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MASE: al via il Regolamento del Fondo Nazionale Reddito Energetico

Con la pubblicazione avvenuta lo scorso 27 Maggio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha varato il regolamento del Fondo Nazionale Reddito Energetico.

Cosa va a disciplinare il Regolamento

Il nuovo regolamento sostiene la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici a servizio di unità immobiliari residenziali di famiglie in condizione di disagio economico.

I target perseguiti

Con il Fono si intende realizzare, nel biennio 2024-2025, almeno 31.000 impianti fotovoltaici di piccola taglia in favore di altrettante famiglie meno abbienti. Esso verrà gestito, sotto il profilo operativo, dal Gestore dei Servizi Energetici.

Il contenuto

Il Regolamento disciplina:

  1. i requisiti delle famiglie che possono beneficiare dell’impianto fotovoltaico a titolo gratuito e dei soggetti che potranno realizzare gli impianti,
  2. nonché quelli relativi agli impianti fotovoltaici e ai servizi accessori inclusi per il monitoraggio, la manutenzione, la assicurazione.
  3. le modalità di accesso e le tempistiche di erogazione dei contributi.

Le dichiarazioni

“Con il regolamento – spiega il ministro Gilberto Pichetto – possiamo dare operatività a un provvedimento molto importante che punta a contrastare la povertà energetica intervenendo sulle fasce indigenti e sostiene, allo stesso tempo, lo sviluppo di impianti rinnovabili: un duplice obiettivo al quale teniamo molto”.

Il Fondo, con una dotazione iniziale di 200 milioni di euro del Piano di Sviluppo e Coesione del MASE, è di natura rotativa e sarà alimentato dai proventi derivanti dalla valorizzazione dell’energia elettrica immessa in rete, in eccedenza rispetto a quella autoconsumata.

MIMIT: al via il fondo per la transizione industriale

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha avviato la promozione del finanziamento del “Fondo per il sostegno alla transizione industriale” che ha l’obiettivo di favorire programmi di investimento finalizzati al miglioramento dei processi aziendali in termini di tutela ambientale.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale si rivolge alle imprese che investono nella tutela ambientale e ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici. La dotazione iniziale è di 300 milioni di euro

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Ambiti di intervento

Due sono, in particolare, gli ambiti di intervento, con riferimento a:

  1. Un uso efficiente delle risorse, attraverso una riduzione dell’utilizzo delle stesse anche tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 47 del GBER  o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli articoli 14 e 17 del GBER.
  2. Una maggiore efficienza energetica nell’esecuzione dell’attività d’impresa nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dall’art. 38 del GBER o un cambiamento fondamentale del processo produttivo oggetto di intervento, nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dagli artt. 14 e 17 del GBER. È prevista anche l’ammissibilità di spese accessorie, nel limite del 40%, connesse all’installazione di impianti da autoproduzione di energia da Fonti Rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi dell’articolo 41 del GBER.

Il plafond

Le risorse dedicate allo sviluppo dei progetti di cui ai due ambiti di intervento, si attesta a 300 mln €.

Consiste nell’erogazione di contributi a fondo perduto concessi ad imprese, di qualsiasi dimensione ed operanti sul territorio nazionale (50% delle risorse è riservata alle imprese energivore, ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

La presentazione delle domande

È possibile presentare le domande dal 10 ottobre 2023 fino al 12 dicembre 2023.

Per maggiori informazioni

https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale
MIMIT – Transizione green: 300 milioni per i programmi di investimento delle imprese

Il ministero per il Made in Italy vara una nuova misura di incentivazione alle attività delle imprese per la transizione industriale, inerente programmi sulle tematiche ambientali.

Di cosa si tratta

Il Fondo per il sostegno alla transizione industriale ha l’obiettivo di favorire l’adeguamento del sistema produttivo italiano alle politiche UE sulla lotta ai cambiamenti climatici.

L’operatività del Fondo è disciplinata dal decreto ministeriale 21 ottobre 2022 del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro della transizione ecologica.

Il Decreto del Direttore per gli Incentivi alle Imprese del 30 agosto 2023 definisce termini e modalità di presentazione delle domande attraverso l’apertura di uno sportello finalizzato al sostegno di programmi di investimento per la tutela ambientale con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro operante attraverso una procedura valutativa a graduatoria atta a determinare l’ordine di ammissione alle valutazioni istruttorie delle domande presentate.  

È prevista l’applicazione delle diposizioni di favore recate dalla sezione 2.6 del “Quadro temporaneo” (comunicazione della Commissione europea 2023/C 101/03 concernente il Quadro temporaneo di crisi e transizione per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 101/03 del 17 marzo 2023 e successive modifiche e integrazioni) e dagli articoli 14, 17, 38 e 47 del Regolamento generale di esenzione per categoria n. 651/2014 (GBER).

Il Fondo è stato istituito dall’articolo 1, commi 478 e 479, della legge 30 dicembre 2021, n. 234.

La natura del fondo

Con uno stanziamento pari a 300 milioni contenuti in un “Fondo per il sostegno alla transizione industriale”, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) va a sostenere nuovamente i programmi di investimento delle imprese nella tutela dell’ambiente.

Sono interessate tutte le imprese, indipendentemente dalle loro dimensioni, operanti sul territorio nazionale, soprattutto quelle attive nei settori estrattivo e manifatturiero.

Queste avranno la possibilità di richiedere agevolazioni nella forma del contributo a fondo perduto per programmi di investimento finalizzati a:

  • efficientamento energetico;
  • cambiamento fondamentale del processo produttivo;
  • installazione di impianti da autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, idrogeno e impianti di cogenerazione ad alto rendimento;
  • riduzione dell’utilizzo delle risorse tramite il riuso, il riciclo o il recupero di materie prime e/o l’uso di materie prime riciclate.

Le spese ammissibili

I programmi dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 3 e 20 milioni di euro in totale.

A chi si rivolge

In dettaglio, le agevolazioni sono concesse a imprese, di qualsiasi dimensione e operanti sull’intero territorio nazionale, che, alla data di presentazione della domanda devono:

  1. essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese;
  2. operare in via prevalente nei settori estrattivo e manifatturiero di cui alle sezioni B e C della classificazione delle attività economiche ATECO 2007;
  3. essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  4. non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  5. non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  6. aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
  7. essere in regola con le disposizioni vigenti in materia obblighi contributivi.
  8. non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 21 ottobre 2022.
  9. Il 50% delle risorse annualmente destinate al Fondo è riservata alle imprese energivore (ovvero quelle inserite nell’elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali – CSEA, relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell’articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167).

Entrata in vigore della misura

Le richieste di agevolazione potranno essere presentate online presso lo sportello di Invitalia dal 10 ottobre al 12 dicembre 2023.

Ulteriori informazioni

Potete cliccare su: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/fondo-per-il-sostegno-alla-transizione-industriale.

MASE: al via il Fondo nazionale reddito energetico

Con un Decreto a firma Gilberto Pichetto Fratin, viene disposta la possibilità di usufruire, per le famiglie in disagio economico, di un plafond dedicato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo.

Il Decreto

Contenuto

Si tratta di un fondo da duecento milioni di euro rivolto alle famiglie in condizione di disagio economico, destinato alla realizzazione di impianti fotovoltaici in assetto di autoconsumo: lo prevede un decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, da trasmettere alla corte dei conti per la registrazione.

L’obiettivo

L’obiettivo è consentire l’accesso agevolato all’energia rinnovabile per persone che appartengono a nuclei familiari con ISEE inferiore ai quindicimila euro o a trentamila, avendo almeno quattro figli a carico.

Le caratteristiche

Il Fondo Reddito Energetico, alla cui operatività lavora il Gestore Servizi Energetici (GSE), è di natura rotativa e mette a disposizione per le annualità 2024-2025 complessivi duecento milioni di euro, per gran parte nel Mezzogiorno: sono infatti destinatari dell’80% delle risorse le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Fondo può essere incrementato con un versamento volontario da parte di amministrazioni centrali, Regioni, Province, ma anche organizzazioni pubbliche e realtà no-profit.

E’ spiegato nell’articolato che gli impianti fotovoltaici al servizio di unità residenziali nella disponibilità di nuclei familiari in condizione di disagio economico debbano essere di potenza nominale non inferiore ai due kilowatt e non superiore ai sei, o comunque non andare oltre la potenza nominale in prelievo sul punto di connessione. Gli impianti, per i quali il decreto destina un contributo in conto capitale, devono essere realizzati su coperture e superfici, aree e pertinenze di cui il soggetto beneficiario sia titolare di un valido diritto reale.

Le dichiarazioni del Ministro

“Con questo provvedimento – spiega il Ministro Pichetto – perseguiamo un doppio fine: quello sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile. E’ una nuova risposta del governo – conclude il Ministro – per concretizzare una reale ed equa sicurezza energetica”.

Sostegno per le grandi imprese in difficoltà: le caratteristiche del Fondo GID

Il Fondo GID (Sostegno Grandi Imprese),  è rivolto alle imprese in temporanea difficoltà finanziaria, per sostenere la ripresa o la continuità dell’attività, nell’ambito di piani, realistici e credibili, di rilancio dell’impresa o di un suo asset. Scopriamo tutte le caratteristiche in questo articolo.

In cosa consiste

Il Fondo opera attraverso la concessione di prestiti quinquennali a tasso agevolato a favore di Grandi Imprese e imprese in amministrazione straordinaria, ed è istituito presso il Ministero dello Sviluppo economico, con una dotazione di 400 milioni di euro.

Il sostegno finanziario è stato autorizzato dalla Commissione europea nell’ambito del “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”: se la società ha ottenuto ulteriori aiuti in termini di garanzie o di tassi di interesse – per finanziamenti diversi – nell’ambito del citato regime comunitario, la somma di tali aiuti e del prestito del Fondo non potrà comunque superare il limite massimo del prestito come sopra dettagliato.

A chi si rivolge

Il Fondo è destinato alle Grandi Imprese e alle imprese in amministrazione straordinaria. Sono escluse le imprese a controllo pubblico diretto ed indiretto e quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo. Non è prevista una valutazione del merito creditizio.

Requisiti soggettivi

Le imprese devono:

  • avere sede legale ed operativa in Italia
  • versare in situazione di temporanea difficoltà finanziaria in relazione alla crisi economica connessa con l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Ai fini dell’accesso al Fondo sono considerate tali se presentano flussi di cassa prospettici inadeguati a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate o se si trovano in situazione di difficoltà[1] sorta dopo il 31 dicembre 2019
  • non essere sottoposte a procedure di tipo liquidatorio

Cosa finanzia

Il Fondo Sostegno Grandi Imprese finanzia investimenti, costo del lavoro e capitale d’esercizio ed interviene concedendo prestiti agevolati a 5 anni finalizzati a sostenere la ripresa o la continuità dell’attività, nell’ambito di piani, realistici e credibili, di rilancio dell’impresa o di un suo asset.

Il rimborso avviene a partire dai 12 mesi successivi alla prima (o unica) erogazione, con un piano di ammortamento a rate costanti semestrali e posticipate al 31 maggio e 30 novembre di ogni anno.

Il tasso agevolato è pari allo 0,10% per il primo anno, 0,55% per il secondo e terzo anno e 1,55% per il quarto e quinto anno.

L’importo complessivo del finanziamento non può eccedere i 30 milioni di euro. Nel caso di più imprese beneficiarie appartenenti allo stesso gruppo, il limite si applica con riferimento all’intero gruppo. L’importo può  essere incrementato, fermi restando i limiti di seguito specificati, nel caso in cui al sostegno del piano aziendale partecipino, con proprie risorse, anche la Regione interessata ovvero altre Amministrazioni o Enti.

L’ammontare massimo del prestito non deve essere superiore, alternativamente:

  • al 25% del fatturato totale 2019;
  • al doppio della spesa salariale del 2019 o dell’ultimo esercizio disponibile.

Nel caso di imprese create dopo il 1° gennaio 2019, l’importo massimo del finanziamento non può superare i costi salariali annui previsti per i primi due anni di attività.

Come funziona

L’ammissione deve avvenire entro il 30 giugno 2022.

Il Fondo Sostegno Grandi Imprese prevede una procedura a sportello: non ci sono graduatorie.

Le domande vengono valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.

La delibera di ammissione deve essere adottata entro il 30 giugno 2022, salvo prolungamento del regime di aiuti Covid.

Analisi della domanda

Il percorso di valutazione comprende i seguenti passaggi:

  • la società presenta richiesta di finanziamento a Invitalia esclusivamente tramite la procedura informatica appositamente predisposta, allegando tutta la documentazione necessaria
  • Invitalia, entro 60 giorni dal ricevimento della domanda, procede alle verifiche di ammissibilità, chiedendo eventualmente integrazioni in caso di necessità (da fornire entro 10 giorni)
  • in caso di esito positivo della valutazione, Invitalia adotta la delibera di ammissione e richiede i documenti necessari per la stipula del contratto di finanziamento, a cui segue l’erogazione del prestito

La società è tenuta ad aprire un conto corrente dedicato da utilizzare esclusivamente per gli utilizzi del Fondo.

Il piano aziendale deve contenere dettagliate informazioni in ordine a:

  • la compagine societaria dell’impresa richiedente, con particolare riferimento alle capacità imprenditoriali;
  • la situazione di temporanea difficoltà finanziaria in essere
  • le azioni che si intendono porre in essere per sostenere la ripresa o la continuità dell’attività d’impresa al fine di ripristinare la redditività nel medio periodo e consentire il rimborso del finanziamento del Fondo a scadenza, nonché per ridurre gli impatti occupazionali connessi alla situazione di temporanea difficoltà finanziaria;
  • i fabbisogni e i tempi previsti per l’attuazione delle azioni citate
  • le ulteriori azioni che si intendono intraprendere ai fini di una eventuale operazione di ristrutturazione aziendale.

Il piano aziendale deve essere redatto, certificato e firmato digitalmente da professionisti aventi i requisiti previsti per l’iscrizione all’Albo – di cui all’articolo 356 e seguenti del decreto legislativo 12 gennaio 2019, n. 14 (Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza) – e non collegati contrattualmente alla società incaricata della revisione legale obbligatoria o facoltativa del bilancio societario.

Fino all’ integrale rimborso del finanziamento la società è tenuta a fornire annualmente un rendiconto periodico per attestare il rispetto delle condizioni del finanziamento e il mantenimento degli impegni assunti.

Per maggiori informazioni

Cliccare qui: https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/rafforziamo-le-imprese/fondo-gid/cose


[1] In relazione al settore di attività in cui operano, ai sensi dell’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014, dell’articolo 2, punto 14, del regolamento (UE) n. 702/2014 o dell’articolo 3, punto 5 del regolamento (UE) n. 1388/2014.

MISE: stanziati 750 milioni per le imprese

Con un nuovo decreto, il MiSE ha stanziato 750 milioni a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), gestito da Cassa Depositi e Prestiti. Si tratta di agevolazioni finanziarie e contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti industriali finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare coerenti con gli ambiti di interventi del “Green new deal italiano”.

Agevolazioni e contributi a sostegno delle imprese

Agevolazioni finanziarie e contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti industriali finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare coerenti con gli ambiti di interventi del “Green new deal italiano”.


 E’ quanto prevede il decreto del ministro dello Sviluppo economico, che rende operativa una misura per la quale sono disponibili complessivamente risorse pari a 750 milioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI), gestito da Cassa Depositi e Prestiti.

 
Possono richiedere l’incentivo le imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, e che presentano progetti – anche in forma congiunta tra loro – di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi o al notevole loro miglioramento, con particolare riguardo agli obiettivi di:
   

  • decarbonizzazione dell’economia
  • economia circolare
  • riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
  • rigenerazione urbana
  • turismo sostenibile
  • adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico


I progetti devono prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro, essere realizzati sul territorio nazionale, avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi ed essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni al ministero dello Sviluppo economico.

Il decreto, firmato anche dal ministro dell’Economia e delle finanze, è stato registrato dalla Corte dei Conti ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, mentre un successivo provvedimento ministeriale indicherà i termini e le modalità di presentazione delle domande delle imprese.

Le dichiarazioni

“La sostenibilità ambientale è decisiva per il nostro futuro ed è un obiettivo da perseguire e raggiungere. Ma dobbiamo essere consapevoli che la rivoluzione verde ha un prezzo e nostro compito è fare in modo che la transizione non lasci per strada morti e feriti in termini sociali ed economici. Per questo ho più volte sottolineato che la sostenibilità ambientale deve essere in equilibrio con quella economica e sociale. Da ministro dello Sviluppo economico mio dovere è tutelare il sistema delle imprese ad attraversare questa transizione in maniera costruttiva”, dichiara Giorgetti. “Per queste ragioni, in questa delicata fase di transizione – prosegue il ministro – dobbiamo sostenere le imprese italiane con tutti gli strumenti e le risorse, nazionali ed europee, che abbiamo a disposizione per favorire la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, i processi di riconversione industriale e gli investimenti per la decarbonizzazione in settori strategici come quelli della siderurgia e dell’automotive”. 

Per maggiori informazioni

Decreto interministeriale 1 dicembre 2021 

Green new deal italiano

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Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse

La misura viene realizzata a seguito del c.d. “Sostegni-bs”, il Decreto Legge varato lo scorso 25 maggio, con cui viene istituito un apposito fondo finalizzato a favorire la continuità delle attività economiche in tempo di COVID-19.

Di cosa si tratta

Consiste in un apposito fondo per favorire la continuità delle attività economiche per le quali, per effetto delle misure restrittive di prevenzione e di contenimento adottate per l’emergenza epidemiologica da COVID-19, sia stata disposta, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del predetto “Decreto Sostegni-bis”, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.

La dotazione del fondo

La dotazione complessiva del Fondo è di euro 140.000.000,00. Ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105, una quota del Fondo, pari a euro 20.000.000,00, è destinata, in via prioritaria, ai soggetti esercenti attività di discoteche, sale da ballo, night-club e simili.

Destinatari

Possono beneficiare degli aiuti a valere sul Fondo i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che, alla data di entrata in vigore del “Decreto Sostegni-bis”, svolgono, come prevalente, un’attività riferita ai codici ATECO 2007 indicati nell’allegato 1 al decreto interministeriale 9 settembre 2021 e che hanno registrato, per effetto delle misure adottate ai sensi degli articoli 1 e 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35, nel periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 e la data di entrata in vigore della legge di conversione del “Decreto Sostegni-bis”, la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni.

Per i soggetti che, alla data di entrata in vigore del decreto-legge 23 luglio 2021, svolgono, come attività prevalente, quella identificata dal codice ATECO 2007 “93.29.10 – Discoteche, sale da ballo night-club e simili” è prevista una maggiorazione del contributo, in ragione di quanto disposto dall’articolo 11 del decreto-legge 23 luglio 2021.

Forma e misura dell’aiuto

L’aiuto riconosciuto è concesso sotto forma di contributo a fondo perduto.

Dei 140.000.000,00 euro del Fondo:

euro 20.000.000,00 sono prioritariamente ripartiti, in egual misura, tra i soggetti esercenti, in via prevalente, l’attività di discoteche, sale da ballo night-club e simili (codice ATECO 2007 “93.29.10”), con un limite massimo di contributo, per ciascun soggetto beneficiario, di euro 25.000,00;

euro 120.000.000,00, unitamente a eventuali economie derivanti dalla distribuzione di cui al precedente punto, sono ripartite tra i soggetti esercenti attività d’impresa, arte e professione che hanno subito una chiusura di almeno cento giorni nel periodo individuato dall’articolo 2, commi 1-4, del “Decreto Sostegni-bis” con le seguenti modalità:

  1. a) euro 3.000,00, per i soggetti con ricavi e compensi fino a euro 400.000,00;
  2. b) euro 7.500,00, per i soggetti con ricavi e compensi superiori a euro 400.000,00 e fino a euro 1.000.000,00;
  3. c) euro 12.000,00, per i soggetti con ricavi e compensi superiori a euro 1.000.000,00.

Qualora la dotazione finanziaria non sia sufficiente a soddisfare la richiesta di agevolazione riferita a tutte le istanze ammissibili, fermo restando il riconoscimento di un contributo in egual misura per tutte le istanze ammissibili fino a un importo di euro 3.000,00, il contributo è ridotto in modo proporzionale sulla base delle risorse finanziare disponibili e del numero di istanze ammissibili inviate, tenendo conto delle diverse fasce di ricavi e compensi.

Termini e modalità di richiesta dell’aiuto

Nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 2, comma 2, del “Decreto Sostegni-bis”, il Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, con il decreto 9 settembre 2021, ha definito i soggetti beneficiari, l’ammontare e le modalità di assegnazione del contributo, individuando l’Agenzia delle entrate quale soggetto erogatore dello stesso.

Le modalità, i termini di presentazione e il contenuto delle istanze per richiedere il contributo, sono state definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate (pdf).

Le istanze potranno essere presentate all’Agenzia delle Entrate in via telematica a partire dal 2 dicembre e fino al 21 dicembre 2021.

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Fondo a sostegno attività chiuse durante Covid: pubblicato il Decreto

Ben 140 milioni sono i contributi speciali per discoteche, palestre, cinema e teatri a disposizione delle categorie di esercenti interessate dal decreto interministeriale firmato dal ministro Giancarlo Giorgetti lo scorso 9 settembre.

Perché esso è stato istituito

Con esso diviene finalmente operativo il Fondo, con un plafond pari a 140 milioni di euro, per le attività d’impresa e professioni per cui era stata disposta la chiusura a causa delle misure restrittive adottate durante l’emergenza Covid.

Di cosa si tratta

E’ uno strumento speciale previsto dal decreto Sostegni bis, che agevola in particolare discoteche e sale da ballo che sono ripartite dallo scorso 11 ottobre. Esse infatti rappresentano alcune delle attività che potranno richiedere i contributi speciali a fondo perduto fino a un massimo di 25 mila euro, per ciascun soggetto beneficiario, e a cui è destinata una quota pari a 20 milioni di euro del Fondo istituito dal Ministero.

Invece è pari ad un tetto massimo di 12 mila euro l’ammontare dei contributi che invece potranno essere richiesti da altre attività ammesse alla misura come palestre, impianti sportivi, parchi tematici, eventi di teatro, cinema, arte, fiere e cerimonie.

Queste risorse sono aggiuntive rispetto ai contributi già previsti per le attività d’impresa e professioni nei decreti Ristori e Sostegni.

Il provvedimento definisce inoltre l’elenco delle attività che hanno diritto a usufruire del sostengo economico, nonché i criteri e le modalità per richiedere il contributo.

I termini per l’avvio delle richieste dei beneficiari verranno comunicati dall’Agenzia delle entrate, che potrà successivamente procedere direttamente con l’accreditamento.

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