



MIMIT: al via il fondo per la transizione industriale
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha avviato la promozione del finanziamento del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che ha l’obiettivo di favorire programmi di investimento finalizzati al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale.
Di cosa si tratta
Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. La dotazione iniziale è di 300 milioni di euro
L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.
Ambiti di intervento
Due sono, in particolare, gli ambiti di intervento, con riferimento a:
- Un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 47 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del GBER.
- Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli artt. 14 e 17 del GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del GBER.
Il plafond
Le risorse dedicate allo sviluppo dei progetti di cui ai due ambiti di intervento, si attesta a 300 mln €.
Consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto concessi ad imprese, di qualsiasi dimensione ed operanti sul territorio nazionale (50% delle risorse è riservata alle imprese energivore, ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).
La presentazione delle domande
È possibile presentare le domande dal 10 ottobre 2023 fino al 12 dicembre 2023.
Per maggiori informazioni

ISPRA: convegno e visita guidata all’orto botanico di Roma
Interessante iniziativa di ISPRA nell’ambito della costruzione del Network Nazionale della Biodiversità. Si terrà il prossimo martedì 24 ottobre, presso l’Orto Botanico, Largo Cristina di Svezia, 23 A – Roma, alle ore 9.30, un convegno nell’ambito dello sviluppo del “Network Nazionale della Biodiversità”. Programma e modalità di partecipazione.
Il tema
Nell’ambito dell’attività di promozione della diffusione delle conoscenze sulla biodiversità tramite piattaforme web e sistemi informativi, ISPRA promuove un incontro finalizzato alla presentazione di NNB quale strumento in grado di facilitare la realizzazione di flussi di raccolta dati nel rispetto dei principali standard internazionali di interoperabilità tecnologica e semantica e di accessibilità e riuso.
Saranno presentati casi d’uso di NNB a supporto di attività istituzionali, di progetti internazionali e nazionali e di iniziative di Citizen science.
Il contesto: la strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030
Si tratta di uno degli impegni assunti nell’ambito della “Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030”, il documento strategico nazionale volto a garantire la conservazione e l’utilizzazione durevole della diversità biologica in Italia.
Dalla sua implementazione ad oggi, il Network Nazionale della Biodiversità (NNB), l’infrastruttura tecnica gestita da ISPRA per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), secondo moderni parametri di condivisione e visualizzazione dei dati, permette di rendere accessibili i contenuti delle banche dati fornite dagli enti deputati al monitoraggio della biodiversità e rappresenta un valido strumento per la condivisione di conoscenze sul tema.
Sarà affrontato il tema del coinvolgimento dei cittadini e saranno esposte esperienze maturate nell’ambito di percorsi di educazione e formazione ambientale.
L’incontro è finalizzato alla presentazione di NNB quale strumento in grado di facilitare la realizzazione di flussi di raccolta dati nel rispetto dei principali standard internazionali di interoperabilità tecnologica e semantica e di accessibilità e riuso. Saranno presentati casi d’uso di NNB a supporto di attività istituzionali, di progetti internazionali e nazionali e di iniziative di Citizen science.
Le coordinate
Si terrà il 24 Ottobre 2023, dalle 9 alle 16.30, presso l’Orto Botanico di Roma.
Il programma
Vedi: https://www.isprambiente.gov.it/files2023/eventi/nnb/programma.pdf




PNGR: verso l’identificazione dei criteri per cui un impianto viene classificato come “Minimo”
Con la Deliberazione n. 363 del 3 Agosto 2023, l’Autorità per le Reti, l’Energia e l’Ambiente, ha introdotto una tassonomia utile a definire le tre categorie di impianti utili alla chiusura del ciclo dei rifiuti oggetto della regolamentazione tariffaria da essa disciplinata. Tuttavia, l’inserimento in una di queste, ovvero la classificazione come “minimo” di un impianto, ha destato non poche preoccupazioni negli Operatori, generando una richiesta di chiarimenti verso il Legislatore.
Cosa sono gli impianti “minimi”
Innanzitutto, è bene chiarire la classificazione svolta da ARERA e cosa si intende con impianti “minimi”.
Sono rappresentati da quelli ritenuti indispensabili alla chiusura del ciclo dei rifiuti nel loro territorio e previsti nella programmazione.
Vengono invece considerati come “aggiuntivi” quelli diversi dai minimi, per i quali si applica una regolazione orientata alla trasparenza.
La regolazione MTR-2, quindi, oltre ad applicarsi a tutti i gestori integrati e ai loro impianti, si applica agli operatori non integrati che gestiscono impianti “minimi”, con l’introduzione di incentivi decrescenti in base al tipo di trattamento che operano sui rifiuti (compostaggio, digestione anaerobica, termovalorizzazione).
ARERA, con il proprio metodo, intende penalizzare, indipendentemente dalla classificazione, il conferimento in discarica.
Gli impianti sono classificati secondo la natura del gestore (“integrato” se gestisce più fasi della filiera e ha impianti di trattamento già considerati nella regolazione del precedente MTR) e il ruolo che ricoprono nel ciclo (se impianti di chiusura del ciclo o intermedi).
Il meccanismo di perequazione, nonché il previsto limite alle tariffe di accesso ai medesimi impianti, mirano a responsabilizzare le realtà locali, supportando i percorsi di miglioramento dell’efficienza gestionale, di completamento della filiera e di realizzazione di impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti, premiando la prossimità territoriale.
Che cos’è il Programma Nazionale Gestione Rifiuti (PNGR)
L’importanza del programma
Si tratta di una delle riforme previste dal PNRR, volta a raggiungere livelli molto elevati di preparazione per il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero degli stessi, che adatti la rete di impianti necessari per la gestione integrata dei rifiuti, riduca al minimo, come opzione ultima e residua, lo smaltimento finale, istituisca sistemi di monitoraggio, eviti l’avvio di nuove procedure di infrazione nei confronti dell’Italia, affronti lo scarso tasso di raccolta dei rifiuti, disincentivi il conferimento in discarica e garantisca la complementarità con i programmi regionali in materia di rifiuti, consentendo il conseguimento degli obiettivi della normativa dell’UE e nazionale e combattendo gli scarichi illegali di rifiuti e l’incenerimento all’aria aperta.
Le tappe per l’approvazione
È stata avviata, nel dicembre 2021, la procedura di valutazione ambientale strategica (VAS). La prima fase di scoping si è conclusa con l’acquisizione dei contributi da parte dei soggetti competenti in materia ambientale e del parere della Commissione tecnica VIA-VAS. È stata poi avviata la consultazione pubblica sulla proposta di Programma e sul relativo Rapporto ambientale, ai fini della conclusione della procedura di VAS e della finalizzazione del decreto ministeriale di approvazione del previsto Programma entro il 30 giugno 2022.
Il Decreto Ministeriale di conclusione della procedura di VAS è stato sottoscritto il 7 giugno 2022.
Il 13 giugno 2022, l’Ufficio legislativo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha provveduto a trasmettere alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto di Valutazione Ambientale Strategica sul Programma nazionale rifiuti, al fine dell’acquisizione dell’intesa.
La riunione della Conferenza Unificata ai fini dell’acquisizione dell’intesa si è svolta nel mese di giugno 2022.
Con Decreto Ministeriale n. 257, del 24 giugno 2022, è stato approvato il Programma nazionale di gestione dei Rifiuti (Conseguita la Milestone M2C1-13).
Gli obiettivi perseguiti
Il Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti costituisce uno strumento strategico di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione della gestione dei rifiuti. Il Programma, in particolare, fissa i macro-obiettivi e definisce i criteri e le linee strategiche cui le Regioni e le Province autonome si attengono nell’elaborazione dei Piani regionali di gestione dei rifiuti. In sede di prima applicazione, costituisce una delle riforme strutturali per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Con un orizzonte temporale di sei anni (2022-2028), partendo dal quadro di riferimento europeo, è preordinato a orientare le politiche pubbliche e ad incentivare le iniziative private per lo sviluppo di un’economia sostenibile e circolare, a beneficio della società e della qualità dell’ambiente. Il Programma si pone dunque come uno dei pilastri strategici e attuativi della Strategia Nazionale per l’Economia Circolare, insieme al Programma nazionale di Prevenzione dei rifiuti.
Gli orientamenti piu’ recenti in Commissione Ambiente del Senato dei minimi
Con una proposta di risoluzione su gestione dei rifiuti a firma Sen. Fregolent, vengono riprese le audizioni in merito alla proposta di risoluzione sull’adeguamento del Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti (PNGR), a firma Fregolent (AZ-IV).
Questa, in particolare, impegna il Governo a:
- rivedere il programma nazionale di gestione dei rifiuti, indicando i criteri di identificazione degli impianti minimi, indispensabili alla chiusura dei cicli regionali di gestione dei rifiuti urbani;
- dichiarare i fabbisogni impiantistici da colmare a livello territoriale, consentendo al mercato di rispondere alle esigenze infrastrutturali dei territori, anche in ragione del fatto che il PNRR ha evidenziato la necessità di introdurre norme finalizzate a rafforzare l’efficienza e la concorrenza nella gestione dei rifiuti, nella prospettiva di attenuare le lacune impiantistiche ed evitare di destinare risorse alla realizzazione di impianti non necessari.

Von Der Layen: maggiore attenzione all’industria e alla competitività
Con un discorso realizzato a Strasburgo lo scorso 13 settembre 2023, la Presidente Von Der Layen ha effettuato il consueto resoconto delle attività svolte e delle prospettive future dell’Unione Europea.
I temi affrontati nel discorso
La Von Der Layen ha riservato all’industria un’attenzione senza precedenti, elencando le tre grandi sfide che si trova oggi ad affrontare per una maggiore competitività sul piano economico e sociale, quali la carenza di competenze, l’inflazione e gli oneri burocratici, ed annunciando la nomina di un rappresentante dell’UE per le PMI che farà rapporto direttamente alla Presidente e l’istituzione di un comitato indipendente per il controllo della competitività e delle proposte legislative volte alla riduzione del 25% degli obblighi di comunicazione a livello europeo. Inoltre, la Presidente ha annunciato la pubblicazione di un pacchetto europeo per l’energia eolica, volto ad accelerare le procedure di autorizzazione e migliorare i sistemi d’asta.
La Presidente ha sottolineato come la competitività dell’industria europea abbia trovato grande spazio nel discorso, e l’esecutivo europeo ha annunciato una serie di iniziative contro la concorrenza sleale, quali ad esempio un’inchiesta anti-sovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina, e la redazione di una relazione sul futuro della competitività europea affidata a Mario Draghi.
Infine, ha ribadito, sotto il profilo delle relazioni esterne all’Unione, la necessità di continuare a garantire aiuti finanziari all’Ucraina, e ha sottolineato la necessità di costruire un futuro per questo paese all’interno dell’UE, così come la Commissione intende fare anche per i Balcani Occidentali e la Moldavia. La Commissione inizierà quindi a lavorare a una serie di documenti settoriali sulle modifiche necessarie in vista dell’allargamento. La Presidente ha inoltre sottolineato la necessità di completare l’Unione sulla salute e la difesa e ha ventilato l’ipotesi di una riforma dei Trattati.

UE: rivisto il regolamento 1013/2006 inerente la spedizione transfrontaliera dei rifiuti
Con una proposta di revisione della normativa, la UE interviene sulle modalità relative alle spedizioni transfrontaliere dei rifiuti. Importanti novità per quanto riguarda la spedizione dei rifiuti in plastica verso paesi non OCSE.
Il tema
Come evidenziato nella proposta, la Commissione sottolinea che nel 2018 il commercio globale di rifiuti ha raggiunto 182 milioni di tonnellate per un valore di circa 80,5 miliardi di euro, e che tale commercio è aumentato considerevolmente negli ultimi decenni, con un picco di quasi 250 milioni di tonnellate nel 2011.
La Commissione sottolinea come l’Unione sia un attore importante nel commercio globale di rifiuti e volumi notevoli di rifiuti vengono spediti tra gli Stati membri, ed in particolare che, nel 2020, sono stati esportati, in paesi terzi, circa 32,7 milioni di tonnellate di rifiuti, con un aumento del 75 % dal 2004 2 , per un valore di 13 miliardi di EUR.
I rottami di metalli ferrosi e non ferrosi, i rifiuti di carta, i rifiuti di plastica, i rifiuti tessili e i rifiuti di vetro rappresentano la maggior parte dei rifiuti esportati dall’UE. L’UE ha altresì importato circa 16 milioni di tonnellate, per un valore di 13,5 miliardi di EUR. Inoltre, ogni anno, circa 67 milioni di tonnellate di rifiuti vengono spediti tra gli Stati membri 3 (spedizioni intra-UE di rifiuti).
Da ultimo si sottolinea come le spedizioni transfrontaliere di rifiuti possono generare rischi per la salute umana e l’ambiente, in particolare quando non sono controllate correttamente. Allo stesso tempo, tali rifiuti hanno spesso un valore economico positivo, in particolare come materie prime secondarie che possono sostituire e ridurre la dipendenza dalle materie prime e quindi contribuire a un’economia più circolare.
La proposta
Lo scorso novembre 2022 è stata presentata dalla Commissione Europea (CE) la proposta di revisione della normativa UE sulle spedizioni di rifiuti (Regolamento 1013/2006 sulla spedizione dei rifiuti – Waste shipment regulation WSR).
La riforma delle procedure e delle misure di controllo dell’UE sulle spedizioni di rifiuti ha i seguenti obiettivi:
- facilitare le spedizioni all’interno dell’UE, in particolare per allineare il regolamento sulle spedizioni di rifiuti rispetto agli obiettivi dell’economia circolare;
- assicurare che i rifiuti esportati dall’UE siano gestiti in modo ecologicamente corretto;
- contrastare le spedizioni illegali di rifiuti intra e a partire dall’UE.
La proposta , approvata il 17 gennaio 2023 dal Parlamento EU in seduta plenaria con larga maggioranza, prevede di “vietare l’esportazione di rifiuti plastici verso i Paesi non OCSE (ossia Paesi non appartenenti all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e di eliminare gradualmente quella verso i Paesi OCSE entro i prossimi quattro anni (2024-2027), riscrivendo di fatto le regole di circolazione dei rifiuti tra Stati membri”.
Norme più severe dunque dall’Europarlamento, che sostiene il divieto di spedizione di tutti i rifiuti prodotti in UE e destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, fatta eccezione per casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati.
Il testo proposto getta le basi su cui la CE svilupperà criteri uniformi per la classificazione dei rifiuti, finalizzati a garantire che le norme non vengano eluse distinguendo chiaramente, ad esempio, tra beni usati e rifiuti. Le nuove regole includerebbero la digitalizzazione dello scambio di informazioni e documenti all’interno del mercato interno. Inoltre, si vogliono vietare le esportazioni di rifiuti pericolosi verso Paesi non OCSE
L’esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe concessa solo verso Paesi non OCSE che danno la loro autorizzazione e dimostrano di essere in grado di gestire i rifiuti in modo sostenibile: ciò significa che le esportazioni di tutti i rifiuti non pericolosi verso i paesi non OCSE avranno luogo a seguito di richiesta ufficiale del Paese di importare rifiuti non pericolosi dall’UE e alla dimostrazione, tramite audit indipendenti, di poterli recuperare in modo corretto.
A tale scopo, il Parlamento si attiverà per creare un iter di selezione risk-based a livello UE, per guidare i Paesi UE nel prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.
Sono inoltre previsti:
l’effettuazione di un monitoraggio delle esportazioni verso i Paesi OCSE e di una loro sospensione in caso di mancanza di informazioni sulla sostenibilità del trattamento negli impianti di destino;
la redazione di un elenco di questi Paesi, da aggiornare almeno su base annuale.
Per maggiori informazioni
Di seguito il link per la consultazione approfondita della proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio: EUR-Lex – 52021PC0709 – EN – EUR-Lex (europa.eu)
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