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Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’UE il nuovo Regolamento F-GAS

Con la nuova edizione della Gazzetta Ufficiale della Gazzetta della Comunità Europea (GUCE), in vigore il nuovo regolamento F-Gas. Di cosa si tratta e principali novità

La pubblicazione in GUCE

Con la Gazzetta Ufficiale n.29 del 15 aprile 2024, 2° serie speciale, viene rilasciato dalla Comunità europea il nuovo regolamento in tema di gas fluorurati (F-Gas).

Cosa sono

Si tratta di gas fluorurati originati, quasi del tutto, da attività antropiche, come i processi industriali.

Si trovano all’interno di vari dispositivi e impianti tra i più comuni e conosciuti, come quelli di refrigerazione, di condizionamento e nelle pompe di calore,  e ne esistono tre tipi:

  • idrofluorocarburi (HFC)
  • perfluorocarburi (PFC)
  • esafluoruro di zolfo (SF6).

In particolare, gli idrofluorocarburi (HFC) oltre a essere utilizzati in vari settori e applicazioni, come i refrigeranti e gli impianti di condizionamento, sono utilizzati anche come agenti espandenti per schiume e negli estintori.

In quali apparecchiature sono utilizzati

In particolare, gli F-Gas vengono impiegati in: 

  • apparecchiature di refrigerazione
  • condizionatore d’aria fisso
  • pompe di calore fisse;
  • apparecchiature protezione antincendio
  • commutatori elettrici (comprensivi di tutte le apparecchiature associate come i dispositivi di controllo, misura, protezione e regolazione; comprensivo anche di tutta l’infrastruttura che genera, trasmette, distribuisce e converte energia elettrica);
  • cicli Rankine organico (Organic Rankine Cycle o OCR) che convertono calore in energia elettrica o meccanica (anche grazie ai gas fluorurati)

Le novità del Regolamento

Il regolamento stabilisce:

  • disposizioni in materia di contenimento, uso, recupero, riciclaggio, rigenerazione e distruzione dei gas fluorurati a effetto serra;
  • le misure accessorie connesse, quali la certificazione e la formazione;
  • prevede misure in tema di prevenzione delle emissioni, etichettatura e informazioni sui prodotti e sulle apparecchiature.

Per maggiori informazioni

Cliccare su:

chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/downloadPdf?dataPubblicazioneGazzetta=20240415&numeroGazzetta=29&tipoSerie=S2&tipoSupplemento=GU&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=645&estensione=pdf&edizione=0&home=

ISPRA: Pubblicata l’analisi sulla disponibilità della risorsa idrica nazionale

In occasione della giornata mondiale dell’acqua, diramati da ISPRA i dati sulla disponibilità della risorsa idrica in Italia.

Le principali evidenze

Secondo ISPRA, nel corso del 2023 l’Italia ha affrontato sfide significative legate al clima, includendo periodi di siccità, precipitazioni record e alluvioni. Tuttavia, rispetto al 2022, ci sono stati segnali di miglioramento, come indicato dalle analisi condotte dall’ISPRA sulla disponibilità di risorse idriche nel nostro Paese.

Secondo le stime del modello idrologico nazionale realizzato da ISPRA, BIGBANG, la disponibilità di risorsa idrica per il 2023 è stimata in 112,4 miliardi di metri cubi, a fronte di un valore di precipitazione totale di 279,1 miliardi di metri cubi. Questi dati rappresentano un lieve miglioramento rispetto al 2022, quando la disponibilità di risorse ha raggiunto il minimo storico dal 1951, con soli 67 miliardi di metri cubi.

Il 2023 ha fatto registrare una riduzione a livello nazionale di circa il 18% della disponibilità rispetto alla media annua dello stesso lungo periodo 1951–2023, risultato dell’effetto combinato di un deficit di precipitazioni – specialmente nei mesi di febbraio, marzo, settembre e dicembre – e di un incremento dei volumi idrici di evaporazione diretta dagli specchi d’acqua e dal terreno.

Per quanto riguarda la siccità, i dati confermano un trend crescente. Nel 2022 circa il 20% del territorio nazionale versa in condizioni di siccità estrema e circa il 40% in siccità severa e moderata. In termini di persistenza delle condizioni di siccità, il 2022 risulta in Italia il terzo per gravità, preceduto solo dal 1990 e dal 2002.

Per maggiori informazioni

https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/BIGBANG_ISPRA.html

ISPRA: al via le dichiarazioni PRTR 2024

ISPRA ha pubblicato sul proprio sito le informazioni relative alla Dichiarazione PTPR (Pollutant Release and Transfer Registers) 2024 per l’acquisizione dei dati relativi all’anno 2023.

I soggetti obbligati

Sono obbligati alla trasmissione i gestori degli stabilimenti italiani soggetti all’obbligo di trasmettere le informazioni ai sensi dell’art. 4 DPR 157/2011 (Regolamento di esecuzione del Regolamento (CE) n. 166/2006 relativo all’istituzione di un Registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti e che modifica le direttive 91/689/CEE e 96/61/CE)

Le scadenze

Ciò dovrà avvenire entro il 30 aprile 2024, per i dati relativi all’anno 2023.

Attraverso opportuna compilazione e trasmissione di un modulo in formato excel, predisposto e aggiornato a tale scopo.

Le novità 2024

Rispetto ai precedenti esercizi, cambia la modalità di comunicazione dei dati di attività (scheda II.b del modulo) a partire dall’anno di riferimento 2023, in applicazione di quanto richiesto agli Stati membri dalla Decisione di esecuzione della Commissione europea n. 142/2022 (Parte 2 dell’Allegato alla Decisione stessa). Tale variazione riguarda solo le metriche e le unità di misura da usare per comunicare il livello di attività.

Per maggiori informazioni

https://www.isprambiente.gov.it/it/attivita/aria-1/emissioni-in-atmosfera/dichiarazione-prtr-2024-anno-di-riferimento-2023