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Transizione 5.0: Decreto attuativo e Circolare Operativa MIMIT

Con opportuno Decreto interministeriale del 24 Luglio 2024, vengono offerte importanti puntualizzazioni circa Transizione 5.0, la misura del PNRR dedicata alle imprese che investono nel settore digitale.

Che cos’è Transizione 5.0

Con il Decreto interministeriale del 24 luglio 2024 (v.sotto), sono individuate alcune modalità attuative di “Transizione 5.0”. Prima di vederne i contenuti principali, uno sguardo all’iniziativa.

Si tratta di una misura del PNRR, che supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026. 

In buona sostanza, quelle imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale possono accedere ad un credito d’imposta, legato alla riduzione del consumo di:

  1. energia finale (almeno del 3%);
  2. risparmio energetico nei processi (almeno del 5%),

grazie agli investimenti in attività digitali.

Il credito d’imposta aumenta in base al miglioramento certificato dell’efficienza energetica[1].

È prevista la possibilità di destinare l’1% del bilancio totale allo sviluppo di una piattaforma informatica per la gestione delle certificazioni, l’analisi dei dati e le attività di monitoraggio.

Inoltre, con essa viene ampliato il mandato di un comitato scientifico per valutare l’efficacia degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e possibili sinergie con altre fonti di finanziamento dell’UE entro il 31 agosto 2026.

Il nuovo Decreto interministeriale

Con il Decreto interministeriale del 24 luglio 2024[2] (v.sotto), sono individuate le modalità attuative della disciplina del suddetto credito d’imposta, con particolare riferimento a:

  • ambito soggettivo e oggettivo;
  • misura del beneficio;
  • disposizioni concernenti la procedura di accesso all’agevolazione, alla relativa fruizione e ai connessi oneri documentali.

Il nuovo Decreto direttoriale

Inoltre, con il Decreto direttoriale del 6 agosto 2024 (v. sotto), viene disposta l’apertura – dalle ore 12:00 del giorno 7 agosto 2024 – della Piattaforma Informatica per la presentazione delle comunicazioni preventive dirette alla prenotazione del credito d’imposta “Transizione 5.0” e delle comunicazioni di conferma relative all’effettuazione degli ordini accettati dal venditore con pagamento a titolo di acconto in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Tali comunicazioni dovranno essere presentate esclusivamente tramite il sistema telematico per la gestione della misura disponibile nell’apposita sezione “Transizione 5.0” del sito internet del GSE, accessibile tramite SPID, utilizzando i modelli e le istruzioni di compilazione disponibili.

I termini di apertura per la presentazione delle comunicazioni di completamento dei progetti di innovazione (ex art. 12, c. 6, Decreto 24 luglio 2024), saranno individuati con successivo provvedimento del MIMIT.

Circolare Operativa “Transizione 5.0”

Infine, da parte del MIMIT e dal GSE, è stata rilasciata, il 16 agosto scorso, la Circolare Operativa “Transizione 5.0”, atta a descrivere alcuni chiarimenti tecnici in relazione a specifici profili, con particolare riferimento a:

  1. maggiore definizione dei passaggi previsti dalla normativa;
  2. chiarimenti su alcuni aspetti necessari relativi ad una corretta gestione della misura.

Per maggiori informazioni

Tutte le ulteriori informazioni relative alla misura sono disponibili sul sito del Ministero al seguente link: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/piano-transizione-5-0.

Nelle prossime settimane saranno progressivamente disponibili delle FAQ delle linee guida a carattere operativo.


[1] In particolare, progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni ex ante e ex post. Almeno 4.032.000.000 EUR dell’investimento deve contribuire agli obiettivi climatici. La misura comprende un regime di crediti d’imposta per le spese sostenute tra il 1º gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025.

[2] In attuazione dell’articolo 38 del DL n. 19 del 2 marzo 2024, convertito con modificazioni dalla legge 29 aprile 2024, n. 56, recante le modalità attuative del Piano Transizione 5.0 (v. GU, Serie Generale n. 183 del 06/08/2024).

MIMIT: al via il fondo per la transizione industriale

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha avviato la promozione del finanziamento del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che ha l’obiettivo di favorire programmi di investimento finalizzati al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. La dotazione iniziale è di 300 milioni di euro

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Ambiti di intervento

Due sono, in particolare, gli ambiti di intervento, con riferimento a:

  1. Un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 47 del GBER  o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del GBER.
  2. Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli artt. 14 e 17 del GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del GBER.

Il plafond

Le risorse dedicate allo sviluppo dei progetti di cui ai due ambiti di intervento, si attesta a 300 mln €.

Consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto concessi ad imprese, di qualsiasi dimensione ed operanti sul territorio nazionale (50% delle risorse è riservata alle imprese energivore, ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

La presentazione delle domande

È possibile presentare le domande dal 10 ottobre 2023 fino al 12 dicembre 2023.

Per maggiori informazioni

https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale
MIMIT – Transizione green: 300 milioni per i programmi di investimento delle imprese

Il ministero per il Made in Italy vara una nuova misura di incentivazione alle attività delle imprese per la transizione industriale, inerente programmi sulle tematiche ambientali.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro operante attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate.  

È prevista l’applicazione delle diposizioni di favore recate dalla sezione 2.6 del “Quadro temporaneo” (comunicazione della Commissione europea 2023/C 101/03 concernente il Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 101/03 del 17 marzo 2023 e successive modifiche e integrazioni) e dagli articoli 14, 17, 38 e 47 del Regolamento generale di esenzione per categoria n. 651/2014 (GBER).

Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, commi 478 e 479, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

La natura del fondo

Con uno stanziamento pari a 300 milioni contenuti in un “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) va a sostenere nuovamente i programmi di investimento delle imprese nella tutela dell’ambiente.

Sono interessate tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, operanti sul territorio nazionale, soprattutto quelle attive nei settori estrattivo e manifatturiero.

Queste avranno la possibilità di richiedere agevolazioni nella forma del contributo a fondo perduto per programmi di investimento finalizzati a:

  • efficientamento energetico;
  • cambiamento fondamentale del processo produttivo;
  • installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
  • riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

Le spese ammissibili

I programmi dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 3 e 20 milioni di euro in totale.

A chi si rivolge

In dettaglio, le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda devono:

  1. essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  2. operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  3. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  4. non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  5. non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  6. aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  7. essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  8. non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.
  9. Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

Entrata in vigore della misura

Le richieste di agevolazione potranno essere presentate online presso lo sportello di Invitalia dal 10 ottobre al 12 dicembre 2023.

Ulteriori informazioni

Potete cliccare su: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale.

MIMIT: pubblicati i primi risultati dell’iniziativa smart and start Italia sullo sviluppo delle start-up in Italia

Il MIMIT rende pubblici i risultati delle attività di valutazione avviate dal Comitato di Sorveglianza del PON IC e del PON Iniziativa PMI. Vediamo di cosa si tratta e cosa sono le start-up innovative.

Obiettivo della valutazione

Con essa[1] si intende

  • delineare l’avanzamento ed il ruolo dello strumento Smart & Start all’interno dell’ecosistema delle Startup innovative;
  • verificare se lo strumento è in linea con gli obiettivi di promozione della nascita e il consolidamento delle PMI;
  • verificare l’efficacia e l’efficienza della misura.


Sono stati rilasciati cinque report, i quali hanno rispettivamente delineato:

  1. la coerenza dell’intervento rispetto ai fabbisogni del mercato e agli obiettivi di sviluppo;
  2. le metodologie e i criteri di selezione delle startup innovative, attraverso le interviste a stakeholders quali business angel, venture capitalist e rappresentanti di incubatori e acceleratori, con cui emerge l’elevata eterogeneità dei progetti target e l’unicità nel contesto italiano dello strumento S&SI come modello di venture debt;
  3. un approfondimento riguardante alcuni aspetti rilevanti della nuova imprenditoria innovativa italiana[2], da cui emerge che nelle imprese beneficiarie di Smart&Start Italia è stata registrata una crescita significativa degli occupati (+200%) con un incremento sensibile delle quote di dipendenti donna e laureati. I beneficiari hanno mostrato inoltre un maggior grado di internazionalizzazione, una più alta fiducia nel mercato dei capitali e maggiori attività di collaborazione con gli attori dell’ecosistema dell’innovazione (+13%);
  4. le evidenze sull’efficacia dello strumento e sulla sua capacità di rispondere alle aspettative e ai fabbisogni delle compagini aziendali che hanno beneficiato delle agevolazioni[3]. Tra gli elementi di attenzione, dall’analisi di customer satisfaction, è stata evidenziata un’addizionalità più elevata dello strumento per le imprese non costituite, o in fase nascente, nel Mezzogiorno, per il comparto manifatturiero;
  5. uno schema per progettare la valutazione degli esiti e dell’impatto dello strumento S&SI e fornire una prima evidenza relativa agli effetti che la misura è stata in grado produrre rispetto alle dinamiche di mercato[4]; in particolare, l’approccio metodologico è stato caratterizzato dalla combinazione di tre differenti metodi statistici (matching, differenze nelle differenze e regression discontinuity desing), e, tra le principali variabili di interesse analizzate, si evidenziano il capitale umano, i ricavi, il capitale di rischio, il ROA, il ROE e la sopravvivenza[5].

Cosa sono le start up innovative

Secondo la definizione offerta dalla normativa vigente e, in via sussidiaria dal MIMIT, essa viene rappresentata da un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.

Nel 2012, il D.L. 179/2012 ha introdotto alcune misure specifiche a sostegno di tale tipologia di impresa per supportarle durante il loro ciclo di vita (nascita, crescita, maturità). Con questo pacchetto, oltre a sviluppare un ecosistema dell’innovazione dinamico e competitivo, creare nuove opportunità per fare impresa e incoraggiare l’occupazione, si vuole promuovere una strategia di crescita sostenibile.

Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia[6].


[1] A garanzia della qualità delle attività di valutazione è stato istituito uno Steering Group, composto da MIMIT, NUVAP, Soggetto Gestore, gruppo di assistenza tecnica Invitalia che ha validato 5 report valutativi, che confluiranno nel Report finale di valutazione, di prossima pubblicazione.

[2] L’indagine è stata prodotta nel periodo giugno-agosto 2021 attraverso un questionario on-line.

[3] Il quarto Report, Analisi “lato dei beneficiari” dell’efficacia di smart&start Italia, ha avuto la finalità di raccogliere questo aspetto.

[4] Il quinto report di Valutazione, Analisi prospettica degli effetti dei progetti finanziati, ha avuto lo scopo di evidenziare tale aspetto.

[5] È stato, inoltre, possibile stimare che nelle imprese beneficiarie della misura il numero dei dipendenti è aumentato del 50%. Il quinto report valutativo ha, infine, illustrato alcune raccomandazioni utili per il monitoraggio delle performance e delle caratteristiche delle imprese che hanno fatto domanda di accesso al finanziamento dopo la riforma del 2019: una metodologia che potrà essere utilizzata per le future analisi dell’impatto dei progetti finanziati.

[6] Per conoscere tutte le startup innovative attualmente iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, consulta: https://startup.registroimprese.it/isin/home

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MIMIT: sono partiti il 2 novembre scorso i nuovi incentivi per acquisto auto non inquinanti

Il Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) ha varato un nuovo set di incentivi per l’acquisto auto non inquinanti. Beneficiari, in particolare, soggetti con con reddito Isee inferiore a 30 mila euro, per cui sono stati incrementati i contributi fino a 7.500 euro.

L’incentivo

L’incentivo è stato reso disponibile sulla piattaforma “Ecobonus”, dal 2 novembre 2022, sulla quale potranno essere effettuate le prenotazioni per i nuovi incentivi destinati all’acquisto di auto non inquinanti fino a 60 g/km CO2[1].


Le novità introdotte per il nuovo set


In particolare, si riportano quelle che sono le novità introdotte.

Come sopra anticipato, riguardano innanzitutto i cittadini con ISEE inferiore a 30 mila euro.

Tale fascia di contribuenti potranno, per l’acquisto di veicoli di categoria M1, elettriche e ibride plug-in, beneficiare per l’anno 2022 di un incremento del 50% dei contributi finora previsti sulla base delle risorse già stanziate.


In particolare, gli incentivi saranno così rimodulati, in base all’entità del contributo:

  • fino a un massimo di 7.500 euro di contributi con rottamazione (4.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 6.000 euro di contributi con rottamazione (3.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.
  • Inoltre, i nuovi ecobonus spetteranno anche alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio auto con finalità commerciali, diverse dal car sharing, purché mantengano la proprietà dei veicoli almeno per 12 mesi e secondo la seguente ripartizione dei contributi:
  • fino a un massimo di 2.500 euro di contributi con rottamazione (1.500 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa;
  • fino a un massimo di 2.000 euro di contributi con rottamazione (1.000 euro senza rottamazione) per l’acquisto di nuovi veicoli con emissioni comprese nella fascia 21-60 g/km CO2 e con prezzo di listino della casa automobilistica pari o inferiore a 45.000 euro IVA esclusa.

La normativa di riferimento

In particolare, per quanto attiene la normativa di riferimento sul punto per l’anno in corso, si ricorda, in particolare, la Circolare 19 ottobre 2022, recante le indicazioni operative[2], ed i seguenti allegati:

Allegato A (docx): Dichiarazione sostitutiva attestante che il valore dell’ISEE relativo al nucleo familiare di cui fa parte è inferiore a 30.000 euro e che i componenti dello stesso nucleo non hanno già fruito del medesimo contributo

Allegato B (docx): Dichiarazione di presa d’atto del mantenimento della proprietà

Allegato C (docx): Dichiarazione sostitutiva attestante l’impiego del veicolo acquistato in attività di autonoleggio con finalità commerciali diverse dal car sharing con contestuale dichiarazione di presa d’atto del mantenimento di tale impiego nonché della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi.

Inoltre:

Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 agosto 2022 – art. 1, comma. 1, lettera b), numeri 1) e 2), di modifica del DPCM 6 aprile 2022, attuativo del Fondo “Riconversione, ricerca e sviluppo del settore automotive” 

Legge di conversione Decreto Semplificazioni – Legge 4 agosto 2022, n. 122 art. 40 bis

Legge di conversione del Decreto Trasporti Ter – LEGGE 5 agosto 2022, n. 108, art. 7 quinquies comma 6

Decreto Semplificazioni – DL 21 giugno 2022, n. 73 art. 40

Circolare 16 maggio 2022 – Informazioni operative

Allegato 1 (docx) – Dichiarazione di presa d’atto del mantenimento della proprietà del veicolo acquistato per almeno 12 mesi

Allegato 2 (docx) – Dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa all’impiego del veicolo in car sharing con finalità commerciali e con contestuale dichiarazione di presa d’atto del mantenimento di tale impiego nonché della proprietà del veicolo acquistato per almeno 24 mesi

Allegato 3 (docx) – Dichiarazione sostitutiva di atto notorio relativa al possesso dei requisiti di PMI (DM del 18.04.2005)

Allegato 4 (docx) – Dichiarazione sostitutiva di certificazione relativa all’esercizio di attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 6 aprile 2022 – Incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti (Ecobonus)

Decreto Legge 1 marzo 2022, N. 17 – “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. Art. 22


[1] Come previsto dal DPCM adottato dal Governo su proposta del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.

[2] https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2022/10/04/22A05633/sg#:~:text=Per%20l’anno%202022%2C%20il,ISEE)%20inferiore%20a%20euro%2030.000.

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