LG ANAC sugli affidamenti in house sottoposte al parere del Consiglio di Stato

Inviato al Consiglio di Stato il documento recante le Linee guida per l’affidamento diretto (“in house”) prodotto da ANAC.

Che cos’è l’affidamento in house

Il nuovo codice dei contratti pubblici (che sostituisce il D.Lgs. n. 163/2006, ed e’ stato emanato lo scorso 18.4.16), fornisce le indicazioni di carattere generale sull’affidamento dei servizi pubblici, ovvero sui contratti che disciplinano i rapporti tra soggetti pubblici e privati in tema di esternalizzazione dei servizi verso terzi,che i primi dovrebbero erogare nei confronti dell’utenza, e che, per ragioni di carattere normativo, tecnico ed economico delegano all’esterno, verso soggetti, selezionati mediante opportuna procedura (non prevede un regolamento attuativo come il DPR 207/10). Disciplina anche l’affidamento nel c.d. “settore ordinario”, a formare una disciplina secondo quale, dopo una pletora di atti che hanno modificato la normativa di riferimento sul punto, si prevedono tre possibili modalità attraverso le quali una stazione appaltante può decidere di acquistare beni o servizi.

  • modalità di affidamento dei SPL di rilevanza economica in Italia (disciplina comunitaria): gare ad evidenza pubblica, indette  e gestite secondo la normativa comunitaria sulla concorrenza (affidamento a terzi, vale il CCP, D.Lgs. n.163/2006)
  • società mista pubblico privato, con gara a doppio oggetto (2) con socio privato operativo selezionato mediante gare ad evidenza pubblica senza vincoli di percentuale di capitale detenuto
  • società in house (“in house providing, capitale interamente pubblico) che soddisfano i requisiti comunitari e di settore (controllo analogo, e attività svolta prevalentemente verso la stazione)

Appunto, l’affidamento diretto è, ad oggi, una delle tre possibili modalità di affido.

Le linee guida

Il consiglio di stato ha ricevuto dall’Autorità nazionale anticorruzione, lo scorso 14 settembre 2021, uno schema delle Linee guida per gli affidamenti in house ai sensi dell’articolo 192. Dlgs 50/2016 (Codice appalti), per poter riceverne il parere, e, al termine, rilasciarlo.

L’obiettivo di ANAC è proprio quello di fornire indicazioni utili alle stazioni appaltanti per la formulazione della motivazione[1] nel caso vogliano procedere all’affidamento in via diretta anziché disporre la gara pubblica. 

La disposizione stabilita dal Legislatore mediante il Codice dei contratti pubblice prescrive l’esigenza di dimostrare, da parte di chi affida, una reale motivazione alla base di tale scelta, giustificata, nel caso da un’indagine comparativa, che mira ad attestare l’effettiva convenienza economica e sociale alla base della stessa, rispetto al ricorso al mercato, ovvero all’adozione di una procedura di gara ad evidenza pubblica.

Pertanto, il documento verrà diretto, una volta approvato, ad orientare il comportamento di tutti i soggetti attivi per orientarne l’azione.


[1] Ex art. 192, c. 2, D.Lgs. n. 50/2016.