


UE: rilasciata la proposta di regolamento su ecodesign, prodotti edilizia e tessili
Con una proposta rilasciata lo scorso 22 Marzo, la Commissione Europea avanza nel processo di revisione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2009/125/CE, proponendo un nuovo sull’ecodesign sostenibile dei prodotti e la Strategia sui prodotti tessili, con l’obiettivo di ottenere un recupero totale come materia di tali rifiuti, da qui ai prossimi 8 anni.
Il contesto
Il passato
L’attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile 2009/125/CE vanta una lunga esperienza nel fornire vantaggi alle imprese, ai consumatori e all’ambiente.
Nel solo 2021, l’impatto delle attuali misure di progettazione ecocompatibile, che coprono 31 gruppi di prodotti, ha consentito di risparmiare 120 miliardi di EUR di spesa energetica per i consumatori dell’UE e ha portato a una riduzione del consumo energetico annuo del 10% per i prodotti in questione.
Prodotti più ecosostenibili e circolari
La proposta di un nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile per i prodotti sostenibili, pubblicata il 30 marzo 2022, è la pietra angolare dell’approccio della Commissione a prodotti più sostenibili dal punto di vista ambientale e circolari. La proposta si basa sull’attuale direttiva sulla progettazione ecocompatibile, che attualmente riguarda solo i prodotti legati all’energia.
La proposta stabilisce un quadro per definire i requisiti di progettazione ecocompatibile per specifici gruppi di prodotti al fine di migliorarne significativamente la circolarità, le prestazioni energetiche e altri aspetti della sostenibilità ambientale. Consentirà di definire requisiti di prestazione e di informazione per quasi tutte le categorie di beni fisici immessi sul mercato dell’UE (con alcune eccezioni degne di nota, come alimenti e mangimi, come definiti nel regolamento CE/178/2002). Per i gruppi di prodotti che condividono sufficienti caratteristiche comuni, il quadro consentirà anche di stabilire regole orizzontali.
Gli obiettivi
La Commissione intende raggiungere due obiettivi primari, mediante la proposta di Regolamento:
- ridurre il ciclo di vita negativo ambientale dell’impatto dei prodotti;
- migliorare il funzionamento del mercato interno.
Ovvero:
- aumentare l’offerta e la domanda di beni sostenibili;
- realizzare prodotti sostenibili;
- produzione e garantire condizioni di parità per i prodotti venduti sul mercato interno.
Questo perché si ravvisa l’eccessiva presenza, nel mercato interno, di prodotti che generano inutili effetti negativi sull’ambiente.
Le basi della proposta muovono dalle seguenti considerazioni:
- i prodotti svolgono un ruolo fondamentale nella vita dei cittadini dell’UE;
- il numero, la gamma e la varietà dei prodotti che ci vengono offerti sono in costante aumento;
- è aumentata anche la nostra dipendenza da loro: dai prodotti ICT che ci ha tenuti in contatto durante l’emergenza COVID-19, ai mobili e agli elettrodomestici che ci aiutano gestiamo quotidianamente le nostre case.
La libera circolazione dei prodotti è essenziale per garantire il funzionamento del mercato interno, che resta la base per le imprese dell’UE competitività e per la scelta dei consumatori.
Applicando l’approccio Ecodesign a una gamma molto ampia di prodotti e consentendogli di impostare a vasta gamma di requisiti di prodotto mirati, la UE vuol risolvere la questione degli impatti ambientali dannosi dei prodotti.
Stabilisce quindi un quadro per la definizione requisiti di progettazione ecocompatibile basati sugli aspetti di sostenibilità e circolarità elencati nel Piano d’azione per l’economia circolare, come la durabilità del prodotto, la riutilizzabilità, l’aggiornabilità e riparabilità, presenza di sostanze preoccupanti nei prodotti, energia e risorsa del prodotto efficienza, contenuto riciclato dei prodotti, rigenerazione dei prodotti e riciclaggio di alta qualità, e per ridurre l’impronta di carbonio e ambientale dei prodotti.
Il quadro consentirà la definizione di un’ampia gamma di requisiti, tra cui su
- durabilità, riutilizzabilità, aggiornabilità e riparabilità del prodotto
- presenza di sostanze che inibiscono la circolarità
- efficienza energetica e delle risorse
- contenuto riciclato
- rigenerazione e riciclaggio
- impronta di carbonio e ambientale
- requisiti in materia di informazioni, incluso un passaporto del prodotto digitale
Il nuovo “Digital Product Passport” fornirà informazioni sulla sostenibilità ambientale dei prodotti. Dovrebbe aiutare i consumatori e le imprese a compiere scelte informate al momento dell’acquisto dei prodotti, facilitare le riparazioni e il riciclaggio e migliorare la trasparenza sull’impatto del ciclo di vita dei prodotti sull’ambiente. Il passaporto del prodotto dovrebbe anche aiutare le autorità pubbliche a svolgere meglio controlli e controlli.
Entro il 2030, il nuovo quadro dei prodotti sostenibili può portare a 132 milioni di tep di risparmio di energia primaria, che corrispondono a circa 150 miliardi di metri cubi di gas naturale, quasi l’equivalente dell’importazione di gas russo da parte dell’UE.
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CONAI: al via il nuovo bando per l’Ecodesign 2022
Al via il nuovo bando CONAI per la progettazione ecologica (c.d. “ecodesign”) degli imballaggi, dal titolo “Valorizzare la sostenibilità ambientale degli imballaggi”, mediante il quale incentivare la sostenibilità ambientale degli imballaggi immessi al consumo dai consorziati CONAI nel biennio appena trascorso.
Le caratteristiche del bando
L’iniziativa mette in palio un importo complessivo pari a €500.000 di cui 5 premi speciali da €10.000 ciascuno. Tutti i casi ammessi saranno oggetto di attività di comunicazione dedicata.
Perché un premio per l’ecodesign?
Il Premio viene predisposto dal Consorzio al fine di favorire e diffondere tra le imprese una cultura di sostenibilità ambientale degli imballaggi e per valorizzare le azioni volontarie che le aziende mettono in atto nella progettazione e nella realizzazione di imballaggi sempre più ecosostenibili.
Tale esigenza è divenuta ancora più pressante a seguito del recepimento del c.d. “Circular Economy Package” (maggiore enfasi viene posta alle attività di progettazione ed ecodesign, volte a ottimizzare l’uso delle risorse e a garantire la chiusura dei cicli produttivi).
L’approccio del CONAI viene sintetizzato con la formula “dalla culla alla culla”, indicativo della finalità delle azioni promosse in tema di packaging, utili alla riduzione del ricorso alle materie prime a monte e finalizzato alla promozione della valorizzazione delle risorse a valle, per limitare l’impatto ambientale connesso all’immesso al consumo di imballaggi.
Proprio in virtù di ciò, CONAI ha scelto, ormai dal 2013, di promuovere un Bando che possa riconoscere incentivi economici e valorizzare, con attività di comunicazione specifiche, le aziende consorziate che hanno scelto di innovare i propri imballaggi in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale e di circolarità.
Chi può partecipare?
Potranno partecipare al Bando tutte le Aziende produttrici o utilizzatrici di imballaggi, rientranti nelle definizioni di cui all’articolo 218 comma 1 lettere r) e s) del D.lgs. 152/2006, consorziate a CONAI e in regola con la presentazione delle dichiarazioni e il versamento del Contributo Ambientale CONAI (di seguito CAC)1. Inoltre, i casi presentati dovranno rispettare i seguenti requisiti:
- riferirsi a imballaggi immessi al consumo sul territorio nazionale e utilizzati da un utilizzatore per imballare i propri prodotti;
2. riguardare:
- la sostituzione totale o parziale dell’imballaggio. Deve pertanto esistere una versione dell’imballaggio PRIMA sostituita da una versione DOPO per la stessa referenza;
- un imballaggio nuovo per l’azienda (che non abbia un PRIMA) che risulti avere un minore impatto ambientale rispetto agli imballaggi più frequentemente utilizzati per la medesima applicazione sul mercato italiano.
- l’immissione al consumo dell’imballaggio nella versione DOPO o dell’imballaggio nuovo dovrà essere avvenuta nel biennio 2020/2021;
3. riguardare un formato diverso, nel caso in cui lo stesso intervento abbia coinvolto più prodotti o referenze aventi lo stesso imballaggio;
4. riguardare almeno una delle seguenti leve di ecodesign promosse da CONAI:
- Riutilizzo
- Facilitazione delle attività di riciclo
- Utilizzo di materiale riciclato/recuperato
- Risparmio di materia prima
- Ottimizzazione dei processi produttivi
- Ottimizzazione della logistica
- Semplificazione del sistema imballo
Non saranno ammessi i casi che riguardano:
- la sostituzione della famiglia di materiale prevalente in peso9, a meno che tale sostituzione non implichi miglioramenti: a) sulla riciclabilità dell’imballaggio su scala industriale sul territorio nazionale. Saranno quindi accettati i casi che prevedono un cambio di materiale purché vi sia il passaggio da soluzioni non riciclabili a soluzioni riciclabili e che soddisfino, comunque, i criteri definiti con le Procedure di valutazione e selezione; b) sul riutilizzo. Saranno quindi accettati i casi che prevedono un cambio di materiale purché vi sia il passaggio da soluzioni non riutilizzabili a soluzioni riutilizzabili e che soddisfino, comunque, i criteri definiti con le Procedure di valutazione e selezione.
Per maggiori informazioni
Potete consultare il regolamento: https://www.conai.org/?attachment_id=26090 .
Oppure potete scrivere a: ecotoolconai@conai.org
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