ETS: dal 18 luglio 2023 in vigore

Da questa data  saranno operative le nuove assegnazioni annuali di emissioni di gas effetto serra predisposte dalla UE tra il 2023 e il 2030, per i soli settori non-Ets, così come stabilito dalla Decisione della Commissione europea del 28 giugno 2023. Vediamo che cos’è l’ETS, i permessi ad inquinare e perché si è resa necessaria la revisione.

Che cos’è il sistema ETS

L’Emission Trading System (ETS) è un sistema di scambio delle quote di emissione, anche conosciuto come mercato del carbonio. È un meccanismo che mira a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (come il biossido di carbonio) nell’atmosfera, fornendo un incentivo economico per le imprese a ridurre le proprie emissioni.

Il funzionamento dell’ETS prevede che un’autorità governativa stabilisca un limite massimo alle emissioni consentite di gas serra, creando una quantità specifica di “quote di emissione”. Queste quote rappresentano il diritto di emettere una determinata quantità di gas a effetto serra. Le quote di emissione vengono assegnate alle imprese in base a vari criteri, come la dimensione dell’azienda o l’industria di appartenenza.

Se un’azienda emette meno gas a effetto serra rispetto alle sue quote assegnate, può vendere le quote in eccesso sul mercato. Al contrario, se l’azienda supera le proprie quote di emissione, sarà necessario acquistare quote aggiuntive per coprire l’eccesso. Ciò crea un sistema di incentivi economici per ridurre le emissioni, in quanto le aziende che riescono a ridurre le loro emissioni possono ottenere profitti vendendo le loro quote non utilizzate.

L’obiettivo finale dell’ETS è quello di ridurre complessivamente le emissioni di gas a effetto serra nell’atmosfera, incoraggiando le imprese a trovare modi più efficienti e puliti per operare. Questo sistema è stato implementato in diverse parti del mondo come uno strumento chiave nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’adempimento degli obiettivi stabiliti dagli accordi internazionali, come l’Accordo di Parigi sul clima.

Cosa sono i permessi ad inquinare

I “permessi ad inquinare” o “quote di emissione” sono strumenti utilizzati nei sistemi di scambio delle quote di emissione, come l’Emission Trading System (ETS). Questi permessi rappresentano il diritto di emettere una determinata quantità di gas a effetto serra o altre sostanze inquinanti nell’atmosfera.

Nel contesto di un sistema di scambio delle quote di emissione, un’autorità governativa stabilisce un limite massimo alle emissioni consentite e crea una quantità specifica di quote di emissione che corrispondono a questo limite. Queste quote vengono assegnate alle imprese o ad altri partecipanti in base a determinati criteri, come la dimensione dell’azienda o l’industria di appartenenza.

I permessi ad inquinare possono essere negoziati sul mercato, consentendo alle imprese di comprarne o venderne in base alle loro esigenze. Se un’azienda emette meno gas a effetto serra rispetto alle sue quote assegnate, può vendere i permessi in eccesso ad altre imprese che hanno bisogno di coprire le proprie emissioni. Al contrario, se un’azienda supera le proprie quote di emissione, dovrà acquistare permessi aggiuntivi per coprire l’eccesso.

L’obiettivo dei permessi ad inquinare è quello di creare un incentivo economico per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Le imprese che riescono a ridurre le proprie emissioni possono ottenere profitti vendendo i permessi inutilizzati, mentre quelle che superano le proprie quote devono affrontare dei costi aggiuntivi per acquistare permessi extra. Questo sistema favorisce l’adozione di pratiche più sostenibili e contribuisce alla riduzione complessiva delle emissioni inquinanti.

La rivisitazione delle quote non-ETS

Quando?

Le revisioni saranno operative dal 18 luglio 2023, per il periodo 2023-2030, a riguardo dei settori non-Ets, in relazione alla Decisione della Commissione europea del 28 giugno 2023. 

Perché?

La revisione delle assegnazioni annuali di emissioni si è resa necessaria a seguito dell’emanazione del Regolamento (UE) 2023/857 che ha modificato i limiti delle emissioni di gas a effetto serra che ciascuno Stato membro è tenuto a rispettare negli anni dal 2023 al 2030 come contributo all’azione per il clima per onorare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi.

Quanto previsto impatta sui settori non soggetti all’Emission trading system (non-ETS), ovvero quelli non regolati dalla direttiva 2003/87/CE e riconducibili ai settori dei trasporti, del civile, dell’agricoltura, dei rifiuti e della piccola industria non inclusa nel sistema EU-ETS.

La Decisione modifica quanto già stabilito dalla decisione (UE) 2020/2126, rivedendo al ribasso le assegnazioni annuali di emissioni per il triennio 2023-2025.

Per maggiori informazioni

Consultare il sito della Commissione UE, al seguente indirizzo:

https://www.consilium.europa.eu/it/policies/climate-change/reform-eu-ets/