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Von Der Layen: maggiore attenzione all’industria e alla competitività

Con un discorso realizzato a Strasburgo lo scorso 13 settembre 2023, la Presidente Von Der Layen ha effettuato il consueto resoconto delle attività svolte e delle prospettive future dell’Unione Europea.

I temi affrontati nel discorso

La Von Der Layen ha riservato all’industria un’attenzione senza precedenti, elencando le tre grandi sfide che si trova oggi ad affrontare per una maggiore competitività sul piano economico e sociale, quali la carenza di competenze, l’inflazione e gli oneri burocratici, ed annunciando la nomina di un rappresentante dell’UE per le PMI che farà rapporto direttamente alla Presidente e l’istituzione di un comitato indipendente per il controllo della competitività e delle proposte legislative volte alla riduzione del 25% degli obblighi di comunicazione a livello europeo. Inoltre, la Presidente ha annunciato la pubblicazione di un pacchetto europeo per l’energia eolica, volto ad accelerare le procedure di autorizzazione e migliorare i sistemi d’asta.

La Presidente ha sottolineato come la competitività dell’industria europea abbia trovato grande spazio nel discorso, e l’esecutivo europeo ha annunciato una serie di iniziative contro la concorrenza sleale, quali ad esempio un’inchiesta anti-sovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina, e la redazione di una relazione sul futuro della competitività europea affidata a Mario Draghi.

Infine, ha ribadito, sotto il profilo delle relazioni esterne all’Unione, la necessità di continuare a garantire aiuti finanziari all’Ucraina, e ha sottolineato la necessità di costruire un futuro per questo paese all’interno dell’UE, così come la Commissione intende fare anche per i Balcani Occidentali e la Moldavia. La Commissione inizierà quindi a lavorare a una serie di documenti settoriali sulle modifiche necessarie in vista dell’allargamento. La Presidente ha inoltre sottolineato la necessità di completare l’Unione sulla salute e la difesa e ha ventilato l’ipotesi di una riforma dei Trattati. 

Confindustria Cisambiente a Remtech 2023

Come ogni anno, da quattro anni a questa parte, Confindustria Cisambiente sarà presente a Remtech, la fiera delle bonifiche. La manifestazione aprirà i battenti mercoledì 20 settembre a Ferrara Expo, per concludersi il successivo venerdì 22. L’Associazione sarà presente con lo stand n. 132, presso il padiglione 4.

Le bonifiche

In particolare, le bonifiche di profilo ambientale saranno il tema dominante dell’evento.

Con questo termine possono essere identificati una serie di interventi volti a ripristinare o migliorare l’ambiente naturale in un’area precedentemente degradata o contaminata.

Ad esempio, la bonifica di un sito industriale inquinato può implicare la rimozione di sostanze tossiche dal terreno e la riparazione dell’ecosistema circostante.

La manifestazione

Giunta alla diciassettesima edizione, l’appuntamento si caratterizza per essere non solo un momento di rappresentazione dello stato attuale e di condivisione delle prospettive future, ma una comunità di esperti, nazionali ed internazionali, che opera in forma permanente ed in cui il comparto pubblico ed il settore privato hanno la straordinaria opportunità di confrontarsi in maniera costruttiva ed efficace, sviluppando pensieri e progettualità a supporto del Paese, dell’Europa e del Pianeta tutto.

I partecipanti

Sono oltre trecento le realtà private specializzate coinvolte e duecento le sessioni congressuali, con più di duemila tra “Ambassadors” e relatori presenti ai tavoli, e ben novanta i Paesi rappresentati.

L’Accesso alla fiera

Mediante questo link si possono scaricare i pass visitatori per i nostri clienti e ospiti:

ticket.remtechexpo.com

MIMIT – Transizione green: 300 milioni per i programmi di investimento delle imprese

Il ministero per il Made in Italy vara una nuova misura di incentivazione alle attività delle imprese per la transizione industriale, inerente programmi sulle tematiche ambientali.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro operante attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate.  

È prevista l’applicazione delle diposizioni di favore recate dalla sezione 2.6 del “Quadro temporaneo” (comunicazione della Commissione europea 2023/C 101/03 concernente il Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 101/03 del 17 marzo 2023 e successive modifiche e integrazioni) e dagli articoli 14, 17, 38 e 47 del Regolamento generale di esenzione per categoria n. 651/2014 (GBER).

Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, commi 478 e 479, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

La natura del fondo

Con uno stanziamento pari a 300 milioni contenuti in un “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) va a sostenere nuovamente i programmi di investimento delle imprese nella tutela dell’ambiente.

Sono interessate tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, operanti sul territorio nazionale, soprattutto quelle attive nei settori estrattivo e manifatturiero.

Queste avranno la possibilità di richiedere agevolazioni nella forma del contributo a fondo perduto per programmi di investimento finalizzati a:

  • efficientamento energetico;
  • cambiamento fondamentale del processo produttivo;
  • installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
  • riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

Le spese ammissibili

I programmi dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 3 e 20 milioni di euro in totale.

A chi si rivolge

In dettaglio, le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda devono:

  1. essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  2. operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  3. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  4. non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  5. non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  6. aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  7. essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  8. non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.
  9. Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

Entrata in vigore della misura

Le richieste di agevolazione potranno essere presentate online presso lo sportello di Invitalia dal 10 ottobre al 12 dicembre 2023.

Ulteriori informazioni

Potete cliccare su: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale.

Pubblicata la nuova norma UNI sui rifiuti radioattivi

E’ stata pubblicata dall’Ente Italiano di Normazione (UNI) la guida UNI 11918 recante la “Gestione dei rifiuti radioattivi – Rifiuti provenienti dai settori medico-sanitario, industriale e di ricerca – Caratterizzazione e gestione”, per garanire una corretta gestione dei rifiuti radioattivi solidi e liquidi, nonché delle sorgenti radioattive sigillate dismesse.

Obiettivo delle Linee

Si tratta di fornire linee guida e i principali criteri per garantire una corretta gestione dei rifiuti radioattivi solidi e liquidi, nonché delle sorgenti radioattive sigillate dismesse, prodotte nell’ambito di pratiche, autorizzate all’uso di sorgenti radioattive, nei settori medico-sanitario, industriale e di ricerca.

Essa riguarda specificamente sui rifiuti radioattivi non nucleari, che possono essere generati come risultato di numerose attività, tra cui applicazioni mediche diagnostiche e terapeutiche, attività di ricerca medica, misurazione e controllo dei processi industriali e vari utilizzi di materiali radioattivi nell’ambito dell’agricoltura, dell’esplorazione geologica, dell’edilizia e di altri campi.

Tali rifiuti sono spesso definiti rifiuti radioattivi istituzionali – IRW o rifiuti radioattivi non nucleari – NNRW, con l’obiettivo di sottolineare che non derivano dalla produzione di energia nucleare o che si riferiscono a organizzazioni pubbliche.

IRW è generato come risultato di molte attività, comprese applicazioni mediche diagnostiche, terapeutiche e di ricerca in medicina; controllo e misurazione dei processi nell’industria e numerosi usi di materiale radioattivo in agricoltura, esplorazione geologica, edilizia e altri campi.

Esclusioni

La norma non si applica a:

  • I rifiuti derivanti da attività di bonifica o a seguito di interventi di decontaminazione in situazioni di esposizione esistente o di emergenza, al di fuori di una pratica e autorizzate dalle Autorità Competenti sulla base di specifici Piani di Intervento;
  • I rifiuti prodotti da attività di decommissioning di istallazioni, utilizzate nell’ambito di pratiche che rientrano nell’oggetto della norma, ma che richiedono una specifica autorizzazione sulla base di un Piano da sottoporre alle Autorità Competenti;
  • I rifiuti contaminati da radionuclidi di origine naturale (definiti come NORM, per esempio Sabbie zirconifere, fosfogessi, ecc.) ad eccezione dei casi in cui i radionuclidi sono utilizzati per le loro proprietà radioattive;
  • I rifiuti prodotti dall’esercizio di Reattori nucleari di ricerca.

Per i rifiuti, che rientrano nel campo sopra delineato, può essere definito uno schema di gestione completo, dalla produzione allo smaltimento, secondo una prassi ormai consolidata nel Paese, basata sul Servizio Integrato descritto nell’Appendice B della norma. I rifiuti radioattivi in oggetto possono essere nella forma di sorgenti sigillate dismesse o di materiale radioattivo di scarto non sigillato. Poiché i criteri e le condizioni di gestione possono essere differenti nei due casi, nel testo della norma è presentata una trattazione separata.

All’interno della UNI 11918 è riportata la UNI 10897, Carichi di rottami metallici – Rilevazione di radionuclidi con misure X e gamma come riferimento normativo.