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G7: adottata la “Carta di Venaria”

Al termine dei lavori del G7 Clima, svolti tra il 28 ed il 30 Aprile 2024, i Ministri intervenuti riuniti a Torino, nella Reggia di Venaria, hanno adottato Dichiarazione congiunta, la c.d. “Carta di Venaria”.

L’obiettivo della risoluzione

La carta intende dare un seguito agli obiettivi concordati alla COP 28 e trasmette un messaggio chiaro agli altri Paesi, in particolare alle maggiori economie, sul livello di impegno che occorre per rispondere adeguatamente alla sfida del cambiamento climatico, in modo ambizioso ed efficace.

Gilberto Pichetto Fratin, insieme ai partner del G7, ha annunciato un’iniziativa sull’adattamento per rafforzare la cooperazione internazionale con i Paesi in via di sviluppo, in particolare con quelli più vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici.

L’iniziativa, denominata ‘Adaptation Accelerator Hub’, intende contribuire a colmare il divario tra i livelli attuali di adattamento e quanto sarebbe necessario per rispondere con urgenza agli impatti dei cambiamenti climatici nei Paesi e nelle comunità più vulnerabili.

L’obiettivo è quello di accelerare l’implementazione e gli investimenti in azioni di adattamento, con particolare attenzione alla definizione di piani di investimento necessari per rispondere ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo.

Gli impegni assunti dai Partecipanti

Con la Carta, sono stati assunti alcuni impegni ed iniziative, con riferimento, tra le altre, a:

  • Abbandonare l’uso di carbon fossile nella produzione energetica non abbattuta entro il 2035, per arrivare a emissioni climalteranti zero entro il 2050;
  • Promuovere strategie circolari per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile dei minerali critici;
  • Ridurre le emissioni di metano;
  • Eliminare le emissioni di gas a effetto serra diversi dalla CO2;
  • Creare un “Hub G7” per accelerare le azioni di adattamento;
  • Favorire la forte crescita delle rinnovabili attraverso la moltiplicazione della capacità di stoccaggio dell’energia. In particolare, sestuplicare la capacità degli accumuli di energia al 2030, al fine di attuare l’impegno assunto nella COP28 di triplicare la capacità di produzione al 2030;
  • Promuovere la collaborazione del G7 nel settore dell’energia da fusione. In particolare, istituire un Gruppo di Lavoro sull’Energia da fusione;
  • Istituire una “G7 Water Coalition”, per una gestione coordinata ed efficiente delle risorse idriche;
  • Promuovere lo sviluppo di una “Agenda volontaria comune sul tessile e la moda circolari”;
  • Assicurare una transizione giusta verso l’energia pulita nei Paesi in via di sviluppo, in particolar modo all’Africa.

Per leggere la dichiarazione congiunta

chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.g7italy.it/wp-content/uploads/G7-Climate-Energy-Environment-Ministerial-Communique_Final.pdf

Convegno: “Il ruolo del settore carta nella Strategia italiana per l’economia circolare” – Giovedì 9 novembre, ore 10.30 – Ecomondo 2023, Fiera di Rimini – Paper District (Padiglione B2, Stand 111-210)

Il settore del riciclo, quello della carta in particolare, è al centro delle strategie approntate dal nostro Paese per rendere più sostenibile il nostro sistema economico. Tuttavia viene esposto a numerose intemperie e ritardi che mostrano quanto ancora debba essere fatto per consentirne uno sviluppo su larga scala: la questione del China ban nel 2018, l’assenza – per anni – di una regolamentazione end of waste, l’introduzione solo dal dicembre 2022 di prodotti da carta riciclata fra i contenitori nei criteri ambientali minimi, l’aumento dei costi unitari dell’energia che ha rischiato di far chiudere numerose cartiere, ovvero il punto di sbocco del materiale riciclato da cui ottenere i prodotti cartari, le resistenze solo italiane all’utilizzo della carta riciclata nel recupero dell’organico.

Il sistema industriale di trattamento dei rifiuti organici è già in overcapacity, con un’offerta di trattamento che sovrasta la domanda territoriale. La causa di ciò è un eccesso di finanziamenti, con evidenti sprechi, da parte dei fondi Pnrr. Tutto ciò porta all’attuale guerra delle tariffe che sono sempre più basse e non tengono conto della distanza tra produzione dell’organico e impianto di riciclo. Il ribasso apparente è una vittoria di Pirro per gli enti pubblici: non li stimola a lavorare sulla riduzione e sulla qualità e sottrae comunque a impianti locali o a impianti dediti solo al compost, la risorsa locale di qualità. La sostenibilità in queste condizioni è una pura chimera.

I temi saranno sviluppati da Confindustria Cisambiente, dall’AIC, Associazione italiana che promuove il compostaggio in loco come alternativa agli ingenti costi economici ed ambientali dovuti al trasporto e produzione di compost di bassa qualità, e da Dolomiti Ambiente, gestore trentino che ha sempre utilizzato sacchetti in carta riciclata e promosso la riduzione dello spreco e degli imballaggi all’interno della filiera dell’organico.

Programma

Giovedì 9 Novembre

Ore 10:30 Paper District, Padiglione B2 – Stand 111-210

Il ruolo del settore carta nella Strategia italiana per l’economia circolare

Interventi

Umberto Lo Re, AIC Associazione Italiana di Compostaggio, Business Developer

Andrea Miorandi, Dolomiti Ambiente, Amministratore Delegato

Carlo Lusi, Sumus Italia, Direttore Commerciale

Modera

Stefano Sassone, Direttore Tecnico, Confindustria Cisambiente