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Le buone pratiche per il riuso, riduzione e riciclo

Le buone pratiche per il riuso, riduzione e riciclo è il titolo del Convegno che si è svolto mercoledì 24 novembre 2021 presso Confindustria, Sala Andrea Pininfarina, realizzato nell’ambito della settimana europea del rifiuto, con l’obiettivo di comunicare le best practices adottate dalle Imprese associate a Confindustria Cisambiente sul punto. La moderazione è stata svolta da Stefano Sassone, Direttore Area Tecnica.

Che cos’è la settimana europea dei rifiuti

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR) è un’iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti nel corso di una sola settimana nel mese di novembre e nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).

La SERR consiste in una elaborata campagna di comunicazione ambientale che intende promuovere, tra i cittadini, una maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente.

L’accento è quindi su come ogni attore della società – compresi i singoli lavoratori, collaboratori o dipendenti – possa, in modo creativo, contribuire a ridurre il proprio impatto con azioni quotidiane.

Confindustria Cisambiente e la SERR

Confindustria Cisambiente rappresenta uno degli attori principali sullo scenario dell’economia circolare, la quale si declina anche con azioni volte a sensibilizzare i soggetti coinvolti per renderli partecipi e perno essenziale attraverso il quale realizzare concretamente i principi della green economy.

Quali sono le buone pratiche

Le best practices per riuso, prevenzione e riciclo possono trovare declinazione nella corretta implementazione degli strumenti di raccolta e comunicazione, delle attività di igiene urbana e la cultura del riuso, della efficienza delle attività impiantistiche ed in particolare di recupero. “Ruolo decisivo – ha ribadito Stefano Sassone lungo il corso del convegno – il ruolo delle Associazioni imprenditoriali di settore come Confindustria Cisambiente, che devono fornire una linea guida per orientare correttamente il percorso verso un economia circolare”. Intervenuto anche il nuovo Presidente dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, ing. Daniele Gizzi, che ha evidenziato il ruolo centrale e di regolazione dell’Ente presieduto, che sta percorrendo, in questo momento storico, il percorso che porterà al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti (RENTRI).

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Stefano Sassone: la transizione ecologica va accompagnata da quadro normativo certo

Con un intervento alla XIII Conferenza Nazionale per l’Efficienza Energetica degli Amici della Terra., Stefano Sassone ha sottolineato l’esigenza di realizzare un quadro normativo certo, che passi per un efficace quadro normativo, in grado di supportarla, e menzionando l’esempio del biometano da FORSU come strumento di valorizzazione energetica e di recupero dei rifiuti.

Le dichiarazioni

Per consentire una nuova vita al rifiuto e trasformarla in materia prima seconda, occorre come in ogni mercato e settore merceologico che si rispetti, una certezza del quadro normativo, e nel caso in esame questa viene data dalla predisposizione di opportuni regolamenti di natura sussidiaria, da parte del dicastero competente realizzazione, nel nostro caso il neonato Ministero della transizione ecologica.

Occorre sottolineare in tal senso come il MITE si stia adoperando alacremente per poter raggiungere l’obiettivo di dotare il nostro paese del maggior numero di regolamenti end of waste possibile, impresa abbastanza complessa, in relazione alla peculiarità di ciascun flusso di rifiuti oggetto della normazione.

La scarsità della produzione normativa, in relazione alla enorme mole di rifiuti che possono essere potenzialmente suscettibili di regolamentazione (si pensi che l’elenco europeo dei rifiuti ne contiene circa 800, ed esso non rappresenta neanche una famiglia esaustiva della possibile platea della produzione possibile), è anche legata ai numerosi passaggi per realizzarli.

E sul tema dell’efficienza energetica, uno in particolare, che consentirebbe il recupero come energia dalla frazione secca dei rifiuti raccolti, segnatamente il CCS-C, segna il passo con i tempi, limitando di fatto, i possibili utilizzatori del materiale recuperato, e quindi compromettendo la possibilità di essere utile alla causa della produzione di energia da fonti rinnovabili.

In ambito urbano, per quanto attiene la produzione dei rifiuti, le evidenze ci dicono che la maggiore produzione viene costituita dalla componente biodegradabile.

Si rende necessario, al fine di evitare un appesantimento delle strutture per lo smaltimento, una loro valorizzazione che, come noto qualora si tratti di FORSU, ovvero della componente, solida e biodegradabile, dei rifiuti raccolti in ambito urbano, tale operazione può avvenire mediante un recupero come materia, ed anche come energia, sottoponendola, in quest’ultimo caso, a processi di digestione in assenza di ossigeno, che consentono la produzione di biometano.https://www.ambiens.org/2021/11/30/stefano-sassone-la-transizione-ecologica-va-accompagnata-da-quadro-normativo-certo/

Media

Per l’intervista pre-conferenza: https://www.youtube.com/watch?v=kkmA-kRhURg

Per l’intervento durante la conferenza (da 2h52m): https://www.youtube.com/watch?v=MM9T_ToPL7M

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Accordo per il verde urbano: 330 milioni di euro per il verde extra urbano

Previsto dal PNRR, il MITE ha sottoscritto il progetto per la tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano. Obiettivo: piantare 6,6 milioni di alberi, coinvolte 14 città metropolitane italiane.

Il progetto

Sviluppato con Ispra, Cufa, Istat e Centro interuniversitario di ricerca “Biodiversità, Servizi ecosistemi e Sostenibilità” (Cirbises) dell’Università Sapienza di Roma, esso trova le proprie fonti di finanziamento con il PNRR, misura M2C4.3-Investimento 3.1.

Si tratta di un progetto complessivo pari a 330 milioni di euro, in linea con le Strategie nazionali e dell’Unione europea.

Le motivazioni

Il progetto è stato concepito per rafforzare la salvaguardia delle città italiane, sempre più esposte ai problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto dei cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità, con evidenti effetti negativi sul benessere e sulla salute dei cittadini (oltre 65.000 morti premature all’anno in Italia solo per le particelle PM2,5). Ciò rende importante l’attuazione di misure volte alla sostenibilità ambientale e alla valorizzazione del territorio in ambito urbano.

Le azioni previste

Esso contempla una serie di azioni su larga scala rivolte principalmente alle quattordici città metropolitane italiane per migliorare la qualità della vita e il benessere dei cittadini attraverso lo sviluppo di boschi urbani e periurbani.

Gli obiettivi

L’obiettivo principale è quello di piantare almeno 6,6 milioni di alberi (per 6.600 ettari di foreste urbane), individuando luoghi e quantità secondo il principio di utilizzare “l’albero giusto nel posto giusto” e contribuendo a:

  • preservare e valorizzare la naturalità diffusa, la biodiversità (in linea con la Strategia europea per la biodiversità) e i processi ecologici legati a ecosistemi pienamente funzionali;
  • contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nelle aree metropolitane, aiutando così a proteggere la salute umana;
  • contribuire a ridurre le procedure di infrazione sulla qualità dell’aria;
  • recuperare i paesaggi antropizzati, valorizzando le aree interne in diretta relazione ecologica con le aree urbanizzate (corridoi ecologici, reti ecologiche territoriali) e il sistema di aree protette presenti nelle immediate vicinanze delle aree metropolitane;
  • frenare il consumo di suolo e ripristinare i suoli utili.

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Dal MITE un contributo fino a 5.000 € per i prodotti sfusi o alla spina

Dal MITE un Interessante e lodevole iniziativa del Ministero della Transizione Ecologica presieduto da Roberto Cingolani. Questa volta riguarda le imprese che promuovono la vendita di prodotti sfusi o alla spina.

Il tema

La produzione di imballaggi per contenere prodotti sfusi o alla spina costituisce senza dubbio un problema rilevante sotto il profilo ecologico, dovendo le Aziende che li collocano sul mercato, utilizzare al tal fine un adeguato packaging.

Salvo che, ad esempio, lo stesso imballo possa essere utilizzato più e più volte.

Il profilo dell’iniziativa

Al fine di incentivare questo comportamento, e di conseguenza favorire la vendita senza package, ma di prodotti direttamente sfusi o alla spina, il Ministero della Transizione ecologica ha predisposto un iniziativa, diretta alle imprese, le quali promuovono la vendita di prodotti sfusi o alla spina, che, tramite una piattaforma informatica, possono presentare istanza di rimborso per le spese sostenute nel 2020, disponibile on-line dal 23 novembre, cliccando qui.

La scadenza per l’invio dell’istanza  è fissata al sessantesimo giorno dalla data di attivazione della piattaforma.

Occorre essere in possesso di un’identità SPID.

L’entità del rimborso

Il contributo prevede un rimborso pari alla spesa sostenuta fino a un importo massimo di 5.000 euro, corrisposto secondo l’ordine di presentazione delle domande ammissibili, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021, sino ad esaurimento delle risorse.

Con il decreto 22 settembre 2021, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 23 ottobre 2021, il ministero della Transizione ecologica aveva emanato le disposizioni attuative per sostenere le imprese che promuovono la vendita di prodotti sfusi o alla spina. Si tratta di un contributo economico a fondo perduto rivolto agli esercizi commerciali di vicinato e alla media e grande distribuzione per la predisposizione di spazi dedicati alla vendita di prodotti alimentari e detergenti, sfusi o alla spina, o per l’apertura di nuovi negozi che predispongano esclusivamente la vendita di prodotti sfusi.

In allegato i moduli facsimile per la presentazione della domanda di concessione del contributo.

Chiarimenti ed informazioni

Per eventuali chiarimenti e informazioni è possibile inviare una mail al seguente indirizzo: info.prodottisfusi@mite.gov.it

Documentazione

  • Per l’allegato recante lo schema di attestazione effettività e attinenza spese, cliccare qui;
  • Per il modulo istanza – prodotti sfusi, cliccare qui.

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Disponibile il nuovo portale Bonifiche

Il Ministero della Transizione ecologica ha disposto in rete il nuovo portare della Direzione generale per il risanamento ambientale sulle bonifiche dei siti contaminati. Vediamo in cosa consiste, ed in particolare le indicazioni operative per il Proponente un progetto di bonifica.

Il nuovo portale

Nei giorni precedenti, il MITE ha realizzato il rinnovamento del portale dedicato alla bonifica dei siti contaminati, al link https://bonifichesiticontaminati.mite.gov.it.

L’obiettivo perseguito

L’obiettivo della Direzione generale per il risanamento ambientale, che lo ha predisposto, è quello di promuovere la partecipazione del pubblico nei processi decisionali in materia di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo, in linea con la logica di trasparenza e accessibilità del ministero della Transizione ecologica.

Il MiTE informa che il nuovo portale vuole fornire in formato aperto e di agevole consultazione i principali dati, informazioni, atti e corredo documentale delle aree di intervento, programmazione e monitoraggio delle bonifiche ambientali, disponibili attraverso pochi click e con la possibilità di navigare in formato tabellare e secondo una distribuzione territoriale.

Le indicazioni operative per il Proponente

Di particolare interesse per chi intende realizzarle, sono le indicazioni su come procedere per il Proponente il progetto di bonifica del sito inquinato.

La normativa vigente, di cui al titolo V (Bonifica di siti contaminati) della parte IV del TUA (D.Lgs. n. 152/2006), il percorso di bonifica di un sito contaminato è riconducibile ad un articolato iter tecnico-amministrativo che può differenziarsi notevolmente, in quanto ad adempimenti di:

  • proponente;
  • autorità competente;
  • e tempistiche, in funzione di:
  • dimensioni del sito;
  • sua ubicazione o meno all’interno della perimetrazione di un Sito di Interesse Nazionale (SIN);
  • tipologia di proponente e di alcune scelte operative dello stesso.

Nello specifico dei SIN (v. art. 252, recante “Siti di Interesse Nazionale”,  del TUA), la procedura di bonifica è attribuita alla competenza del MiTE e la sua gestione rientra tra le funzioni attribuite alla (ex) Direzione Generale per il Risanamento Ambientale (ex DG RiA).

Con il recente decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77  (Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure), convertito in legge con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, n. 108, l’art. 252 è stato modificato con l’integrazione del nuovo comma 9-quater, con il quale l’Autorità Competente è tenuta,  con decreto di natura non regolamentare … ad adottare  … i modelli delle istanze per l’avvio dei procedimenti di cui al comma 4 e i contenuti minimi della documentazione tecnica da allegare.

Nella pagina dedicata di questo portale sono resi disponibili i Decreti Direttoriali di approvazione dei modelli di istanze che il Soggetto Proponente è tenuto ad utilizzare per l’avvio dei procedimenti, di cui al comma 4 dell’art. 252 del d.lgs. 152/2006, che compongono l’iter di bonifica all’interno di un SIN, in ordine cronologico di adozione da parte del MiTE; nella stessa pagina sono disponibili i Decreti di approvazione dei modelli per la presentazione dell’istanza di avvio del procedimento di valutazione di cui all’art. 242-ter (Interventi e opere nei siti oggetto di bonifica) del d.lgs. 152/2006, necessario per la realizzazione di interventi e opere (compresi i progetti del PNRR) nei siti oggetto di bonifica inclusi nei SIN. In ciascun archivio compresso, unitamente al modello di istanza, è disponibile un elenco dettagliato di contenuti minimi della documentazione tecnica da allegare.

In attuazione di quanto previsto dall’art. 3-bis della legge n. 241/1990, come novellato dal decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 (Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale) coordinato con la legge di conversione 11 settembre 2020, n. 120, la documentazione tecnico-amministrativa per la presentazione delle istanze per l’avvio dei procedimenti di bonifica di competenza della scrivente Direzione Generale deve essere trasmessa esclusivamente in formato digitale e tramite PEC (all’indirizzo riportato in Contatti).

Si precisa che qualora la dimensione totale ecceda i 50 MB è consentito l’invio via posta della documentazione, comunque esclusivamente in formato digitale e memorizzata in modo permanente su supporto fisico (CD o DVD), accompagnato da nota sottoscritta dal proponente. Nella nota di accompagnamento o nel testo della PEC dovranno essere fornite almeno le seguenti informazioni:

  • nome completo del Piano/Documento/Progetto;
  • nome della procedura con indicazione della normativa e degli articoli di riferimento (ad es.: Approvazione del Piano di caratterizzazione art. 252 d.lgs. 152/2006);
  • numero totale e lista dei file allegati (e dei supporti informatici, nel caso di invio via posta);
  • breve descrizione dei file allegati (in ogni caso)

Si precisa che, nel caso di trasmissione della documentazione integrativa o di qualsivoglia altra comunicazione successiva alla presentazione dell’istanza, si dovrà riportare nel testo della medesima nota anche la seguente ulteriore informazione: identificativo della procedura assegnato dal MiTE: ID …..

Si informa, altresì, che per ragioni di sicurezza questo Ministero non consente l’utilizzo di siti privati di network storage, quali ad esempio Dropbox, WeTransfer, Google Drive (non sarà possibile, pertanto, acquisire agli atti gli allegati eventualmente trasmessi con tali modalità).

Eventuali aggiornamenti o integrazioni delle modalità operative saranno prontamente segnalati in home e archiviati in ordine conologico nella pagina DG RiA Infoma.

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Facciamo i conti con la transizione: torna in presenza la XIII Conferenza nazionale per l’efficienza energetica presso Palazzo Rospigliosi

Si tiene oggi l’analisi degli Amici della Terra che ripropone la chiave dell’efficienza energetica per conseguire una riduzione graduale, ma certa e progressiva, delle emissioni climalteranti in Italia e in tutto il mondo, basata su un’ampia gamma di soluzioni disponibili e sul trasferimento di tecnologie. Affronteremo questi temi anche alla luce degli esiti del G20 e della Cop26. La Conferenza si propone inoltre di discutere obiettivi, tempi e strumenti del Green Deal europeo che, con il programma di attuazione Fit For 55, ha già mostrato evidenti contraddizioni e inadeguatezze. Per Confindustria Cisambiente, interviene Stefano Sassone, Direttore Area Tecnica.

Tema e struttura del Convegno

Nella prima sessione, martedì 23 novembre, le aziende, gli operatori, e le istituzioni del mondo dell’energia saranno sollecitati a presentare i propri risultati e le proprie attività basate sull’efficienza energetica, quali l’integrazione dei sistemi energetici con il recupero di ogni fonte di calore dispersa, lo sviluppo di infrastrutture che facilitino l’economia circolare, un rafforzato utilizzo dei certificati bianchi per stimolare l’innovazione nell’industria, la pianificazione dell’utilizzo dei combustibili alternativi per il settore dei trasporti, gli interventi per l’efficientamento, la messa in sicurezza e la riqualificazione degli edifici.

Invece, la seconda sessione, martedì 23 novembre pomeriggio, si soffermerà sui costi sociali, ambientali ed economici degli scenari di transizione analizzando criticamente i propositi e la stessa realizzabilità di una decarbonizzazione basata esclusivamente su rinnovabili elettriche e politiche di elettrificazione parziali e velleitarie.

La terza sessione, mercoledì 24 novembre, presenterà uno studio sull’efficacia delle politiche di incentivazione delle pompe di calore.

La quarta sessione, mercoledì 24 novembre pomeriggio, sarà dedicata al tema dell’attuazione del Global Methane Pledge che si è affermato come uno dei principali risultati della Cop26. L’Italia deve svolgere un ruolo di capofila a livello europeo su questo terreno a partire dal documento di indirizzi per una “Strategia italiana per la riduzione delle emissioni di metano della filiera del gas naturale”.

Politici ed esperti, rappresentanti delle istituzioni europee e del Governo sono invitati a partecipare alla

discussione.

Per il programma

Cliccare qui

Per seguire i lavori della conferenza

E’ possibile seguire i lavori della conferenza in diretta dal canale youtube di Amici della Terra.

  • 23/11/2021 – ore 09.30 – Priorità per la transizione: proposte, attività e opportunità per una decarbonizzazione efficace  
    https://youtu.be/MM9T_ToPL7M
  • 23/11/2021 – ore 14.30 – Costi sociali, ambientali ed economici della transizione: Le contraddizioni delle politiche basate sul catastrofismo 
    https://youtu.be/kXLEE-DQlyw
  • 24/11/2021 – ore 09.30 – Per una elettrificazione utile e razionale:Le opportunità offerte da una progressiva elettrificazione dei consumi 
    https://youtu.be/B8WAEBuduh0
  • 24/11/2021 – ore 14.30 – Il ruolo dell’Italia per il Global Methane Pledge: La riduzione delle emissioni di metano nelle politiche di decarbonizzazione dopo la COP 26 
    https://youtu.be/-d8nu_IUrOs

Clicca sul link delle sessioni a cui sei interessato e poi sul tasto.