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Ministero dell’Ambiente: al via i bandi per realizzare la strategia italiana sullo sviluppo sostenibile

Con la pubblicazione del primo avviso, al via le prime operazioni per poter dar luogo alla strategia italiana sullo sviluppo sostenibile, varata nel Giugno 2022. Saranno gli Enti locali i beneficiari delle risorse. Vediamo cos’è la Strategia e le caratteristiche dell’avviso.

La strategia italiana sullo sviluppo sostenibile

Prima di vedere l’entità dei bandi, una breve sintesi della strategia.

Con essa viene fornito il quadro di azione orientato alla promozione di uno sviluppo che armonizzi aspetti economici, sociali e ambientali, declinando per il contesto nazionale gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delineati dall’ONU.

La strategia punta a implementare i principi dell’Agenda 2030 nel tessuto socioeconomico e politico italiano.

Ciò dovrà avvenire mediante la stesura di un percorso utile ad affrontare sfide pressanti come:

  • cambiamento climatico;
  • disuguaglianze sociali;
  • promozione di un’economia circolare.

Rivista nel 2022 per garantire un futuro prospero e resiliente per le generazioni attuali e future, essa:

  • coordina le iniziative a livello nazionale e locale;
  • promuove le collaborazioni tra enti governativi, organizzazioni non governative, aziende e cittadini,

con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative e sostenibili.

L’obiettivo finale è quello di creare una società più equa e inclusiva, dove ogni individuo possa godere di un alto livello di benessere senza compromettere le risorse e le opportunità per le future generazioni.

Per maggiori informazioni

https://www.mase.gov.it/pagina/la-snsvs

L’avviso

Con un avviso, il MASE mette a disposizione 5,5 milioni di euro per dare impulso al processo di attuazione sui territori della nuova Strategia Nazionale per lo Sviluppo sostenibile e dell’Agenda 2030, come per la localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU.

Esso riguarda la sottoscrizione di accordi di collaborazione con Regioni, Province Autonome e Città metropolitane, che diano piena attuazione alle direttrici di azione dei tre “vettori di sostenibilità” della Strategia: coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile, cultura per la sostenibilità e partecipazione.

L’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse, realizzato dalla direzione Economia Circolare del MASE, si sviluppa in continuità con i due precedenti del 2018 e del 2019/2020 che hanno accompagnato il pieno impegno dei territori, portando all’approvazione di diciassette Strategie regionali e provinciali per lo sviluppo sostenibile, insieme a otto agende metropolitane.

Per maggiori informazioni:

https://www.mase.gov.it/bandi/avviso-pubblico-rivolto-regioni-province-autonome-e-citta-metropolitane-la-presentazione-di

Le dichiarazioni del Ministro

 “Cominciamo così – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – a dare concreta attuazione alla nuova Strategia, sulla quale prevediamo di investire nel prossimo biennio circa 17 milioni di euro. Presupposto di tutto è la piena connessione e collaborazione con i territori, che devono sentirsi diretti protagonisti – aggiunge il Ministro – di una sfida che si può vincere solo tutti insieme”.

Il MASE continuerà a promuovere la collaborazione con gli enti territoriali, perseguendo l’obiettivo del pieno coinvolgimento nelle attività di attuazione, monitoraggio e rendicontazione della Strategia, ma anche sostenendo nei contesti nazionali e internazionali il ruolo dei territori per la piena realizzazione dell’Agenda 2030. “Con queste azioni – conclude il Ministro Pichetto – l’Italia rappresenta un caso di ‘best practice’ internazionale per la localizzazione degli SDGs”.

Webinar “PON IC-REACT EU bando investimenti sostenibili 4.0”: on line, il prossimo 28 aprile 2022

L’evento, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale Incentivi alle Imprese, in collaborazione con CNA, sarà l’occasione per presentare il Bando Investimenti Innovativi 4.0, il regime di aiuto per il sostegno, sull’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili volti a favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa.

Il bando investimenti 4.0

Cos’è

Si tratta di regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili. L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:

  • favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
  • migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

La dotazione finanziaria

La dotazione finanziaria complessiva dello strumento è pari a euro 677.875.519,57, di cui:

  • 250.207.123,57 euro per le Regioni del Centro – Nord a valere sulle risorse dell’iniziativa “REACT – EU” destinate all’Asse prioritario VI del Programma Operativo Nazionale (PON) “Imprese e competitività” 2014-2020, come modificato da ultimo con la decisione di esecuzione C(2021) 5865 finale, del 3 agosto 2021;
  • 427.668.396,00 euro per le Regioni del Mezzogiorno.

Una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva è destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Quadro di riferimento

La misura, istituita con il decreto ministeriale 10 febbraio 2022, si pone in continuità con gli interventi promossi dai bandi “Macchinari Innovativi” (decreti ministeriali del 9 marzo 2018 e del 30 ottobre 2019), rispetto ai quali presenta comunque significativi elementi di novità.

L’intervento agevolativo è definito nell’ambito della comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final («Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19») e successive modificazioni e integrazioni, e, in particolare, della Sezione 3.13 (“Sostegno agli investimenti per una ripresa sostenibile”), ai sensi e nei limiti della quale sono concessi gli aiuti.

A chi si rivolge

Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento;
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi;
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.

Cosa finanzia

I programmi di investimento devono:

  • prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0. e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
  • essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
  • essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nel territorio nazionale;
  • rispettare le seguenti soglie di importo delle spese ammissibili:
  1. nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, spese ammissibili non inferiori complessivamente a 500 mila euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
  2. nel caso di programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, spese ammissibili non inferiori complessivamente a un milione di euro e non superiori a 3 milioni di euro e, comunque, all’80% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato
  • essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;
  • prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Per i programmi caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità, sono previsti specifici criteri di valutazione, che consentono all’impresa proponente di conseguire un punteggio aggiuntivo nell’ambito dell’attività di valutazione dell’istanza prevista per l’accesso alle agevolazioni.

Attività economiche ammesse

Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ad alcuni settori caratterizzati da limitazioni derivanti dalle disposizioni europee di riferimento (siderurgia; estrazione del carbone; costruzione navale; fabbricazione delle fibre sintetiche; trasporti e relative infrastrutture; produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture) o a programmi di investimento che, arrecando un danno significativo agli obiettivi ambientali definiti a livello europeo, non garantiscono il rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm, “non arrecare un danno significativo”).

Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 4 del decreto 10 febbraio 2022.

Spese ammissibili

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento di cui all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022, relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardino:

  1. macchinari, impianti e attrezzature
  2. opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili
  3. programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lettera a)
  4. acquisizione di certificazioni ambientali

Per i progetti di investimento volti al miglioramento della sostenibilità energetica dell’impresa, sono, inoltre, ammissibili le spese aventi ad oggetto servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica di cui al decreto legislativo 4 luglio 2014 n. 102, nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili e a condizione che l’effettuazione della diagnosi non costituisca un adempimento obbligatorio per l’impresa ai sensi della normativa di riferimento.

Le agevolazioni

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dalla sezione 3.13 del Temporary framework, nella forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie. In particolare:

  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle Regioni Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, il contributo massimo è pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione
  • per i programmi di investimento da realizzare nei territori delle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo massimo è pari al 50% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione
  • per i programmi di investimento da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto-Adige, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto, il contributo massimo è pari al 35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione

Termini e modalità di presentazione delle domande

Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello. Le domande di agevolazione devono essere presentate, esclusivamente per via telematica, attraverso l’apposita procedura informatica messa a disposizione sul sito internet del Soggetto gestore Invitalia SpA.

Con decreto direttoriale 12 aprile 2022 sono disciplinati termini e modalità di presentazione delle domande:

  • a partire dalle ore 10.00 del 4 maggio 2022 è possibile, attraverso la procedura informatica raggiungibile sul sito del Gestore, procedere alla compilazione della domanda; 
  • dalle ore 10.00 del 18 maggio 2022 le domande compilate potranno essere inviate.

Normativa

Per partecipare al webinair

Per partecipare all’evento necessario registrarsi qui:

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PNRR: al via la procedura per le tematiche della transizione ecologica

Avviata dal Dicastero della transizione ecologica una procedura di affidamento, nell’ambito dei bandi del PNRR per i servizi di ideazione della creatività e sviluppo di contenuti omni-channel sulle tematiche della transizione ecologica 2022-2026, per l’attuazione dell’investimento cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali.

Il tema

Nell’ambito dell’investimento 3.3 della Missione 2, componente 1 dei Bandi del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, il MITE ha avviato una procedura aperta riguardante lo sviluppo di servizi riguardanti il tema della creatività e dello sviluppo di contenuti omni-channel sulle tematiche della transizione ecologica, per il periodo che va da oggi fino al 2026.

L’obiettivo

Il Dicastero intende promuovere una maggiore consapevolezza sui temi e sulle sfide della transizione ecologica, ed in particolare:

  • aumentare il livello di consapevolezza sul cambiamento climatico e sulle relative conseguenze
  • educare giovani, famiglie e comunità a stili di vita e consumi più sostenibili
  • promuovere l’adozione di comportamenti virtuosi, anche a livello di comunità.

La pubblicazione avviene sul sito di Invitalia, per conto del Ministero della transizione ecologica.

Il plafond disponibile

L’appalto presenta un valore pari a 3,43 milioni di euro.

Le caratteristiche del servizio

In particolare, a chi si aggiudicherà l’appalto sono richiesti, per il periodo 2022-2026:

  • l’ideazione e la produzione di una strategia creativa e dei relativi prodotti editoriali e di informazione
  • la messa a disposizione di un pool di content producers per la produzione di contenuti dedicati (es. podcast, video lezioni, long form content, articoli stampa, post per social);
  • l’ideazione di un piano editoriale pluriennale per la produzione e diffusione dei contenuti omni-channel;
  • la realizzazione di 180 podcast organizzati in puntate;
  • la produzione di 120 videoclip brevi per il web e social;
  • la realizzazione di un numero massimo di 20 video lezioni divulgative per scuole elementari, medie e superiori e di un massimo di 8 Spot video e radio;
  • adattamenti immagine coordinata Below The Line (cioè tutte le attività a basso budget, ad esempio iniziative flash mob, guerrilla marketing, materiali informativi, merchandising, ecc).

Tutti i contenuti saranno poi raccolti in una piattaforma online accessibile a tutti, con lo scopo di ospitare l’archivio più completo di materiale educativo e ricreativo sulle tematiche ambientali.

La conclusione della procedura

Il termine per la consegna delle offerte è il 9 Maggio 2022.

Per maggiori informazioni

Cliccare qui:

https://www.invitalia.it/chi-siamo/area-media/notizie-e-comunicati-stampa/pnrr-online-gara-sfide-transizione-ecologica

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PNRR: il punto del Ministro Cingolani

Con un ampio documento di sintesi, il Ministro della Transizione Ecologica, Prof. Roberto Cingolani, ha fatto il punto della situazione sullo stato di attuazione del PNRR per gli aspetti di propria competenza. Il resoconto avviene proprio all’indomani del rinvio delle scadenze delle date per la presentazione delle domande in risposta ai Bandi emanati dal Dicastero, ora posta al 13 Marzo 2022.

Gli obiettivi perseguiti

Il primo punto del documento riguarda gli obiettivi che il MITE intende raggiungere attraverso il pieno sfruttamento delle risorse dei Bandi

Cingolani afferma che l’Italia dovrà essere “campione globale della transizione ecologica”, e, a tal proposito, dichiara di perseguire i seguenti obiettivi

  • maggiore resilienza rispetto agli inevitabili cambiamenti climatici;
  • maggiore sostenibilità del sistema Italia, nel lungo termine garantendone la competitività;
  • realizzazione di una concreta leadership internazionale industriale e scientifica nelle principali filiere della transizione;
  • transizione inclusiva ed equa, massimizzando i livelli occupazionali, contribuendo alla riduzione del gap tra le Regioni;
  • aumento della consapevolezza e della cultura su sfide e tematiche ambientali.

PNRR punta di diamante di un ampio sistema di incentivazioni

Oramai sulla bocca di tutti, per via delle rilevanti risorse messe a disposizione, il PNRR, secondo le intenzioni del MITE deve essere la punta di un sistema più ampio,  costituito da varie forme di incentivi e riforme promosse dal Ministero da introdurre per raggiungere gli obiettivi 2030 e 2050[1].

Il Piano come occasione per ridurre il divario Nord-Centro-Sud Italia

Il Piano dovrà essere l’occasione, soprattutto, per ridurre il divario esistente tra le varie parti del Paese: si pensi al fatto che, secondo il MITE, il Mezzogiorno dovrà essere il destinatario del circa il 40% delle risorse.

Un particolare sforzo progettuale da parte dei proponenti è però necessario perché questa attenzione ‘ex-ante’ (ad esempio prevedendo in fase di bando una quota da destinare in via prioritaria al Sud) si traduca poi effettivamente in progetti concreti[2].

Milestones e Targets (M&T)

Cingolani evidenzia che il Piano sarà sotto la lente di ingrandimento, e opportunamente attenzionato, dall’Unione europea, che ha fissato tappe ed obiettivi da raggiungere (“Milestones e Targets (M&T)”), associati alla pianificazione.

In parallelo, per monitorare strettamente questi impegni, il MITE aggiunge propri M&T, che rappresentano step intermedi nei cronoprogrammi per il raggiungimento degli obiettivi europei.

È importante evidenziare che le M&T europee sono fondamentali, ma non forniscono pienamente il quadro di insieme di avanzamento di tutti gli interventi del PNRR[3].

Cingolani ipotizza l’aggiudicazione dei bandi già in corso per oltre 2,5 miliardi di euro (‘Impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti’ (1,5 miliardi), ‘Progetti “faro” di economia circolare’ (0,6), ‘Isole Verdi’ (0,2), ‘Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti’ (0,27)). Ed anche ‘Sviluppo Agrovoltaico’ (1,1), ‘Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo’ (2,2), ‘Sviluppo del biometano’ (1,92), ‘Rafforzamento smart grid’ (3,61), ‘Interventi su resilienza climatica reti’ (0,5), ‘Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento’ (0,2), ‘Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano’ (0,33) (questi ultimi sommano ben 10 miliardi di Euro).

In parallelo concorrono al raggiungimento dei target di decarbonizzazione del PNRR le aste per nuova capacità rinnovabile elettrica, con:

  1. FER1: 3 GW da bandire nel primo semestre (dopo l’aggiudicazione di 1,8 GW a gennaio). Un risultato già importante se confrontiamo l’esito con quello delle aste precedenti: rispetto a una media di circa 500 MW a procedura registrata nelle precedenti sei tornate, nell’ultimo bando si è quasi triplicata la potenza aggiudicata.
  2. Possibile proseguo del meccanismo FER1 e avvio primi bandi relativi al FER2, il meccanismo di incentivazione delle tecnologie rinnovabili ‘innovative’ (con capacità per il 2022 in corso di definizione).

Processi autorizzativi più snelli

Ricorre, anche nel punto offerto dal Ministro della Transizione ecologica, la necessità impellente di accelerare il rilascio della procedura amministrativa riguardante il rilascio delle autorizzazioni ambientali (c.d. “permitting”), evidenziando, di fatto, come gli interventi operati dal Governo con i DL n. 76 e 77 (rispettivamente realizzati tra il 2020 ed il 2021), non siano in grado

Cingolani sottolinea infatti come, per consentire il raggiungimento dei targets relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili, sarà importante accelerare i processi autorizzativi[4].

Allegati

Da ultimo, si riportano i dati sullo stato di avanzamento dei Bandi, secondo le Milestones ed i Targets previsti, sugli investimenti e sulle riforme da attuare.

Approfondimento su Milestones e Targets (M&T)

A dicembre 2021 il MiTE ha già conseguito con successo 7 M&T “UE”. Tra le principali misure conseguite:

  • Sono stati avviati i bandi per nuovi impianti di gestione rifiuti ed ammodernamento esistenti e progetti “faro” di economia circolare. Grazie a questo sarà possibili migliorare la gestione dei rifiuti urbani e rafforzare le infrastrutture per la raccolta differenziata, sia ammodernando gli impianti di trattamento sia realizzandone di nuovi, contribuendo a colmare il divario tra le regioni del Nord e quelle del Centro-Sud. I bandi sono al momento in corso, con ottimi risultati di adesione: oltre 1400 domande presentate da Comuni e imprese pubbliche, per 1,4 miliardi di euro, cui si aggiungono oltre 220 domande presentate da aziende private, per oltre 600 milioni di euro. Nonostante il buon “tiraggio” complessivo della misura, si è recentemente decisa una proroga di un mese, accompagnata da azioni di capacitazione per i proponenti, per favorire una maggiore partecipazione delle aziende e delle Pubbliche amministrazioni del Sud. È opportuno ricordare che uno degli obiettivi definiti nella Decisione di esecuzione dell’approvazione del PNRR italiano è la riduzione di 20 punti percentuali della differenza tra la media delle tre Regioni con i risultati migliori per quanto riguarda i tassi di raccolta differenziata e quella delle tre Regioni con i risultati peggiori (concentrate al Sud).
  • È stato prorogato il superbonus al 110% per l’efficientamento energetico degli edifici, per il quale si è tuttavia ritenuto necessario un correttivo per porre un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti, venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico. In particolare, è stato firmato il Decreto che fissa i tetti massimi per gli interventi, aggiornando i massimali vigenti per l’Ecobonus aumentandoli almeno del 20% in considerazione dell’aumento del costo dei beni determinato anche dal maggior costo delle materie prime e dell’inflazione. I massimali, che saranno rivisti annualmente, non sono omnicomprensivi in modo da tener conto dell’eterogeneità dei possibili interventi, e pertanto sono stati esclusi IVA, oneri professionali, e costi di posa in opera. Per tutti i costi non previsti nel Decreto si farà riferimento ai i prezziari predisposti dalle Regioni e dalle Province autonome o ai listini delle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura competenti o ai prezziari della casa editrice DEI. Per queste voci, al fine di evitare speculazioni, sarà comunque indispensabile l’asseveramento della congruità della spesa da parte di un tecnico abilitato e un rafforzamento dei controlli sulle asseverazioni.
  • È entrato vigore il decreto legislativo teso a promuovere l’uso del biometano. Il decreto attuativo è ormai finalizzato e la discussione con la Commissione Europea alle battute finali.
  • È stato avviato il Piano Operativo per il sistema di monitoraggio integrato, con il quale si vuole sviluppare una soluzione di eccellenza internazionale per la tutela del territorio, facendo leva sulle soluzioni più innovative a disposizione. Su questo stiamo ipotizzando uno schema di PPP (partenariato pubblico privato) con cui identificare e sviluppare proposte progettuali.
  • È stato approvato il Piano di forestazione urbana ed extraurbana ed è in corso di definizione l’avviso pubblico per la presentazione dei progetti di riforestazione. L’avviso sarà rivolto alle città metropolitane e verrà pubblicato entro la fine di febbraio
  • È stata introdotta una importante riforma sui servizi idrici, che consentirà di ridurre le perdite e aumentare la sicurezza e la digitalizzazione della rete.
  • Infine, è entrato in vigore il programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico.

Nel corso del prossimo semestre il Ministero dovrà conseguire ulteriori 11 M&T “UE”, di cui 4 relativi a investimenti e 7 relativi a riforme [Tavole da 8 a 11].

Approfondimento sugli investimenti

Per quanto riguarda gli investimenti:

  • La prima milestone (primo trimestre 2022) è relativa alla misura Digitalizzazione dei parchi nazionali. L’iniziativa si propone di investire 100 M€ per la conservazione della natura, l’introduzione di servizi ai visitatori e la semplificazione amministrativa dei 24 parchi nazionali e delle aree marine protette. In questo semestre si prevede l’avvio dello sviluppo dei servizi digitali e l’accelerazione del processo di semplificazione amministrativa per i parchi e le aree marine protette, tramite emanazione di un DM dedicato. I fabbisogni dei parchi sono già stati raccolti ed il decreto è pronto in bozza, non si prevedono particolari criticità per il raggiungimento della milestone.
  • Il secondo trimestre 2022 prevede invece milestones UE per tre investimenti, tra cui Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali. La misura di propone di destinare complessivamente 30 M€ per sviluppare contenuti ‘omni-channel’, introdurre una piattaforma aperta che contenga il materiale più rilevante e avviare attività di comunicazione alla cittadinanza. Nei prossimi mesi si prevede di avviare la piattaforma web e conseguire gli accordi con gli autori per realizzare e mettere a disposizione 180 podcast e lezioni video per le scuole e creazione di contenuti. Lo strumento è in corso di preparazione, e si stanno attivando supporti specialistici per finalizzare capitolato tecnico e per gestire la procedura.
  • Nel T2 si assegneranno inoltre tutti i contratti di ricerca e sviluppo sull’idrogeno, per 160 M€, su 4 filoni di ricerca: i) produzione di idrogeno verde, ii) sviluppo di tecnologie per stoccaggio e trasporto idrogeno e per trasformazione in altri derivati e combustibili verdi; iii) sviluppo di celle a combustibile; iv) sistemi intelligenti di gestione delle infrastrutture. Il Piano di Ricerca è già stato approvato (con Enea come affidatario) e a breve sono attesi i relativi bandi.
  • Infine, nel T2 saranno aggiudicati l’appalto/gli appalti per la costruzione di capacità industriale per la produzione di elettrolizzatori, per 450 M€. L’iniziativa complessivamente punta a consolidare e creare competenze proprietarie in Italia e a creare una supply chain europea nella produzione ed utilizzo di idrogeno (assicurando capacità di 1 GW in Italia). Per questo il MiTE ha completato una ricognizione del mercato ed ha avviato un tavolo di lavoro con MiSE, anche per coordinare i diversi strumenti a disposizione ed approfondire le potenzialità e le necessità dei potenziali progetti.

Approfondimento sulle riforme

Da ultimo, per quanto riguarda le riforme:

  • 3 M&T riguardano riforme relativa alla Componente 1 economia circolare, ed in particolare l’entrata in vigore del decreto ministeriale per l’adozione della strategia nazionale per l’economia circolare, l’entrata in vigore del decreto ministeriale per il programma nazionale per la gestione dei rifiuti e l’approvazione dell’accordo per lo sviluppo del piano d’azione per la creazione di capacità a sostegno degli enti locali. Tutte queste riforme sono in via di finalizzazione, dopo aver recepito input da consultazione (la strategia) o contributi allo scoping dalla Commissione VIA-VAS (per il rapporto preliminare per il programma nazionale) o aver avviato i primi accordi. Non si prevedono criticità per il raggiungimento delle milestones.
  • Si prevedono inoltre misure per la semplificazione e accelerazione delle procedure la realizzazione degli interventi di efficientamento energetico negli edifici. Per il completamento di questa riforma sono necessari due interventi normativi uno dedicato all’emanazione della riforma PREPAC ed una dedicata al monitoraggio del sismabonus.
  • Sono inoltre previste misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno, ed in particolare è prevista l’entrata in vigore di incentivi fiscali a sostegno della produzione e del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti. Su questo è al momento in corso un approfondimento con il MEF e con la Commissione Europea per chiarire meglio le aspettative della riforma, ed in parallelo si è avviato un lavoro di possibile revisione di aspetti para-fiscali e tariffari con il GSE.
  • Infine, 2 riforme sono già state introdotte in anticipo in legge di bilancio 2022 con interventi per la semplificazione e accelerazione procedure per interventi contro dissesto idrogeologico e misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati.
  • Oltre agli 11 M&T sopra descritti ai fini del monitoraggio e rendicontazione UE, nel prossimo semestre il MiTE conseguirà ulteriori M&T procedurali (definiti ‘italiani’), che riguardano molteplici interventi sia di investimento che di riforme. Tra i principali:
  • Infrastruttura di ricarica elettrica (740 M€): la misura si propone costruire le infrastrutture necessarie per promuovere lo sviluppo della mobilità elettrica, realizzando entro il 2026 oltre 20.000 punti di ricarica rapida in superstrade e nei centri urbani. La prossima milestone riguarda l’emissione dell’avviso pubblico per i cofinanziamenti, per cui è attualmente in corsonun’analisi tecnica con RSE.
  • Rinaturazione area Po (360 M€): la misura si propone di riattivare i processi naturali e favorire il recupero della diversità nel bacino del più importante fiume italiano, nevralgico per l’economia ma compromesso da escavazioni, inquinamento, consumo di suolo e canalizzazione eccessiva che ne hanno aumentato il rischio idrogeologico e devastato gli habitat naturali. Il prossimo passo a breve include la sottoscrizione del Protocollo di Intesa e la stesura del Programma d’Azione, dopo aver già concluso l’accordo di programma ed istituito una Cabina di Regia dedicata.
  • Produzione di idrogeno in siti dismessi (500 M€): con l’obiettivo di sviluppare aree industriali con economia in parte basata su idrogeno verde, per promuovere a livello locale la produzione e l’uso di idrogeno nell’industria e nei trasporti. Per contenere i costi verranno utilizzate aree dismesse già collegate alla rete elettrica: lì verranno installati elettrolizzatori per la produzione di idrogeno mediante sovra-generazione di fonti rinnovabili o produzione di energia pulita nell’area. La ricezione delle manifestazioni di interesse da parte delle Regioni è attualmente in corso.
  • Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate (acciaierie, cementifici, vetrerie e altri), per decarbonizzare produzioni che ora emettono molta CO2 (2 miliardi). Il prossimo passo a breve sarà la pubblicazione dell’invito a presentare proposte per i progetti.
  • Promozione di un teleriscaldamento efficiente (200 milioni), la cui stesura del bando è attualmente in corso.
  • Per quanto riguarda più brevemente solo alcune delle M&T che vedranno in MiTE impegnato nella seconda metà dell’anno:
  • Isole verdi (200 milioni): iniziativa che si propone di trasformare 19 piccole isole in altrettanti laboratori per lo sviluppo di modelli sostenibili. Gli interventi, su misura di ciascuna isola, interessano la rete elettrica e idrica, le energie rinnovabili, la gestione dei rifiuti e la mobilità a emissioni zero, smart grid e resilienza reti. La procedura di ricezione delle proposte è al momento aperta, ed entro settembre sarà approvata la graduatoria dei progetti relativa ai risultati del bando.
  • Bonifica siti orfani (500 milioni): iniziativa che si propone di recuperare il suolo potenzialmente contaminato delle aree industriali abbandonate per cui non è individuabile il responsabile dell’inquinamento e dare al terreno di questi siti, cosiddetti orfani, un nuovo utilizzo, favorendone il reinserimento nel mercato immobiliare e promuovendo l’economia circolare. Il decreto con i criteri di ammissibilità degli interventi nei siti orfani è pronto, e la prossima tappa prevede l’adozione del Piano d’Azione.

Per far fronte a questa sfida il Ministero si sta rafforzando, e potrà contare a breve su un nuovo contingente di più di 100 esperti e project manager dedicati al PNRR per cui stiamo per avviare le procedure di reclutamento. Inoltre, nei prossimi mesi intendiamo strutturare e rafforzare ulteriormente: il coinvolgimento degli stakeholder nella fase di finalizzazione del disegno delle misure e dell’avvio dell’implementazione; il livello di comunicazione regolare degli avanzamenti; i canali di supporto per fornire i necessari chiarimenti (anche prevedendo canali dedicati per le Regioni e gli enti locali); e l’assistenza tecnica laddove necessario, anche facendo leva sulle convenzioni messe a disposizione. Il PNRR è infatti un’occasione unica per accelerare la transizione ecologica del nostro Paese, ed il contributo di tutti è decisivo per il successo delle numerose iniziative avviate.


[1] V. i meccanismi di supporto alle rinnovabili (e.g., decreti FER) o per la tutela dei Parchi e delle biodiversità (e.g., il programma ‘Parchi per il Clima’). Viene ricordato, con l’occasione, che il Dicastero, con il PNRR ed in particolare con la Missione 2 ‘Rivoluzione Verde e transizione ecologica’, a gestire ben 34,7 miliardi articolati su 26 investimenti e 12 riforme, suddivisi in 4 componenti: 1) economia circolare e agricoltura sostenibile; 2) Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile; 3) Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici; 4) Tutela del territorio e della risorsa idrica

[2][2][2] A titolo di esempio, gli ultimi bandi attualmente in corso in ambito economia circolare (M2C1 1.1 e 1.2), al momento vedono richieste per meno del 30% dell’ammontare dalle Regioni del Sud.

[3] Il PNRR italiano prevede complessivamente 527 tra Milestones e Targets (M&T). Il MiTE ne ha la quota più importante, pari a 89 distribuiti nel corso degli anni di Piano. Con riferimento a tali M&T, il MiTE ha pienamente conseguito tutti gli impegni del 2021 (i 7 M&T ‘europei’, cioè da rendicontare alla Commissione europea). Quest’anno dovrà conseguire ulteriori 20 M&T, di cui 11 nei prossimi 6 mesi.

[4] Si ricorda come, ad oggi, ci siano circa 2,5 GW di potenza con VIA positiva dal Ministero della Transizione ecologica, ma con parere negativo dal Ministero della Cultura. I dossier sono ora all’attenzione della Presidenza del Consiglio.

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Idee per la riqualificazione di ecosistemi nel mezzogiorno: via al bando

L’agenzia per la coesione lancia il nuovo bando per progetti riguardanti interventi di riqualificazione e rifunzionalizzazione di siti per la creazione di Ecosistemi dell’innovazione nel Mezzogiorno.

Il bando

Gli avvisi dell’Agenzia mettono a disposizione dei proponenti 350 milioni di euro fino al 2026, e consistono in interventi da finanziare a valere sulle risorse del Piano nazionale per gli investimenti complementari al PNRR[1].

Il plafond

Le risorse del bando vengono ripartite per un importo pari a 70 mln euro per ciascuno degli anni che vanno dal 2022 al 2026.

Le caratteristiche dei progetti

Aree di intervento

I progetti di investimento devono riguardare le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.

Soggetti ammessi alla partecipazione

I Soggetti ammissibili sono organismi di ricerca in cooperazione tra loro e/o con enti locali, imprese e altri soggetti pubblici o privati, in numero minimo di tre.

Durata massima del progetto ed entità della linea finanziabile

La durata massima dei progetti, da indicare ali ‘interno della proposta di idea progettuale, non deve superare i 36 (trentasei) mesi, mentre l’ammontare dell’investimento consentito per ciascun progetto può variare tra euro 10.000.000 e euro 90.000.000.

L’entità del finanziamento può coprire fino al 100% dei costi ammissibili e arrivare fino al raggiungimento del costo massimo dell’investimento consentito per ciascun progetto.

Le domande

La domanda di candidatura dovrà essere presentata a pena di esclusione, esclusivamente tramite PEC, indirizzata a manifestazione.ecosistemi@pec.agenziacoesione.gov.it entro le ore 12,00 del 12 novembre 2021.

Per maggiori informazioni

Cliccare qui.

[1] Ex DL n. 59/2021, recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”, con una dotazione finanziaria complessiva di euro 350.000.000.