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UNI: rilasciata la prassi per la rendicontazione e per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani

Con il rilascio di una prassi dedicata, UNI ha reso note le Linee guida per il monitoraggio e la verifica dei flussi di rifiuti urbani ai fini della rendicontazione per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio. Di cosa si tratta e principali caratteristiche.

Il contenuto e gli obiettivi

Una “guida” per la rendicontazione e per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento negli impianti di trattamento.

È stata pubblicata in settimana la Prassi di Riferimento UNI/PdR 132:2022 promossa da Utilitalia.

Obiettivi

permette di tracciare le quantità di rifiuti avviate a riciclaggio per il monitoraggio e la verifica del dato nel rispetto degli obiettivi europei del pacchetto Direttive “Economia Circolare”, che sono fissati sull’effettivo riciclaggio di quanto raccolto (65% entro il 2035) e non più sulla sola raccolta differenziata.

Gli operatori della filiera potranno quindi certificare la destinazione finale dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e dare evidenza della loro corretta gestione ai propri utenti e a tutti gli stakeholder, in un’ottica di trasparenza, di applicazione delle migliori pratiche e di un miglioramento continuo.

È uno strumento di cui potrà beneficiare l’intera filiera – dagli impianti di trattamento ai consorzi obbligatori, fino agli enti di controllo e alle Autorità di settore – per tutte le fasi di controllo e di monitoraggio dei dati.

Per maggiori informazioni

https://www.uni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=11806:rifiuti-calcolo-degli-obiettivi-di-riciclaggio&catid=170&Itemid=2612

Rilasciata la prassi UNI sul calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei rifiuti

Lo scorso 8 settembre UNI ha rilasciato una utilissima guida per la rendicontazione e per il calcolo degli obiettivi di riciclaggio dei quantitativi dei rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento negli impianti di trattamento.

la Prassi di Riferimento UNI/PdR 132:2022

La prassi è stata promossa da Utilitalia, che ne ha curato la stesura coinvolgendo nel gruppo di lavoro ISPRA, i principali operatori e associazioni del settore, fra cui Confindustria Cisambiente , oltre che CONAI e i consorzi di filiera.

È stata elaborata partendo da alcune buone pratiche adottate a livello volontario.

Obiettivo

A cosa mira la prassi? L’obiettivo è quello di consentire di tracciare le quantità di rifiuti avviate a riciclaggio per il monitoraggio e la verifica del dato nel rispetto degli obiettivi europei del pacchetto Direttive “Economia Circolare”, che sono fissati sull’effettivo riciclaggio di quanto raccolto (65% entro il 2035) e non più sulla sola raccolta differenziata.

Gli operatori della filiera potranno quindi certificare la destinazione finale dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e dare evidenza della loro corretta gestione ai propri utenti e a tutti gli stakeholder, in un’ottica di trasparenza, di applicazione delle migliori pratiche e di un miglioramento continuo.

È uno strumento di cui potrà beneficiare l’intera filiera – dagli impianti di trattamento ai consorzi obbligatori, fino agli enti di controllo e alle Autorità di settore – per tutte le fasi di controllo e di monitoraggio dei dati.

Maggiori informazioni

Per illustrare i contenuti della prassi, UNI organizza un webinar – a partecipazione gratuita, previa registrazione – per lunedì 19 settembre dalle ore 14.30 alle ore 16.

Contenuto ed obiettivo

Obiettivo del webinar sarà illustrare la PdR come nuovo strumento per la gestione dei flussi dei rifiuti urbani, dalla raccolta fino al conferimento presso impianti/soggetti terzi per il trattamento e la produzione di materie prime seconde/prodotti o rifiuti attraverso operazioni di riciclaggio, di recupero energetico o di smaltimento finale.

La PdR potrà costituire un riferimento per il monitoraggio e la verifica del dato ai fini della rendicontazione degli obiettivi di cui al D.lgs. 152/2006 e al D.lgs. 118/2020, a beneficio dell’intera filiera (produttori di rifiuti, gestori del ciclo, impianti di trattamento, consorzi ed enti di controllo), da effettuarsi secondo le procedure individuate dalle direttive europee e dalle relative decisioni di esecuzione e linee guida tecniche (Decisione di esecuzione UE 2019/1004 per il calcolo, la verifica e la comunicazione dei dati sui rifiuti).

Save the date

https://www.uni.com/images/stories/uni/pdf/eventi_UNI/savethedate_pdr132_19092022.pdf

Le dichiarazioni

Per un effettivo recupero (o addirittura la creazione) di valore dai rifiuti urbani è necessario monitorare e tracciare i flussi, avere delle definizioni uniformi e degli indicatori condivisi (in parte obbligatori ma anche facoltativi) che diano credibilità all’informazione in piena sinergia con i metodi di calcolo e quantificazione stabiliti per legge; questa è la missione della UNI/PdR 132, importante tassello nelle attività di normazione UNI per l’economia circolare, alla quale nelle prossime settimane si aggiungerà la specifica tecnica UNI/TS 11820 sugli indicatori e metodi per la misurazione dei processi circolari nelle organizzazioni. La normazione supporta la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare!”, dichiara Giuseppe Rossi, Presidente UNI.

Con questo lavoro – commenta il Vicepresidente di Utilitalia, Filippo Brandolini – la Federazione ha inteso offrire un punto di riferimento che possa essere utilizzato dal settore nella sua interezza per raggiungere gli obiettivi dell’economia circolare. La misurazione è fondamentale per migliorare la gestione dei rifiuti, ma anche per dare evidenza che l’impegno che i cittadini mettono in atto per conferire i propri scarti deve essere supportato da un modello di gestione industriale, l’unico in grado di garantire ai rifiuti, nel rispetto della gerarchia europea, un’effettiva seconda vita”.

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Bottiglie in PET: varata prassi UNI sulle prestazioni ambientali delle bevande confezionate

Nata con l’obiettivo di comunicare la sostenibilità ambientale di bevande e bottiglie, la Prassi di Riferimento UNI/PdR 126:2022 messa punto da UNI e Confindustria Venezia  nasce con l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori alla scelta di prodotti ecocompatibili e al riciclo.

L’obiettivo della prassi

Sensibilizzare i consumatori al recupero del PET, materiale riciclabile al 100%. E’ questo l’obiettivo della nuova prassi, sviluppata da UNI con Confindustria Venezia[1].

Il contenuto del documento

Il documento definisce un metodo per la misurazione delle prestazioni ambientali delle bevande confezionate in bottiglie di PET[2].

Perché sviluppare tale prassi

La prassi è stata sviluppata in quanto il tema della sostenibilità, come lecito attendersi, rimane di grande rilevanza. A riprova, alcune significative evidenze empiriche:

  • circa l’80% dei consumatori, secondo una recente indagine di Capgemini Institute, afferma di sentirsi meglio se acquista un prodotto ecocompatibile. Il mercato internazionale ha trovato una risposta a tale esigenza attraverso le etichettature ambientali che spesso, tuttavia, applicano metodi di misurazione disomogenei;
  • la plastica utilizzata per l’imbottigliamento è il Polietilene Tereftalato (o PET) il quale, oltre ad avere qualità adatte alla conservazione degli alimenti, può essere riciclato al 100%: ciò avviene, in particolare, nel  caso delle acque minerali e delle bevande analcoliche.

Risulta, pertanto, importante coinvolgere e sensibilizzare i consumatori affinché, attraverso la raccolta responsabile delle bottiglie usate, favoriscano sempre più il riciclo.

Cosa indica la Prassi UNI

La Prassi UNI va a definire quanto di seguito.

Raggruppamento dei prodotti

La prassi raggruppa i prodotti secondo cinque “classi ambientali” (A, B, C, D, E) dove A identifica la migliore prestazione, E la peggiore.

Le metriche e gli indicatori utilizzati sono intuitivi per i consumatori, al fine di favorire una immediata comprensione del dato, che si traduce infine nella percezione di maggiore trasparenza e quindi in fiducia (nella figura a lato un esempio di etichetta elaborata secondo UNI/PdR 126:2022).

L’appartenenza alla classe ambientale

Per definire la “classe ambientale” la Prassi valuta i seguenti aspetti, a ciascuno dei quali è assegnato un punteggio:

  • con riferimento all’imballaggio (bottiglia), si considera:
  1. il peso del PET utilizzato;
  2. il peso del PET riciclato;
  3. il peso del tappo;
  • per quanto riguarda il prodotto, vengono misurati i consumi di energia termica ed elettrica necessari per la produzione delle bevande fino alla fase di imbottigliamento.

Concorrono alla definizione del punteggio anche l’innovazione di processo e di imballaggio:

  • la quantità di emissioni di CO2 per l’intero ciclo di vita del prodotto;
  • gli interventi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra;
  • la compensazione delle emissioni residue di CO2 tramite l’acquisto di crediti di carbonio nel mercato volontario.

Vengono anche considerati:

  • la riciclabilità dell’imballaggio
  • il sistema di tappo che rimane attaccato alla bottiglia per evitarne la dispersione (c.d. “slave”).

Per assicurare che l’etichetta contenga informazioni conformi alla Prassi di Riferimento l’azienda, al termine del processo di autovalutazione, deve sottoporre la documentazione ad un verificatore indipendente accreditato, secondo quanto previsto dalle norme UNI.

Download della Prassi

La UNI/PdR 126:2022 è liberamente scaricabile dal catalogo UNI.

Le dichiarazioni

“Il progetto che abbiamo presentato, da oggi a disposizione delle aziende di tutta Italia, è l’esito di un importante lavoro di squadra”. – ha affermato il Presidente di Confindustria Venezia Vincenzo Marinese – “La Prassi di Riferimento ha l’obiettivo di indicare con chiarezza la sostenibilità della bottiglia e del suo contenuto. La metrica utilizzata è quella della Classe Ambientale, riassunta da una semplice ed efficace etichetta colorata. Con questo progetto vogliamo fornire al consumatore uno strumento in più per riconoscere il grado di sostenibilità dei prodotti confezionati in PET. Intendiamo, inoltre, incoraggiarlo ad adottare comportamenti responsabili, per evitare la dispersione della plastica e favorirne il riciclo”.

“L’obiettivo di UNI è creare le condizioni per un mondo fatto bene garantendo prestazioni certe, sicurezza, qualità, rispetto per l’ambiente di prodotti, servizi, processi, persone e organizzazioni. Lo fa da 101 anni agendo come una grande piattaforma multistakeholder dove oltre 8.000 esperti (suddivisi in 1.100 organi tecnici) condividono conoscenze e valori, per dare risposte che non siano un compromesso al ribasso per accontentare tutti, bensì il riconoscimento ragionato della soluzione migliore che crea valore a beneficio di tutti. La mission UNI si è evoluta recependo le nuove esigenze della società e affiancando ai temi prettamente economico/produttivi quelli più sociali: welfare, salute, responsabilità sociale e sostenibilità (ambientale, economica e sociale). La UNI/PdR 126 sul calcolo delle performance ambientali di prodotto e imballaggio non è quindi un caso” ha dichiarato il Presidente UNI Giuseppe Rossi.

“Siamo orgogliosi di aver contributo con il nostro “Know-how” in materia di sostenibilità alla nascita di questo importante strumento per la misurazione delle prestazioni ambientali delle bottiglie in PET. Ci adopereremo per poter ottenere questa prestigiosa certificazione quanto prima – ha commentato Tullio Versace, Direttore Supply Chain, Eco Sostenibilità e Consigliere di Amministrazione del Gruppo San Benedetto – Il nostro Gruppo è leader in Italia nelle politiche ecosostenibili nel beverage analcolico grazie ad un impegno che ha radici lontane nel percorso industriale della nostra Azienda e che ci vede quotidianamente al lavoro per raggiungere la piena economia circolare e l’impatto zero”.


[1] Al tavolo dei lavori, condotto dall’UNI, hanno partecipato Confindustria Venezia (in qualità di Project Leader), rappresentanti di San Benedetto, Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) ed Ecubo. Sarà il Gruppo San Benedetto a mettere in atto per primo la Prassi, in continuità con le azioni di miglioramento volte alla sostenibilità di processo e di prodotto che l’azienda da anni sta applicando.

[2] UNI ricorda che i risultati sono esplicitati graficamente, attraverso una etichetta, realizzata seguendo i criteri definiti dalla Prassi.

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Utilizzo responsabile della plastica: pubblicata la prassi UNI

Con una comunicazione effettuata sul proprio sito, in occasione della giornata mondiale della Terra, UNI rende noto di aver posto in consultazione la la nuova Prassi di Riferimento UNI/PdR 117:2022 “Linee guida per l’utilizzo responsabile della plastica”.

Il tema

La prassi origina senza dubbio dalle numerose criticità che un uso non corretto dei prodotti costituiti da tale materiale, una volta divenuti rifiuti, possono generare nei confronti dell’umanità e dell’ambiente.

Come sottolineato nella comunicazione, sebbene il materiale di largo impiego nella nostra vita quotidiana, la plastica abbia contribuito, offrendo soluzioni innovative, ai bisogni provenienti dalla società grazie alla sua versatilità, economicità e durabilità, l’impatto che questo materiale può avere sull’ambiente è decisamente rilevante

Da qui l’esigenza di un uso corretto e responsabile della plastica, con particolare attenzione alle buone pratiche di raccolta, selezione e riciclo della stessa, in armonia con il concetto di Green Economy e di economia circolare.

I dati sulla produzione di rifiuti plastici

UNI denota come:

  • nel nostro Paese siano stati generati globalmente circa 5 milioni di rifiuti di materie plastiche di cui il 42% è stato avviato al recuperato meccanico, il 35% alla valorizzazione mediante il recupero energetico e il 23% è stato conferito in discarica.
  • il settore sia fortemente impegnato nello sviluppo di tecnologie di riciclo chimico[1] che in futuro verranno utilizzate in modo complementare a quelle di riciclo meccanico per aumentare la capacità di riciclo e raggiungere gli obiettivi preposti.

La creazione della prassi

Tutto ciò premesso, numerose organizzazioni hanno promosso la realizzazione di una roadmap ben definita che permetta di comunicare in modo chiaro agli stakeholder il proprio percorso virtuoso, articolato nel tempo, per una progressiva scelta consapevole degli articoli e materiali al fine di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività fondato su basi scientifiche e incontrovertibili.

La prassi di riferimento può essere utilizzata per applicare un sistema di gestione per l’utilizzo responsabile della plastica, che può essere certificato da organismi di valutazione della conformità di terza parte operanti secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021.

Il contenuto del documento

Cosa contiene la prassi?

Innanzitutto le modalità per identificare il contesto in cui opera l’organizzazione e il campo di applicazione del sistema di gestione e illustra come l’impegno della Direzione debba esplicitarsi in politiche e obiettivi per l’utilizzo responsabile della plastica e quali siano gli elementi a supporto del sistema di gestione.

Successivamente le attività di pianificazione e controllo delle fasi di acquisto, utilizzo e conferimento e fornisce gli elementi per la valutazione delle prestazioni e per il miglioramento continuo del sistema di gestione.

Per maggiori informazioni

Si ricorda che la UNI/PdR 117:2022 è liberamente scaricabile dal Catalogo UNI (previa registrazione).


[1] L’introduzione delle tecnologie di riciclo chimico sarà importante anche per minimizzare il ricorso all’incenerimento e consentiranno praticamente di eliminare lo smaltimento in discarica.

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