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Al via “Isole Verdi”, il nuovo programma di finanziamento del MITE

Con l’avviso pubblicato su Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana serie Generale n. 296 lo scorso 14 dicembre 2021, è ufficialmente partito il nuovo programma del MITE, finanziato attraverso i fondi del PNRR, dedicato alle isole del nostro Paese, atto a finanziare interventi su energie rinnovabili, gestione rifiuti, efficienza idrica nelle Isole minori.

Le caratteristiche della linea di finanziamento

Premesso che i progetti finanziabili dovranno essere inviati entro il 13 aprile 2022, vediamo quali sono le caratteristiche del Programma.

La dotazione

Il programma è stato creato mediante un decreto direttoriale della ex Direzione Generale per il Clima, l’Energia e l’Aria del MITE, presenta una dotazione di 200 milioni di Euro cui si provvede mediante l’utilizzo delle risorse di cui al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 2 (M2-Rivoluzione verde e Transizione ecologica), Componente 1 (Economia circolare e agricoltura sostenibile) Investimento 3.1 (Isole Verdi) – Finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.

Obiettivo

Finalità perseguita dal Programma è quella di promuovere il miglioramento e rafforzare, in termini ambientali ed energetici, i Comuni delle 19 Isole minori non interconnesse[1], attraverso la realizzazione di progetti integrati di efficientamento energetico e idrico, mobilità sostenibile, gestione del ciclo rifiuti, economia circolare, produzione di energia rinnovabile e diverse applicazioni per gli usi finali.

Modulistica per la presentazione delle istanze

I Comuni Isola del Giglio, Capraia, Ponza, Ventotene, Isole Tremiti, Ustica e Pantelleria, il cui territorio di competenza ricade in una unica Isola minore non interconnessa, dovranno compilare una sola scheda progetto.

I Comuni Leni, Malfa e Santa Marina Salina, ricadenti nell’Isola di Salina, dovranno individuare il Comune capofila e dovranno compilare una sola scheda progetto.

I Comuni Favignana, Lampedusa e Lipari, il cui territorio di competenza ricade in più di una isola minore non interconnessa, dovranno compilare una scheda progetto per ciascuna isola e dovranno inoltre compilare anche la scheda riepilogo riportando i dati economici della scheda progetto di ciascuna isola di competenza.

Documentazione di riferimento

A seguire la documentazione di riferimento.

ISOLE VERDI DD 390-2021

ISOLE VERDI Allegato 1 Parte A

ISOLE VERDI Allegato 1 Parte B

ISOLE VERDI Allegato 2 Loghi

Riferimenti

I progetti dovranno essere presentati esclusivamente per via telematica all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata:  clea@pec.minambiente.itentro e non oltre le ore 24:00 del 13 aprile 2022.

[1] Il Programma è rivolto ai 13 Comuni delle 19 Isole minori non interconnesse, di cui all’Allegato 1 Parte A del decreto.

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Il contenuto

La pubblicazione viene articolata in tre capitoli. Con il primo si spiegano i fondamenti dell’Economia, le sue articolazioni (macroeconomia e microeconomia), e le caratteristiche dell’Economia ambientale, quel ramo della disciplina che assume il sistema dove viviamo, come aperto, ovvero fondato sull’utilizzo delle risorse naturali per sopravvivere.

Nel secondo viene affrontata la disciplina della gestione dei rifiuti sotto un profilo economico, normativo, e statistico-descrittivo, illustrando la cornice legislativa comunitaria ed interna ed il tracciamento del loro ciclo di vita, alle soglie dell’introduzione del RENTRI, il nuovo sistema informatico di tracciabilità.

Nel terzo, infine, viene affrontato la questione della disciplina tributaria e tariffaria regolata dall’Autorità delle Reti, Energia e Ambiente (ARERA), concernente il conferimento dei rifiuti presso gli impianti di trattamento e l’erogazione dei servizi di igiene urbana che consentono di mantenere pulite le città dove viviamo.

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Programma nazionale gestione rifiuti: iniziata la procedura di screening VAS

Ulteriore passaggio verso il primo programma nazionale di gestione dei rifiuti. E’ partita la valutazione ambientale strategica, per ottenere il permesso ambientale per poterlo realizzare entro i termini previsti dal Testo Unico Ambientale (TUA, D.Lgs. n. 152/2006).

Le principali caratteristiche del PNGR

Il Piano Nazionale Gestione dei Rifiuti (PNGR) nasce dal recepimento del Circular Economy Package, avvenuto con il D.Lgs. n. 116/2020, il quale, introducendo un nuovo articolo all’interno del TUA, il 198-bis, individua i tratti somatici del nuovo programma

Innanzitutto, il soggetto incaricato della sua predisposizione è il Ministero della Transizione Ecologica (MITE), con il supporto di ISPRA e deve essere sottoposto a screening VAS (verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica), per poi essere definitivamente autorizzato.

Deve essere approvato,  d’intesa  con  la  Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,  le  Regioni  e  le  Province autonome di Trento e Bolzano, con decreto del Ministro  dell’ambiente della tutela del territorio e del mare.

La Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

Che cos’è

E’ una procedura autorizzativa ambientale che ha per oggetto piani  e  programmi e comprende uno screening e l’elaborazione di taluni documenti atti a facilitare la comprensione degli impatti ambientali significativi collegati alla sua realizzazione (quale il “rapporto   ambientale”).

La procedura amministrativa

Essa viene avviata dall’autorità procedente[1]  contestualmente  al  processo  di  formazione del piano o programma  e  comprende:

  • lo   svolgimento   di   una  verifica  di  assoggettabilità[2];
  • l’elaborazione del rapporto ambientale;
  • lo svolgimento di consultazioni;
  • la  valutazione  del  rapporto  ambientale  e gli esiti delle consultazioni;
  • la decisione;
  • l’informazione sulla decisione;
  • il monitoraggio.

Contenuto

Il PNGR fissa:

  • i macro-obiettivi;
  • i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province  autonome si attengono nella elaborazione dei Piani regionali di  gestione  dei rifiuti.

Il contenuto

Esso andrà a contenere:

  • i dati inerenti  alla  produzione,  su  scala  nazionale,  dei rifiuti per tipo, quantità, e fonte;
  • la ricognizione  impiantistica  nazionale,  per  tipologia  di impianti e per regione;
  • l’adozione di criteri generali per la redazione  di  piani  di settore concernenti specifiche tipologie di rifiuti,  incluse  quelle derivanti dal riciclo e dal recupero dei rifiuti stessi,  finalizzati alla riduzione, il riciclaggio, il recupero  e  l’ottimizzazione  dei flussi stessi;
  • l’indicazione dei criteri  generali  per  l’individuazione  di macroaree,  definite   tramite   accordi   tra   Regioni   ai   sensi dell’articolo 117, ottavo comma, della Costituzione,  che  consentano la razionalizzazione degli impianti dal punto di vista localizzativo, ambientale ed economico, sulla base  del  principio di  prossimità, anche relativamente agli impianti di recupero, in  coordinamento  con quanto previsto all’articolo 195, comma 1, lettera f);
  • lo stato di attuazione in relazione  al  raggiungimento  degli obiettivi derivanti dal diritto dell’Unione europea in relazione alla gestione dei rifiuti  e  l’individuazione  delle  politiche  e  degli obiettivi intermedi cui le Regioni devono tendere ai fini  del  pieno raggiungimento dei medesimi;
  • l’individuazione  dei  flussi  omogenei  di  produzione   dei rifiuti, che presentano le  maggiori  difficoltà  di  smaltimento  o particolari possibilità di recupero sia per  le  sostanze  impiegate nei prodotti base  sia  per  la  quantità  complessiva  dei  rifiuti medesimi, i relativi fabbisogni impiantistici  da  soddisfare,  anche per macroaree, tenendo conto della pianificazione  regionale,  e  con finalità di progressivo riequilibrio socioeconomico fra le aree  del territorio nazionale;
  • l’individuazione di flussi omogenei di  rifiuti  funzionali  e strategici per l’economia  circolare  e  di  misure  che  ne  possano promuovere ulteriormente il loro riciclo;
  • la definizione  di  un  Piano  nazionale  di  comunicazione  e conoscenza ambientale in tema di rifiuti e di economica circolare;
  • il piano di gestione delle macerie e dei  materiali  derivanti dal crollo e dalla demolizione di edifici ed infrastrutture a seguito di un evento sismico, definito d’intesa con la Conferenza  permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e  le  Province  autonome  di Trento e Bolzano, sulla base dell’istruttoria presentata da  ciascuna Regione e Provincia autonoma.
  • l’indicazione  delle   misure   atte   ad   incoraggiare   la razionalizzazione della raccolta, della cernita e del riciclaggio dei rifiuti;
  • la definizione di meccanismi vincolanti  di  solidarietà  tra Regioni finalizzata alla gestione di eventuali emergenze.

Termine per l’approvazione

In sede di prima applicazione, il  Programma  nazionale  per  la gestione dei rifiuti deve essere approvato entro  18  mesi  dalla  entrata  in vigore del D.Lgs. n. 116, avvenuta con la pubblicazione in GURI il 26 settembre 2020.

Aggiornamento

Il MITE aggiorna il Programma almeno ogni  6 anni,  tenendo  conto,  tra  l’altro,  delle   modifiche   normative, organizzative e tecnologiche intervenute nello scenario  nazionale  e sovranazionale.

[1] Si tratta della pubblica amministrazione che  elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del TUA, ovvero  del caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia  un  diverso   soggetto   pubblico   o   privato,   la   pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma. Differisce dall’Autorità competente, da intendere come la pubblica amministrazione cui  compete l’adozione del provvedimento l’elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di  piani e programmi.

[2] Limitatamente  ai piani e ai programmi di cui all’articolo 6, commi 3 e 3 bis del TUA, ovvero quelli che producono impatti significativi sull’ambiente, come nel caso del Programma in esame.

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Il contenuto

La pubblicazione viene articolata in tre capitoli. Con il primo si spiegano i fondamenti dell’Economia, le sue articolazioni (macroeconomia e microeconomia), e le caratteristiche dell’Economia ambientale, quel ramo della disciplina che assume il sistema dove viviamo, come aperto, ovvero fondato sull’utilizzo delle risorse naturali per sopravvivere.

Nel secondo viene affrontata la disciplina della gestione dei rifiuti sotto un profilo economico, normativo, e statistico-descrittivo, illustrando la cornice legislativa comunitaria ed interna ed il tracciamento del loro ciclo di vita, alle soglie dell’introduzione del RENTRI, il nuovo sistema informatico di tracciabilità.

Nel terzo, infine, viene affrontato la questione della disciplina tributaria e tariffaria regolata dall’Autorità delle Reti, Energia e Ambiente (ARERA), concernente il conferimento dei rifiuti presso gli impianti di trattamento e l’erogazione dei servizi di igiene urbana che consentono di mantenere pulite le città dove viviamo.

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La gestione dei rifiuti: per Aziende, Cittadini, Enti pubblici

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Descrizione del volume

Nato dall’esperienza svolta come professore a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e dedicata agli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, il Volume costituisce, senza dubbio, uno dei titoli più significativi di essa, in quanto non rappresenta solamente l’occasione per illustrare le modalità alle quali oggi i rifiuti devono essere gestiti dagli operatori, utilizzando come stella polare il quadro normativo vigente, ma anche il pretesto per mostrare le caratteristiche del modello di economia circolare per eccellenza, ed anche quello più famoso e sviluppato nel nostro Paese.

Sotto questo profilo, economia circolare fa rima con recupero dei rifiuti come materia prima seconda, e sua successiva reintroduzione all’interno di cicli produttivi.

Il contenuto

La pubblicazione viene articolata in tre capitoli. Con il primo si spiegano i fondamenti dell’Economia, le sue articolazioni (macroeconomia e microeconomia), e le caratteristiche dell’Economia ambientale, quel ramo della disciplina che assume il sistema dove viviamo, come aperto, ovvero fondato sull’utilizzo delle risorse naturali per sopravvivere.

Nel secondo viene affrontata la disciplina della gestione dei rifiuti sotto un profilo economico, normativo, e statistico-descrittivo, illustrando la cornice legislativa comunitaria ed interna ed il tracciamento del loro ciclo di vita, alle soglie dell’introduzione del RENTRI, il nuovo sistema informatico di tracciabilità.

Nel terzo, infine, viene affrontato la questione della disciplina tributaria e tariffaria regolata dall’Autorità delle Reti, Energia e Ambiente (ARERA), concernente il conferimento dei rifiuti presso gli impianti di trattamento e l’erogazione dei servizi di igiene urbana che consentono di mantenere pulite le città dove viviamo.

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Ottavo programma d’azione ambientale UE: approvato l’accordo politico

La scorsa settimana è stata approvata la proposta relativa all’ottavo Programma di azione per l’ambiente (PAA). Presidenza del Consiglio Ue e negoziatori del Parlamento europeo hanno approvato l’accordo politico provvisorio che delinea la direzione generale della politica ambientale fino al 2030.

Gli ultimi eventi

Il consiglio dell’Unione europea ha comunicato il raggiungimento dell’accordo politico provvisorio che traccia le linee guida della politica economica ambientale da qui al 2030, in attesa dell’adozione formale della decisione[1].

L’accordo provvisorio è stato raggiunto il 10 dicembre 2021 mentre la proposta di decisione sull’8° Programma di azione per l’ambiente europeo (Paa). per il periodo 2021-2030, era stata presentata dalla

Gli elementi principali del provvedimento

Il 14 marzo 2021 gli Stati membri hanno avviato i negoziati con il Parlamento, ed in particolare approvato un mandato affinché il Consiglio avvii negoziati con il Parlamento europeo per raggiungere un accordo sull’8° programma di azione per l’ambiente (PAA), che orienterà l’elaborazione e l’attuazione delle politiche ambientali e climatiche fino al 2030[2].

Secondo le intenzioni della Comunità il Programma deve consentire la realizzazione di un quadro strategico ambizioso, per monitorare i progressi compiuti nella costruzione di un’Europa verde, equa, sociale e a impatto climatico zero. Il programma viene fondato sul Green Deal europeo e sull’elenco di azioni ivi illustrato e, in via eccezionale, non contiene un elenco di azioni.

Infatti, gli Stati membri chiedono alla Commissione di effettuare una revisione intermedia nel 2024, seguita nel 2025 da una proposta legislativa di modifica dell’8° PAA, al fine di consentire ai colegislatori di aggiungere le azioni necessarie da intraprendere dal 2025 al 2030.

Gli Stati membri hanno inoltre aggiunto varie specifiche al nuovo quadro di monitoraggio che sarà istituito nell’8° PAA per monitorare i progressi compiuti nel conseguimento dei suoi obiettivi prioritari. Gli Stati membri hanno aggiunto in particolare l’obbligo per la Commissione di procedere a un bilancio annuale dei progressi compiuti e di presentare un elenco delle azioni intraprese e delle azioni previste per realizzare gli obiettivi prioritari.

Contesto

Come quasi tutti i provvedimenti comunitari, i documenti che li riportano e li descrivono, mostrano lo scenario di contesto in cui essi vengono assunti.

L’obiettivo prioritario del programma a lungo termine per il 2050 è quello di consentire che i cittadini vivano bene, entro i confini planetari in un’economia rigenerativa dove nulla è sprecato, non si producono emissioni nette di gas serra e la crescita economica è disaccoppiato dall’uso delle risorse e dal degrado ambientale.

Un ambiente sano sostiene il benessere dei cittadini, la biodiversità prospera e il capitale naturale è protetti, restaurati e valorizzati in modi che migliorano la resilienza ai cambiamenti climatici e altri rischi ambientali.

L’Unione intende dettare il ritmo per garantire la prosperità di generazioni presenti e future a livello globale: in tal senso obiettivo del programma è quello di accelerare la transizione verde in modo equo e inclusivo, con l’obiettivo a lungo termine per il 2050 di “vivere bene nei limiti del pianeta”, già sancito nel 7° PAA.

I sei obiettivi tematici prioritari

Essi attengono a:

  • riduzione irreversibile e graduale delle emissioni di gas a effetto serra e potenziamento degli assorbimenti da pozzi naturali e di altro tipo nell’Unione per raggiungere l’Obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030 e raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 come previsto dal Regolamento (UE)…/…32;
  • progressi continui nel miglioramento della capacità di adattamento, nel rafforzamento della resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici;
  • avanzare verso un modello di crescita rigenerativa che restituisca al pianeta più del necessario, disaccoppiando la crescita economica dall’uso delle risorse e degrado ambientale e accelerando la transizione verso una circolare economia;
  • perseguire l’ambizione di inquinamento zero per un ambiente privo di sostanze tossiche, anche per aria, acqua e suolo, e tutelare la salute e il benessere dei cittadini da rischi e impatti legati all’ambiente; proteggere, preservare e ripristinare la biodiversità e valorizzare il capitale naturale, in particolare l’aria, l’acqua, il suolo e gli ecosistemi forestali, d’acqua dolce, delle zone umide e marini;
  • promuovere la sostenibilità ambientale e ridurre i principali problemi ambientali e pressioni climatiche legate alla produzione e al consumo, in particolare nelle aree dell’energia, sviluppo industriale, edifici e infrastrutture, mobilità e il sistema alimentare.

[1] Ciò avverrà mediante pubblicazione sulla GUCE (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea).

[2] Da oltre 40 anni i programmi di azione per l’ambiente assicurano un’azione prevedibile e coordinata in materia di politiche ambientali e climatiche europee.

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Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse

La misura viene realizzata a seguito del c.d. “Sostegni-bs”, il Decreto Legge varato lo scorso 25 maggio, con cui viene istituito un apposito fondo finalizzato a favorire la continuità delle attività economiche in tempo di COVID-19.

Di cosa si tratta

Consiste in un apposito fondo per favorire la continuità delle attività economiche per le quali, per effetto delle misure restrittive di prevenzione e di contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, sia stata disposta, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del predetto “Decreto Sostegni-bis”, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.

La dotazione del fondo

La dotazione complessiva del Fondo è di euro 140.000.000,00. Ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, una quota del Fondo, pari a euro 20.000.000,00, è destinata, in via prioritaria, ai soggetti esercenti attività di discoteche, sale da ballo, night-club e simili.

Destinatari

Possono beneficiare degli aiuti a valere sul Fondo i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che, alla data di entrata in vigore del “Decreto Sostegni-bis”, svolgono, come prevalente, un’attività riferita ai codici ATECO 2007 indicati nell’allegato 1 al decreto interministeriale 9 settembre 2021 e che hanno registrato, per effetto delle misure adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del “Decreto Sostegni-bis”, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.

Per i soggetti che, alla data di entrata in vigore del decreto-legge 23 luglio 2021, svolgono, come attività prevalente, quella identificata dal codice ATECO 2007 “93.29.10 – Discoteche, sale da ballo night-club e simili” è prevista una maggiorazione del contributo, in ragione di quanto disposto dall’articolo 11 del decreto-legge 23 luglio 2021.

Forma e misura dell’aiuto

L’aiuto riconosciuto è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto.

Dei 140.000.000,00 euro del Fondo:

euro 20.000.000,00 sono prioritariamente ripartiti, in egual misura, tra i soggetti esercenti, in via prevalente, l’attività di discoteche, sale da ballo night-club e simili (codice ATECO 2007 “93.29.10”), con un limite massimo di contributo, per ciascun soggetto beneficiario, di euro 25.000,00;

euro 120.000.000,00, unitamente a eventuali economie derivanti dalla distribuzione di cui al precedente punto, sono ripartite tra i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che hanno subito una chiusura di almeno cento giorni nel periodo individuato dall’articolo 2, commi 1-4, del “Decreto Sostegni-bis” con le seguenti modalità:

  1. a) euro 3.000,00, per i soggetti con ricavi e compensi fino a euro 400.000,00;
  2. b) euro 7.500,00, per i soggetti con ricavi e compensi superiori a euro 400.000,00 e fino a euro 1.000.000,00;
  3. c) euro 12.000,00, per i soggetti con ricavi e compensi superiori a euro 1.000.000,00.

Qualora la dotazione finanziaria non sia sufficiente a soddisfare la richiesta di agevolazione riferita a tutte le istanze ammissibili, fermo restando il riconoscimento di un contributo in egual misura per tutte le istanze ammissibili fino a un importo di euro 3.000,00, il contributo è ridotto in modo proporzionale sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili inviate, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi e compensi.

Termini e modalità di richiesta dell’aiuto

Nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 2, comma 2, del “Decreto Sostegni-bis”, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, con il decreto 9 settembre 2021, ha definito i soggetti beneficiari, l’ammontare e le modalità di assegnazione del contributo, individuando l’Agenzia delle entrate quale soggetto erogatore dello stesso.

Le modalità, i termini di presentazione e il contenuto delle istanze per richiedere il contributo, sono state definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate (pdf).

Le istanze potranno essere presentate all’Agenzia delle Entrate in via telematica a partire dal 2 dicembre e fino al 21 dicembre 2021.

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