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CNR, CODIGER e CdC RAEE sottoscrivono un accordo quadro di collaborazione per la gestione dei rifiuti elettronici e la divulgazione scientifica

Con un documento, Consiglio nazionale delle ricerche, Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani e Centro di Coordinamento RAEE, viene esteso, a tutti gli enti di ricerca pubblici il servizio gratuito di ritiro dei RAEE ‘Dual use’ e promossa un’attività di informazione e formazione sulle potenzialità in termini di sostenibilità derivanti dal loro corretto recupero e riciclo.

Il documento

Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr)[1], Conferenza permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani (Codiger)[2] e il Centro di Coordinamento RAEE (CdC RAEE)[3], l’organismo centrale che si occupa in Italia di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei RAEE provenienti dai nuclei domestici, hanno sottoscritto un accordo quadro di collaborazione destinato a promuovere in tutti gli enti di ricerca pubblici nazionali la corretta gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche ‘Dual Use’ e a favorire la divulgazione scientifica sull’importanza del corretto riciclo e recupero dei RAEE.

Cosa sono i RAEE Dual-Use

Si tratta di una particolare categoria di RAEE ‘Dual use’ identifica i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) generati dall’utilizzo in attività commerciali, industriali o istituzionali di apparecchiature utilizzate anche in ambito domestico.

Promotore dell’accordo quadro è il Consiglio Nazionale delle Ricerche che nel maggio del 2023 ha sottoscritto con il CdC RAEE un protocollo di collaborazione con le medesime finalità.

In qualità di utilizzatori di numerose AEE e produttori di RAEE Dual Use, tutti gli enti di ricerca hanno infatti l’esigenza di avviare a corretto trattamento questi rifiuti tecnologici. In base al recente protocollo viene facilitato il ritiro gratuito dei RAEE nei punti di prelievo presso le strutture identificate e il successivo conferimento agli impianti accreditati dal CdC RAEE ad opera dei sistemi collettivi consorziati.

Il Centro di Coordinamento metterà pertanto a disposizione il portale per l’iscrizione dei punti di prelievo dei RAEE dai singoli enti di ricerca ed effettuerà l’attivazione del servizio di ritiro gratuito tramite i sistemi collettivi.

A sua volta il Codiger si attiverà presso tutti gli enti associati per far conoscere e promuovere l’accordo e le relative procedure attuative e operative.

Sul fronte della comunicazione e della divulgazione scientifica, i tre soggetti firmatari svolgeranno attività di informazione e formazione sulla natura e la pericolosità dei RAEE per l’ambiente, ma anche sulle loro potenzialità economiche in termini di ‘sostenibilità’ e, per-tanto, sull’importanza del loro corretto riciclo e recupero.

Il CNR metterà a disposizione il proprio know-how e le informazioni acquisite direttamente dall’esperienza attualmente in corso. Il CdC RAEE opererà in sinergia con il Codiger per identificare gli argomenti di maggiore interesse scientifico e per supportare e favorire la diffusione e la divulgazione culturale e scientifica sul corretto trattamento dei RAEE.


[1] Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) è un ente pubblico di ricerca nazionale con competenze multidisciplinari, vigilato dal Ministero dell’università e della ricerca (Mur). Le attività vengono svolte attraverso un patrimonio di risorse umane di circa 8.500 dipendenti e la rete scientifica è costituita da 88 istituti di ricerca e da 7 dipartimenti per aree macro-tematiche. In particolare, l’Unità ambiente e gestione rifiuti del Cnr, tra le varie attività svolte, fornisce supporto e consulenza all’Ente sulla gestione dei rifiuti speciali, svolge compiti di indirizzo e di orientamento sulla tutela delle acque, l’inquinamento del suolo, le bonifiche di siti inquinati e l’inquinamento atmosferico. Inoltre, fornisce supporto alle strutture sulle modalità di gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

[2] La Conferenza Permanente dei Direttori Generali degli Enti Pubblici di Ricerca Italiani (Codiger), associazione senza scopo di lucro fondata nel 1994, riunisce tutti gli Enti pubblici di ricerca con l’obiettivo di promuovere il miglioramento della gestione della ricerca italiana coordinando  e contribuendo a metterne a sistema  l’azione.

[3] Il Centro di Coordinamento RAEE è un consorzio di natura privata, gestito e governato dai Sistemi Collettivi sotto la supervisione del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e del Ministero delle imprese e del made in Italy. È costituito dai Sistemi Collettivi dei produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), in adempimento all’obbligo previsto dal Decreto Legislativo n. 49 del 14 marzo 2014. Il compito primario del Centro di Coordinamento RAEE è garantire su tutto il territorio nazionale una corretta gestione dei RAEE originati dalla raccolta differenziata, assicurando che tutti i Sistemi Collettivi lavorino con modalità ed in condizioni operative omogenee; il Centro di Coordinamento RAEE stabilisce, inoltre, come devono essere assegnati i centri di raccolta RAEE ai diversi Sistemi Collettivi.

RAEE siglato il protocollo di intesa tra CdC RAEE e Unioncamere

Dopo l’entrata in vigore nell’agosto del 2018 dell’“Open Scope”, il meccanismo previsto dal D.lgs. n. 49/2014, siglata un intesa tra CdC RAEE e Unioncamere per realizzare una migliore e piu’ efficiente dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.

L’obiettivo del protocollo

Al fine di garantire una corretta gestione della filiera delle AEE e il rispetto degli obblighi normativi in modo da favorire la tutela del mercato e un’equa concorrenza è stato siglato un protocollo di intesa tra Unioncamere e il Centro di Coordinamento sui Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (CdC RAEE).

Gli obiettivi

Il protocollo mira a garantire una maggiore informazione e formazione per le imprese coinvolte favorendo la loro iscrizione al Registro AEE e per per gli enti di controllo per agevolare la loro attività sul territorio; da ultimo, fornire assistenza alle imprese della filiera AEE per una applicazione corretta delle norme ambientali.

Le motivazioni alla base del protocollo

La tematica è molto attuale: da un lato, con l’entrata in vigore del regime “Open scope” (dal 15/08/2018, come previsto dal D.lgs. n. 49/2014), la platea delle imprese soggette alla disciplina dei RAEE è decisamente aumentata e, dall’altro, la valorizzazione di questi rifiuti è strategica in ottica di economia circolare, per il volume di materie di pregio che possono essere recuperate e riutilizzate nel medesimo settore produttivo.

L’occasione dovrà essere quella di un rilancio di un sistema, che sebbene siano presenti molte difficoltà attuative, costituisce una filiera del recupero dei rifiuti.

A quasi 20 anni dalla prima direttiva sul tema, in Italia ancora non si può dire che i meccanismi di ritiro dei suddetti rifiuti presenti elevata efficacia. Infatti, se l’uno contro zero ancora non è partito su una scala accettabile, rimane pressoché di nicchia il meccanismo di ritiro ‘uno contro uno’.

Le attività complementari

Queste attività saranno inoltre accompagnate da un’ampia condivisione di dati, in particolare (i) Unioncamere, con il supporto della propria società in house Ecocerved, effettuerà un’analisi della filiera attraverso la banca dati MUD e altre fonti del sistema camerale e (ii) il CdC RAEE metterà a disposizione le informazioni di propria competenza; i risultati di questo approfondimento potranno anche essere utilizzati dal Ministero della Transizione ecologica per le decisioni in materia di PNRR e di economia circolare.