Rifiuti, Commissione apre consultazione su target della Direttiva quadro

La direttiva 2018/851/Ue (del Pacchetto economia circolare”) nel modificare la direttiva quadro sui rifiuti 2008 98 Ce ha introdotto (articolo 11-ter) la “segnalazione preventiva”, cioè una relazione redatta dalla Commissione il cui scopo è valutare i progressi compiuti dagli Stati membri verso il conseguimento dei rispettivi obiettivi di riciclaggio dei rifiuti urbani e di imballaggio e degli obiettivi in materia di collocamento in discarica.

L’iter della consultazione

Prima di affrontare la segnalazione da predisporre a cura della Direttiva, vediamo lo stato dell’arte dei lavori sulla revisione della Direttiva n. 851 sopra richiamata.

La Commissione europea, dopo il Circular Economy Package del 2018, è in procinto di avviare nuovamente una revisione delle Direttive di interesse per la gestione dei rifiuti.

Si parte da una consultazione pubblica sulla revisione della direttiva quadro sui rifiuti. I profili dell’iniziativa.

Con l’obiettivo di migliorare i risultati ambientali complessivi della gestione dei rifiuti, seguendo quanto indicato dalla c.d. “gerarchia dei rifiuti”, e in coerenza con l’insieme dei principi fondanti, la Commissione europea, ha varato a fine maggio una consultazione pubblica sulla revisione della direttiva quadro sui rifiuti.

Lanciata lo scorso 24 maggio, essa contempla la definizione di obiettivi dell’UE in materia di riduzione dei rifiuti alimentari.

La consultazione è aperta dal 24 maggio al 16 agosto 2022.

Sul punto, la Comunità sottolinea come gli Stati membri raramente fissano obiettivi e indicatori nei loro piani di prevenzione dei rifiuti, in base ad un Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) sul tema della prevenzione dei rifiuti in Europa. La stessa Agenzia ricorda come oltre la metà degli Stati membri rischia di non raggiungere gli obiettivi del 2025 per la preparazione al riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani.

I temi di interesse della revisione

La revisione della Direttiva n. 98/2008, modificata con la n. 851/2018 facente parte del Circular Economy sopra richiamato, verrà concentrata su:

• prevenzione, compresa la riduzione dei rifiuti alimentari;
• raccolta differenziata;
• rifiuti specifici come gli oli usati e i prodotti tessili;
• applicazione della gerarchia dei rifiuti e del principio ‘chi inquina paga’.

Tale attività mira ad adeguare le prescrizioni agli obiettivi del Green Deal europeo, della Strategia Farm to Fork e del Piano d’azione per l’economia circolare.

In tema di rifiuti, la Comunità, attraverso la Direttiva appena richiamata, delinea un quadro utile a perfezionare le attività di gestione, ed in primis, così come indicato dalla gerarchia dei rifiuti, stressare gli operatori sull’attività di prevenzione.

Ciò dovrà, appunto, avvenire mediante la realizzazione di significative innovazioni in tema di raccolta differenziata e nel riciclaggio dei rifiuti, limitando, nel contempo, l’uso delle discariche e attraverso la creazione di strumenti economici ed incentivi utili ad accelerare il cambiamento delle abitudini dei consumatori.

Il cronoprogramma

Obiettivo della consultazione è quello di raccogliere pareri ed osservazioni per la valutazione d’impatto condotta dalla Commissione stessa, che, al termine, formulerà la propria proposta.

Essa verrà conclusa il prossimo 16 agosto 2022.

La relazione da predisporre

Inoltre, ed il tema dell’articolo, la Commissione deve preparare la relazione almeno 3 anni prima del termine fissato per ciascun obiettivo, il cui è obiettivo consiste nell’individuare gli Stati membri che rischiano di non raggiungere i targets di riciclaggio previsti al 2025.

Dal 4 luglio al 1° agosto 2022 è aperta la consultazione su una proposta di relazione della Commissione Ue sullo stato di raggiungimento degli obiettivi della direttiva rifiuti al 2025 da parte degli Stati membri

La Commissione:

• successivamente andrà a trasmetterà loro raccomandazioni su come migliorarne le prestazioni, anche condividendo le migliori pratiche;
• ha richiesto contributi agli stakeholder, aperti fino al 1° agosto 2022, che si concentreranno soprattutto sulle attuali pratiche di gestione dei rifiuti e sui possibili ostacoli alla separazione alla fonte, alla raccolta, alla cernita e al riciclaggio efficaci.

A proposito del raggiungimento degli obiettivi, che Eurostat rileva come, nel 2019 è stato riciclato:

• solo il 48% dei rifiuti urbani;
• il 64% dei rifiuti di imballaggio, con notevoli differenze tra gli Stati membri .