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CDC RAEE: Rinnovate le condizioni di servizio per il ritiro dei RAEE presso gli installatori

Con una comunicazione, il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE) ha annunciato che vengono modificate le condizioni di servizio per il ritiro dei RAEE presso gli installatori

Che cos’è il CdC

un’organizzazione o una struttura che si occupa della gestione e del coordinamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). I RAEE sono rifiuti derivanti da dispositivi elettronici o elettrici, come computer, telefoni cellulari, elettrodomestici, televisori, ecc. Questi rifiuti possono contenere materiali pericolosi o altamente inquinanti, come metalli pesanti e sostanze chimiche dannose, motivo per cui la loro gestione adeguata è di fondamentale importanza per la tutela dell’ambiente e della salute umana.

I centri di coordinamento RAEE sono spesso coinvolti nella pianificazione e nell’organizzazione della raccolta, del trattamento e del riciclo dei RAEE. Svolgono un ruolo chiave nel garantire che i RAEE vengano smaltiti in modo sicuro ed ecocompatibile, evitando la dispersione di sostanze nocive nell’ambiente. In molti paesi, esistono regolamenti e leggi specifiche per la gestione dei RAEE, e i centri di coordinamento devono essere conformi a tali normative.

Questi centri possono collaborare con aziende, enti governativi, riciclatori e altre organizzazioni coinvolte nella catena di gestione dei RAEE al fine di garantire una gestione efficace e sostenibile di questi rifiuti. Inoltre, promuovono la sensibilizzazione del pubblico sul corretto smaltimento dei RAEE e sul loro riciclo, incoraggiando la raccolta selettiva e la riduzione del loro impatto ambientale complessivo.

stato recentemente rinnovato il documento che regola le condizioni di servizio per la gestione dei RAEE presso i siti di raccolta costituiti dagli installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Il nuovo testo estende la qualifica di installatore che può identificarsi come tale nell’ambito del sistema RAEE a tutti i soggetti che installano apparecchiature elettriche ed elettroniche e che raggruppano i rifiuti provenienti dalle utenze presso i propri siti di raccolta serviti, a seguito dell’iscrizione al portale del CdC RAEE, dai Sistemi Collettivi dei Produttori. Agli installatori di sorgenti luminose si aggiungono pertanto i soggetti che installano tutte le altre tipologie di dispositivi elettronici, a eccezione degli installatori di pannelli fotovoltaici per i quali saranno emanate regole specifiche.

Le modifiche attuate

In particolare, le modalità di gestione dei RAEE definite nel nuovo documento riguardano in particolare:

il peso minimo di RAEE da raccogliere per ogni servizio di ritiro al fine di evitare inefficienze del sistema;

gli obblighi delle parti coinvolte – installatori e Sistemi Collettivi – nella gestione dei punti di raccolta;

le inefficienze o mancanze che generano l’erogazione di sanzioni e l’importo delle stesse;

la documentazione necessaria per ogni servizio di ritiro svolto dai Sistemi Collettivi.

È attualmente in corso l’implementazione sul portale dei Servizi RAEE delle modifiche, limitatamente al servizio per i soggetti installatori, necessarie a dare piena applicazione a quanto previsto dal documento. Non appena questa attività sarà conclusa, il CdC RAEE ne darà comunicazione a tutti i possibili interessati, ufficializzando in questo modo l’entrata in vigore delle condizioni rinnovate, che verranno pubblicate sul sitoweb del Consorzio.

Per maggiori informazioni

DNSH: upgrade per gli orientamenti tecnici della Commissione Europea

Con una comunicazione di inizio ottobre, la Commissione Europea provvede ad aggiornare gli orientamenti tecnici della Commissione Europea. In cosa consiste il principio e quali sono I contenuti della comunicazione.

In cosa consiste il principio

È l’abbreviazione di “Do Not Significantly Harm”, ovvero “Non causare danni significativi” o “Non provocare danni rilevanti”.

Si tratta di un principio, utilizzato in contesti in cui si sta discutendo di questioni ambientali o etiche, con il quale si sottolinea l’importanza di evitare danni gravi o significativi all’ambiente, alla salute, o ad altre situazioni.

Può essere un concetto guida nella pianificazione e nella valutazione di decisioni o azioni che potrebbero avere un impatto negativo su un dato sistema o situazione.

Il pilastro centrale di Next Generation EU riguarda proprio il dispositivo RRF che implementa il suddetto principio e  che, tra i vari obiettivi, si propone di sostenere interventi che contribuiscano ad attuare l’Accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, in coerenza con il Green Deal europeo.

Il rapporto con la pianificazione del PNRR

Il principio Do No Significant Harm (DNSH) prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF. Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrono per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.

Tutte le misure inserite nei PNRR devono essere conformi al principio DNSH ed è compito degli Stati membri dimostrarne il rispetto.

Tutti i progetti e le riforme proposti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano sono, quindi, stati valutati considerando i criteri DNSH.

Coerentemente con le linee guida europee, la valutazione tecnica ha stimato in una prospettiva a lungo termine, per ogni intervento finanziato, gli effetti diretti e indiretti attesi.

Gli effetti generati sui sei obiettivi ambientali da un investimento o una riforma sono quindi stati ricondotti a quattro scenari distinti.

La comunicazione

Ritornando sul tema del post, la comunicazione viene pubblicata lo scorso 11 ottobre, e reca “Orientamenti tecnici sull’applicazione del principio “Non causare danni significativi” ai sensi del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.

La versione aggiornata riprende il contenuto della precedente Comunicazione 2021/58-01, fornendo orientamenti agli Stati Membri su come valutare le misure da includere nei Piani di ripresa e resilienza, tenendo in considerazione il principio “Non Causare Danni Significativi” (DNSH) e il loro impatto sugli obiettivi ambientali dell’Unione.

Rispetto alla precedente edizione, nel capitolo 2.4, si fa riferimento ai prodotti finanziari realizzati nell’ambito del Fondo InvestEU, per i quali è richiesto di dimostrare che non causino danni significativi ai sei obiettivi ambientali indicati nell’articolo 17 del Regolamento (UE) 2020/852, seguendo le norme InvestEU insieme alle politiche pertinenti del partner esecutivo.

Per maggiori informazioni

https://www.italiadomani.gov.it/it/Interventi/dnsh.html#:~:text=Il%20principio%20Do%20No%20Significant,accedere%20ai%20finanziamenti%20del%20RRF.

https://www.mase.gov.it/notizie/pnrr-e-principio-dnsh-aggiornati-gli-orientamenti-tecnici-della-commissione-europea

MIMIT: al via il fondo per la transizione industriale

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha avviato la promozione del finanziamento del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che ha l’obiettivo di favorire programmi di investimento finalizzati al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. La dotazione iniziale è di 300 milioni di euro

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Ambiti di intervento

Due sono, in particolare, gli ambiti di intervento, con riferimento a:

  1. Un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 47 del GBER  o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del GBER.
  2. Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli artt. 14 e 17 del GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del GBER.

Il plafond

Le risorse dedicate allo sviluppo dei progetti di cui ai due ambiti di intervento, si attesta a 300 mln €.

Consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto concessi ad imprese, di qualsiasi dimensione ed operanti sul territorio nazionale (50% delle risorse è riservata alle imprese energivore, ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

La presentazione delle domande

È possibile presentare le domande dal 10 ottobre 2023 fino al 12 dicembre 2023.

Per maggiori informazioni

https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale
“L’Italia e l’Ambiente: Stato, Prospettive e Scenari”

Con una pubblicazione di 194 pagine, ISPRA offre una lettura complessiva dello stato dell’ambiente in Italia osservato con la lente delle principali strategie economico-ambientali quali European Green Deal e VIII Programma d’Azione per l’ambiente europeo. Il testo e le principali evidenze del documento.

La presentazione del lavoro

ISPRA, con la pubblicazione “L’Italia e l’Ambiente: Stato, Prospettive e Scenari”  offre una lettura complessiva dello stato dell’ambiente in Italia, secondo le forme di programmazione e pianificazione definite dalla Comunità e dal nostro Paese.

Essa viene articolata su vari temi, con riferimento ai cambiamenti climatici, all’Economia circolare, Verso l’inquinamento zero, alla Biodiversità e al conservazione del capitale naturale.

La genesi della pubblicazione

Essa è frutto del nuovo piano triennale di azione 2022-2024, con il quale viene confermato ruolo istituzionale, autonomo e imparziale, per la protezione dell’ambiente, combinando la ricerca con il mandato di produzione e diffusione delle informazioni ambientali.

Il contenuto

Con la pubblicazione annuale, ISPRA aggiorna proprio core set indicatori (Banca dati Indicatori Ambientali) in linea con i nuovi obblighi di legge, con le più recenti evoluzioni metodologiche dei principali core set internazionali, nonché, con le più importanti esperienze di reporting ambientale a livello nazionale, comunitario e internazionale. Inoltre, approfondisce l’utilizzo di strumenti metodologici idonei all’analisi integrata degli indicatori.

In ciò si sostanzia la “doppia anima” di ISPRA.

Con il presente documento ISPRA vuole rispondere alle seguenti domande: “Qual è la situazione dell’ambiente in Italia?” e “Si sta andando nella direzione ambientalmente auspicata?”

L’Ente pubblica ricorda che oggi si dispone di una mole di informazioni, serie storiche, indicatori e metriche, frutto di anni di raccolta ed elaborazione dati, idonea a rispondere a queste due domande, ed in documento rappresenta l’opportunità per valorizzare il corpus di dati ambientali di ISPRA e restituire, a un ampio pubblico di cittadini, tecnici, osservatori e decisori politici, un’interpretazione, basata su evidenze empiriche, dell’andamento rispetto agli obiettivi fissati.

I dati sono analizzati, come sopra richiamato, secondo il quadro di riferimento vigente, ed in particolare kle policies e le normative, a livello internazionale, europeo e nazionale, facendo perno specialmente sulle iniziative della galassia ONU, Green Deal, VIII Programma d’Azione per l’Ambientale europeo e Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile.

Ogni capitolo, ciascuno dedicato a un macrotema ambientale, viene introdotto da un excursus sul contesto politico-normativo, prima di fornire una fotografia dello stato attuale, delle prospettive e degli scenari utilizzando indicatori, anche compositi, e metriche selezionate, e le tematiche ambientali di cui si dà conto sono quelle emergenti dall’VIII Programma d’Azione per l’Ambiente europeo: Cambiamenti climatici, Economia circolare, Verso l’inquinamento zero; Biodiversità e capitale naturale.

Riusciremo a raggiungere gli obiettivi fissati

Nelll’ocazione, ISPRA sottolinea come molti degli obiettivi 2020 non siano stati centrati; tuttavia, i traguardi fissati per il 2030 e il 2050 sono ancora raggiungibili, a patto si operi un mutamento profondo dei sistemi di produzione e di consumo alla base del nostro stile di vita, quali alimentazione, energia e mobilità.

I grandi progressi compiuti dall’Europa, continente-faro delle politiche ambientali negli ultimi dieci anni, non sono ancora sufficienti a raggiungere l’obiettivo di sostenibilità “vivere bene entro i limiti del pianeta” e le prospettive future non sono rosee.

Qual è la ricetta per poterli raggiungere?

L’Istituto sottolinea come la differenza la possa fare, oltre alla volontà politica, proprio lo stesso ISPRA, in qualità di supporto scientifico ai policy-makers, attraverso l’analisi rigorosa e puntuale dell’informazione ambientale.

La rottura dell’equilibrio nella relazione uomo-ambiente innesca fenomeni che stanno già avendo profonde ripercussioni sulla salute dell’uomo stesso e della biosfera nel suo complesso.

Per consultare la pubblicazione

https://www.isprambiente.gov.it/files2023/pubblicazioni/pubblicazioni-di-pregio/italia-e-ambiente.pdf

ISPRA: convegno e visita guidata all’orto botanico di Roma

Interessante iniziativa di ISPRA nell’ambito della costruzione del Network Nazionale della Biodiversità. Si terrà il prossimo martedì 24 ottobre, presso l’Orto Botanico, Largo Cristina di Svezia, 23 A – Roma, alle ore 9.30, un convegno nell’ambito dello sviluppo del “Network Nazionale della Biodiversità”. Programma e modalità di partecipazione.

Il tema

Nell’ambito dell’attività di promozione della diffusione delle conoscenze sulla biodiversità tramite piattaforme web e sistemi informativi, ISPRA promuove un incontro finalizzato alla presentazione di NNB quale strumento in grado di facilitare la realizzazione di flussi di raccolta dati nel rispetto dei principali standard internazionali di interoperabilità tecnologica e semantica e di accessibilità e riuso.

Saranno presentati casi d’uso di NNB a supporto di attività istituzionali, di progetti internazionali e nazionali e di iniziative di Citizen science.

Il contesto: la strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030

Si tratta di uno degli impegni assunti nell’ambito della “Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030”, il documento strategico nazionale volto a garantire la conservazione e l’utilizzazione durevole della diversità biologica in Italia.

Dalla sua implementazione ad oggi, il Network Nazionale della Biodiversità (NNB), l’infrastruttura tecnica gestita da ISPRA per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), secondo moderni parametri di condivisione e visualizzazione dei dati, permette di rendere accessibili i contenuti delle banche dati fornite dagli enti deputati al monitoraggio della biodiversità e rappresenta un valido strumento per la condivisione di conoscenze sul tema.

Sarà affrontato il tema del coinvolgimento dei cittadini e saranno esposte esperienze maturate nell’ambito di percorsi di educazione e formazione ambientale.

L’incontro è finalizzato alla presentazione di NNB quale strumento in grado di facilitare la realizzazione di flussi di raccolta dati nel rispetto dei principali standard internazionali di interoperabilità tecnologica e semantica e di accessibilità e riuso. Saranno presentati casi d’uso di NNB a supporto di attività istituzionali, di progetti internazionali e nazionali e di iniziative di Citizen science.

Le coordinate

Si terrà il 24 Ottobre 2023, dalle 9 alle 16.30, presso l’Orto Botanico di Roma.

Il programma

Vedi: https://www.isprambiente.gov.it/files2023/eventi/nnb/programma.pdf