:

Conto Termico 3.0, via libera dalla Conferenza Unificata al nuovo decreto

Svolta per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche di piccola taglia. La Conferenza Unificata ha dato il via libera definitivo allo schema di decreto “Conto Termico 3.0”. Il nuovo provvedimento, che aggiorna il meccanismo di incentivazione, stanzia 900 milioni di euro annui (400 per la PA, 500 per i privati) per supportare interventi come la sostituzione di vecchi impianti di climatizzazione, l’installazione di solare termico e pompe di calore. Tra le novità principali, una semplificazione delle procedure di accesso e una maggiore attenzione agli interventi integrati, con l’obiettivo di accelerare la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano.

L’Italia accelera sulla riqualificazione energetica del proprio patrimonio edilizio.

La Conferenza Unificata ha dato l’approvazione finale allo schema di decreto “Conto Termico 3.0”, l’aggiornamento di uno degli strumenti di incentivazione più importanti per promuovere l’efficienza e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili in interventi di piccola scala. Il provvedimento, fortemente voluto dal MASE, mette a disposizione 900 milioni di euro all’anno, ripartiti in 400 milioni per le Pubbliche Amministrazioni e 500 milioni per imprese e privati.

Il nuovo Conto Termico mantiene la sua struttura di contributo a fondo perduto

Esso verrà erogato in rate annuali o in un’unica soluzione per importi minori, ma introduce significative novità per semplificarne l’accesso e ampliarne l’efficacia. Le procedure per la presentazione delle domande saranno ulteriormente digitalizzate e snellite. Inoltre, verrà data priorità a interventi integrati, che combinano per esempio l’installazione di una pompa de calore con un sistema solare termico e la coibentazione dell’edificio, massimizzando così il risparmio energetico.

L’obiettivo è duplice: da un lato, stimolare la sostituzione di milioni di impianti di riscaldamento obsoleti e inquinanti con tecnologie ad alta efficienza come pompe di calore, caldaie a biomassa e sistemi ibridi; dall’altro, incentivare l’uso di fonti rinnovabili per la produzione di acqua calda sanitaria attraverso il solare termico. Il Conto Termico 3.0 si conferma così un pilastro della strategia nazionale per la decarbonizzazione del settore civile, responsabile di una quota importante dei consumi energetici e delle emissioni climalteranti.