli impianti di trattamento ai consorzi obbligatori, fino agli enti di controllo e alle Autorità di settore – per tutte le fasi di controllo e di monitoraggio dei dati.

Per maggiori informazioni

https://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=11806:rifiuti-calcolo-degli-obiettivi-di-riciclaggio&catid=170&Itemid=2612